Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


Strada nello stadio, si fa. Salvati i cipressi.
A rischio i polmoni dei ragazzi

La splendida cornice di cipressi che costeggia lo stadio lato Calcandola

La strada all’interno dello stadio Miro Luperi si farà. Era già stato deciso il 5 febbraio, quando sul sito del Comune è apparso il primo articolo con la “proposta”. L’assemblea di ieri sera alla Bocciofila, confezionata per avere l’avallo dei cittadini direttamente interessati al progetto (via Paradiso, via Monticello e via Groppolo) serviva solo per ratificare l’assenso che i due presidenti delle Consulte di Bradia e Grisei, Lucia Mascellino e Sergio Giannoni, avevano già dato oltre due settimane orsono, senza neppure convocare i rispettivi consigli direttivi.
Tutti i discorsi sull’ascolto delle diverse istanze della città si sono rivelati, come direbbe il cavarriano Renzi, “fuffa”.

Risparmiati i cipressi
Possiamo dire che i cipressi, dopo l’allarme lanciato su questo sito, verranno (per ora) salvati. Per ora, perché nessuno può dire quanto resisteranno allo smog.
Il sindaco Cavarra ha tentato di far credere che non sono mai stati in pericolo. Non lo sono stati dopo che qualcuno dell’Amministrazione, nel timore di finire rosolato come il sindaco Federici alla Spezia con i pini di piazza Verdi, ha preventivamente telefonato alla Soprintendenza dei beni paesaggistici, sentendosi dire: “Non ne toccate neppure uno!”.

Il sentiero era un percorso di allenamento

I polmoni degli atleti: chi se ne frega!
Non saranno tutelati invece i polmoni dei ragazzi che praticano basket nel campetto, che sarà sistemato parallelamente alla nuova strada a un paio di metri di distanza. Il campo di basket si trova circa un metro sotto il livello della strada. Quindi le bocche dei giovani atleti saranno all’altezza degli scappamenti delle auto. Ma il presidente della Consulta dello Sport Alberto Teodini ha assicurato che l’inquinamento sarà contrastato con una siepe.
Più “severo” il Coni, che per proteggere il campo di calcio e la pista di atletica leggera pretende un muro alto due metri e mezzo. Una misura di sicurezza degli stadi per prevenire atti di teppismo. Le cancerogene polveri fini, notoriamente, non si arrestano di fronte a un muro.

Le società sportive plaudono
Teodini, in un’accalorata requisitoria contro i giornalisti della stampa locale colpevoli, a suo dire, di scrivere falsità, ha affermato che tutte le società sportive hanno avallato il progetto. Dal mondo dello sport si è levato solo il dissenso di un allenatore di atletica leggera, Marco Fausti, preoccupato di proteggere la salute dei ragazzi. Ma Fausti è di Spezia. Non vota a Sarzana e non ha nulla da questuare al Comune.

Rispetto al progetto originario è stato allineato il campo da basket alla nuova strada

Soluzioni alternative? Vade retro Satana!
E guai osare chiedere la valutazione (si badi valutazione!) di soluzioni alternative. Ci ha provato Carlo Ruocco, parlando di un diverso modo di fare partecipazione, mettendo a confronto i pro e i contro di soluzioni diverse. E’ stato costantemente interrotto da un gruppetto di cittadini, che, bene ammaestrati, avevano un solo scopo: non far parlare, non far udire, a orecchie abituate ad ascoltare una sola campana, che può esistere un diverso modo di amministrare e di intendere la partecipazione.
Non è andata meglio al consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Valter Chiappini, mentre è stato ascoltato in religioso silenzio (anche per l’educazione di chi non condivide la scelta) Andrea Antola, consigliere comunale della lista civica Per Cavarra che ha tessuto lodi all’Amministrazione.

Il “garante” della partecipazione
Di fronte all’intolleranza e alla prevaricazione dei supporter del progetto il sindaco Alessio Cavarra sorrideva e ripeteva: E cosa ci posso fare?
L’assessore alle Consulte Baudone, che sui giornali striglia gli organi della partecipazione perché li vorrebbe come venti anni fa (chi sa mai cosa facevano? Il Palio dei rioni, forse) ha assistito al consumarsi del rito.
La stessa sorte è toccata a tutte le voci che osavano solo prospettare soluzioni diverse.

Alla Bradia i disagi, gli oneri di urbanizzazione altrove
Solo in chiusura di assemblea è stata ascoltata la signora Ravecca (da non confondere con la vicesindaco, presente, ma anche lei silente), abitante del posto, che ha ricordato ai suoi concittadini, che potrebbero meritare molto di più, dal momento che il Comune introita denari dai ripetitori di telefonia, dal momento che alla Bradia si è costruito molto, senza avere in cambio servizi.  Insomma il Comune ha incassato oneri di urbanizzazione a sfare, ma non li ha investiti in loco. Una risposta, quella della signora Ravecca, garbata, elegante, al sindaco che ha continuato a ripetere che il Comune non ha soldi per fare un ponte sul Calcandola, nemmeno a una corsia, nemmeno un bailey.
La soluzione unica è la strada. Era stato scritto il 5 febbraio. Si può alzare solo la mano (per essere d’accordo, ovviamente).

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Data
martedì, 18 marzo 2014

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2 commenti per “Strada nello stadio, si fa. Salvati i cipressi.
A rischio i polmoni dei ragazzi”


  1. Francesco Battistini says:

    Questa è la mia idea sulla viabilità in zona Stadio… è una semplicissima bozza ma rende l’idea sul fatto che strade alternative all’unica proposta offerta ai cittadini dall’Amministrazione Cavarra esistono.

    Premetto che si è discusso molto, con alcuni cittadini, su FB, dell’istituzione di una ZTL per via Paradiso, personalmente mi piace parecchio come soluzione ma non so quanti possono condividerla.
    Detto questo io rimango del parere che, comunque sia, si debba scoraggiare l’uso di via Paradiso come accesso alle strutture sportive.

    Per l’area sportiva esiste già il piazzale di Via Villefranche e poi si potrebbe sistemare l’attuale parcheggio a pettine di via Alfieri e contestualmente, sempre nella stessa via, approntare un nuovo piazzale auto nell’area vicina al campo Bradia Azzurri. Tra l’altro con questa operazione l’Amministrazione si vedrebbe impegnata a riqualificare Via Alfieri ponendo in essere una illuminazione pubblica più efficiente.
    Per l’accesso alle aree sportive si dovrà dunque approntare un ponte ciclo pedonale tra via Alfieri e la strada della bocciofila, mentre riqualificando la stradina dei cipressi (con soli fini ciclo-pedonali) si potrebbe avere un accesso efficiente sia per chi parcheggia in via Villefranche, sia per quelli che vengono dai parcheggi di via Alfieri.

    Con una soluzione così si eviterebbe di portare smog dentro l’area sportiva, non si correrebbe il rischio, con le vibrazioni del traffico, di poter creare rischi alla viabilità e all’argine sul Calcandola (lato Cipressi), si darebbe alla cittadinanza un’area ciclo pedonale che si potrebbe attrezzare con panchine e fontana (zona Cipressi), si educherebbero le nuove generazioni a non parcheggiare sempre e per forza davanti all’uscio del luogo che si voleva raggiungere.

    Inoltre io sarei per creare un circuito di senso unico tra via Paradiso e via Triboli, ed il parcheggio della bocciofila lo qualificherei come parcheggio ad esclusivo uso degli abitanti e dei portatori di handicap.

  2. ale says:

    Concordo quasi completamente con quanto commentato dal Sig. Battistini.
    Il mio commento del 9.03.2014 già evidenziava la cattiva educazione (relativa al parcheggio) di buona parte dei frequentatori della struttura sportiva.
    Il parcheggiare l’auto nel parcheggio davanti all’ingresso e andare a piedi alle strutture risolverebbe tutti i problemi della via. Tale passeggiata di 5 minuti massimi per raggiungere le struture fino alla bocciofila potrebbe essere conteggiata dai vari computer personali in modo che questi atleti non perdano neanche 5 minuti di allenamento! E’ questione di educazione e come sappiamo bene nel nostro paese questa va forzatamente richiesta.
    Quindi la ZTL con tanto di telecamere mi pare l’unica soluzione fino a che le nuove generazioni crescano e si pongano con maggiore rispetto con l’ambiente circostante. Il creare un percorso pedonale/ciclabile è sicuramente meno costoso di una strada stretta, poco rispettosa dell’ambiente e soprattutto NON a norma! Continuiamo a fare cose non a norma di legge come i ripetitori telefonici installati senza avere prima avere fatto il cosidetto “piano delle antenne”, come incamerare gli oneri di urbanizzazione e non realizzare la fognatura……e come realizzare tutte strutture sportive senza avere prima fatto le infrastrutture necessarie.
    Certo la mia idea della ZTL è un estremo rimedio e sicuramente vi sono soluzioni meno penalizzanti per gli abitanti, preciso che le soluzioni proposte debbono si cercare di risolvere i problemi di tutti ma con una priorità che non può essere che quella di non penalizzare gli abitanti. Questi debbono raggiungere la propria abitazione non per scelta ma per necessità diversamente a tutti i frequentatori degli impianti sportivi che lo fanno per scelta.
    Quindi concordo pienamente con quanto pensato dal Sig. Battistini sulla possibilità di creare un percorso riservato ai frequentatori delle strutture ma attenzione a non sperare nel senso di educazione dei singoli per il rispetto delle regole. Non vorrei essere ripetitivo ma ad oggi si vedono in continuo atleti che passano dai cancelli di servizio in barba al divieto quindi un cartello o un cancello (in qualche modo apribile) non li fermerebbe.
    Infine vorrei ricordare che via Triboli non è assolutamente una via transitabile da mezzi quali il camion della spazzatura, VVF e qualsiasi camioncino che debba portare merci a casa nostra quindi non è da considerare per un eventuale anello a senso unico.
    Inutile ripetere che il senso unico non diminuisce il traffico bensi lo velocizza e questo non mi pare un bene.



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