Sarzana Patrimonio: la resa dei conti. Servono un milione e 400 mila euro
di Carlo Ruocco
Ventiquattro giorni al baratro. Si potrebbe intitolare così il film horror della situazione finanziaria del Comune di Sarzana. Il Consiglio comunale ieri ha approvato la firma della fidejussione da un milione e 400 mila euro pretesa dalla banca Carispe (Crédit Agricole) per garantire l’esposizione (“buco”) della società comunale Sarzana Patrimonio e Servizi.
Con la fidejussione il debito (scoperto di conto corrente) è garantito fino al 31 marzo prossimo. Da quella data nessuno sa dire come il Comune potrà far fronte all’esposizione debitoria della sua società in liquidazione, costituita nel novembre 2007 dalla giunta guidata da Massimo Caleo. Ieri in Consiglio Comunale l’assessore alle società partecipate Massimo Baudone ha continuato a ripetere che la vendita dei terreni di Tavolara, ancora in capo alla società, può assicurare un introito per coprire il debito. Ma quei terreni non li vuole nessuno. Valutati un milione e ottocento mila euro da una perizia molto generosa, da un anno non vengono neppure più riproposti in una seconda asta.
Negata una proroga di diciotto mesi
Ieri in consiglio comunale si è appreso che il Comune il 30 dicembre scorso aveva chiesto alla banca l’estensione dello scoperto di conto corrente (che scadeva il 31) per altri diciotto mesi, portando l’affidamento da un milione e 350 mila euro a un milione e 450 mila euro. Secca la risposta della Carispe (Crèdit Agricole): un milione e 400 per tre mesi. E alla francese ha sottinteso: Rien ne va plus.
I silenzi della giunta. Opposizioni all’attacco
Nel dibattito è intervenuto lo stesso sindaco Alessio Cavarra per rafforzare la posizione dell’assessore Baudone. Ma anche lui non ha potuto far altro che trincerarsi dietro la speranza che la nuova strada concordata col comune di Castelnuovo Magra e finanziata dalla Regione renda più appetibile l’area. All’incalzare del consigliere della Destra Carlo Rampi (“Ci dovete dire cosa avete in mente di fare in questi ventiquattro giorni per scongiurare il dissesto”) il sindaco ha laconicamente risposto “Cercheremo formule finanziarie meno onerose”.
Insomma si naviga a vista.
Rampi ha anche sottolineato come per contenere il “buco”, che ammontava a sei milioni e mezzo, siano stati impiegati i denari delle cooperative destinati alle opere di urbanizzazione del Piano Botta. “Ma quelle opere vanno fatte. Continuate con escamotage contabili a nascondere il vero dissesto di bilancio”.
Scarsa trasparenza sui conti
Sara Frassini (lista civica) e Valter Chiappini (5 Stelle) hanno denunciato la scarsa trasparenza della contabilità della società Sarzana Patrimonio. Il bilancio non è sul sito del Comune. Non si conosce la destinazione delle spese fatte tra il 2007 e il 2011 con i denari ottenuti dalla Carispe. Entrambi hanno annunciato di voler segnalare agli organi di vigilanza contabile (Corte dei Conti) la situazione della società.
Il presidente del Consiglio Comunale Paolo Mione (PD) ha tentato di riportare la discussione sulla decisione da assumere. “Stasera dobbiamo solo evitare un danno maggiore alle casse comunali. Se non si vota la fidejussione, aumentano gli interessi da pagare”.
Ha convinto la maggioranza. Il capogruppo PD Lorenzini, Antola (lista civica per Cavarra), Zanetti (SEL), che però ha anche lamentato la scarsa trasparenza “Vogliamo sapere i soldi come sono stati spesi”.
L’opposizione si spacca: il centrodestra abbandona l’aula
Al momento del voto compatta la maggioranza: dieci voti su dieci. Rampi e Frassini hanno deciso di abbandonare l’aula. “Cosa orribile” ha commentato il presidente del consiglio Mione.
Secche le risposte. Frassini: “Quando devo votare voglio essere messa in condizione di decidere, di sapere cosa voto. Le carte vengono nascoste”.
Rampi: “Portare una pratica così delicata a 24 giorni dall’ultimatum dopo otto mesi di silenzio è un’offesa al Consiglio comunale”.
I 5 Stelle votano contro
Due i voti contrari: i consiglieri di Grillo. Chiappini:”Mione ci viene a dire che dobbiamo evitare un ulteriore danno. Ma in questi otto mesi lo scoperto è aumentato di 50 mila euro. Il maggior danno è già stato fatto”
Tra 24 giorni la resa dei conti
Ora la giunta Cavarra ha 24 giorni per cercare di metterci un’altra pezza. Nel frattempo le Ferrovie rivendicano il rispetto dell’impegno di acquisto dell’area (altro milioe e 300 mila euro). E poi le opere di urbanizzazione di piazza Terzi come verranno finanziate?
E’ veranemte uno sconcio. Ormai si vergogna anche la vergogna.
Speriamo davvero che intervenga la Corte dei Conti, e che i responsabili di questo scempio vengano chiamati a risponderne in prima persona! Compreso ovviamente chi è ormai migrato a scaldare ben più blasonate poltrone.