Piano Spiagge, le tavole esposte in Comune Si apre il confronto
Le principali tavole del Piano di riqualificazione del litorale di Marinella (meglio noto come Piano Spiagge) sono in mostra nell’atrio comunale assieme a un video che illustra il progetto.
Nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale questa mostra è un momento della procedura di Valutazione ambientale strategica (VAS).
Diciamo che è un primo passo. Ma ci sono delle lacune. Ad esempio non abbiamo trovato la sintesi non tecnica, che dovrebbe accompagnare la presentazione. Ci siamo distratti?
Sarebbe altresì molto interessante che assieme a queste tavole ci fossero anche altre tavole di precedenti piani del litorale, disegnate da altri architetti. Sarebbe un modo per stimolare il confronto e una riflessione.
Non va dimenticato che la procedura di Valutazione ambientale strategica è monca se non offre (proprio per valutarne diversi impatti) soluzioni alternative.
Nel caso di questo Piano Spiagge non ci sembra di poter apprezzare uno schema diverso da quello di altri piani (quello di via Muccini o quello di Tavolara) presentati e approvati negli anni precedenti: si presenta un progetto che si dice non definitivo ai “portatori d’interesse” (di solito economici). Poi si attendono le osservazioni. La diversità rispetto agli iter di approvazione del passato consiste proprio nella collocazione delle osservazioni: si raccolgono osservazioni prima che il progetto vada in consiglio comunale.
Ma le osservazioni aprono un confronto? Vengono fatte conoscere alla popolazione?
Finora non si è capito. Sarebbe anche interessante che su vari aspetti del Piano Spiagge fossero avviati dei confronti tematici: il rapporto del progetto con l’erosione della costa, la funzione delle dune, l’impatto ambientale della collocazione dei parcheggi oltre la strada litoranea in un luogo dove era prevista al ricostituzione della pineta, le conseguenze del Piano sugli assetti proprietari, quindi sulle rendite, sul demanio e quindi sugli introiti delle casse pubbliche. Insomma si può avviare un confronto individuando un garante del procedimento di VAS esterno all’amministrazione (come avviene nel modello toscano di urbanistica partecipata) oppure procedere con il vecchio cliché dell’urbanistica burocratica con l’orpello del voto delle Consulte.
E’ un salto culturale. C’è tempo e modo per rimediare.