Stadio Luperi, nuova strada mette a rischio cipressi secolari
“Bei cipressetti, cipressetti miei /Fedeli amici d’un tempo migliore/oh di che cuor con voi mi resterei -/ Guardando io rispondeva /oh di che cuore!”
Ovviamente gli amministratori danno mille assicurazioni. “Nessun albero verrà abbattuto”. Ma il percorso tra i due filari di cipressi è troppo stretto per contenere passaggio per le auto (e i SUV, visto che molti dirigenti sportivi viaggiano in SUV) e marciapiedi. E poi risulta ai nostri amministratori che lo smog faccia bene agli alberi?
Lo smog non fa bene neppure agli atleti, se è per questo. La nuova strada passerebbe a meno di dieci metri dall’anello della pista di atletica. Diranno che si tratterebbe di traffico scarsissimo. Se così è perché investire qualche centiaio di migliaia di euro per la nuova strada?
“La vogliono gli abitanti di via Paradiso”, dicono in Comune. Ma dagli abitanti è partita una petizione per il no, tanto che nessuna assemblea di quartiere è stata fatta. L’Amministrazione si è limitata a consultare i presidenti delle Consulte di Grisei (Giannoni) e Bradia (Mascellino), sempre allineati con il Palazzo. Non hanno ascoltato neppure i consigli delle due Consulte (l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Albiente Massimo Baudone è anche assessore alla Partecipazione, n.d.r.).
E se la nuova strada fosse programmata per il futuro palazzetto dell’hockey con relativo nuovo parcheggio a ridosso della struttura sempre perché gli sportivi, si sa, sono allergici ai cento passi?
Domani, mercoledì, è previsto un nuovo sopralluogo con le società sportive. Alle 13, lontano da occhi indiscreti. Ci saremo. Per vedere e sentire gli “sportivi” quanto amore hanno per la natura e quanto sono disposti a sacrificare i loro piedi per duecento passi (il parcheggio dello stadio è sempre vuoto). Vorremmo anche capire come faranno a superare lo stretto passaggio tra la gradinata e l’attuale muro sul lato ovest: meno di tre metri. Tagliano la gradinata? Vedremo cosa inventerà il tecnico incaricato del progetto, l’ing. Galletto, figlio d’arte, esterno all’Amministrazione.
Ma forse una bella VIA i cipressi e il Calcandola la meriterebbero.