Porta a Porta nei negozi in centro. Cosa va, cosa non va. Nostro sondaggio
“Da quando è iniziato il Porta a Porta non si è visto più nessuno, né del Comune, né dell’Acam. Solo i vigili urbani sono venuti per tentare d’imporci di tenere nel negozio il bidone dell’umido, dimenticando le norme sanitarie”. E’ la lamentela più frequente raccolta tra i commercianti del centro, che da due mesi tentano di svolgere al meglio la raccolta differenziata dei rifiuti.
E’ partita da qui la nostra decisione di svolgere un’inchiesta in città sui problemi incontrati dagli esercenti nei primi mesi di sperimentazione del servizio Porta a Porta.
Due gli obiettivi del nostro lavoro coordinato da Davide De Antoni (commerciante del Centro Storico): mettere a fuoco i problemi emersi, comprendere le esigenze dei vari settori merceologici in merito a tempi e modalità del servizio di raccolta, mezzi messi a disposizione al fine di arrivare a formulare delle proposte all’Amministrazione comunale per migliorare il servizio.
Per fare questa analisi abbiamo chiesto la collaborazione di Laura Ruocco, ex assessore all’ambiente della Spezia, che ha avviato il servizio Porta a Porta nei quartieri di Levante del capoluogo, che contano il doppio degli abitanti di Sarzana, e Sandro Amorfini, che aveva coordinato quel progetto e che oggi è consulente del Conai, il Consorzio nazionale degli imballaggi. La scelta di prendere come termine di raffronto La Spezia e non qualche realtà che non si è fermata a qualche quartiere è dettata dalla considerazione che il gestore dei rifiuti è sempre lo stesso: Acam Ambiente. Ciò che è stato realizzato alla Spezia, primo esempio in provincia, deve essere raggiunto e migliorato a Sarzana. Questo l’obiettivo del Comitato Sarzana, che botta!. E, speriamo, dell’Amministrazione Cavarra.
L’appuntamento per questo primo step è per venerdì 14 alle 17,30 nella sala dell’Arci in via Landinelli (Casa del Mutilato), gentilmente concessaci.