Piano Botta: flop della gara pubblica. Nessuna offerta per piazza Terzi
di Carlo Ruocco
La gara del valore di ventisei milioni di euro per la realizzazione della parte pubblica del Piano Botta è andata deserta. Nessuna offerta è pervenuta entro le 12 di ieri, ultimo giorno del bando, agli uffici appalti della Regione Liguria. E’ il fallimento del megalomane disegno della “città nuova” ostinatamente voluto dall’amministrazione di Massimo Caleo. All’esito della gara il Piano Botta è spaccato in due: procede la parte privata, il vero (o presunto) business delle Cooperative; resta al palo la parte pubblica. Il danno per la città ora è certificato.
Procedono i palazzoni di mattoni rossi
In via Muccini avremo il quartiere di palazzoni a mattoncini rossi, torri di sette piani, gli edifici più alti della città, tre palazzi ad arco retto, di cui uno a segnare l’ingresso in Sarzana, una torre circolare di dieci piani. Duecento appartamenti che satureranno un mercato già …. saturo. Appartamenti che attendono di essere acquistati col rischio di avere un quartiere fantasma alle porte della città.
Al palo parcheggi, strade e servizi pubblici
Non avremo tutte le opere pubbliche previste nel Piano, approvato a colpi di maggioranza bulgara dall’amministrazione Caleo, liquidando in pochi minuti le osservazioni lungimiranti e appassionate dei cittadini e delle associazioni che parlavano nell’interesse della città.
Non si farà il parcheggio pubblico interrato da 470 posti auto. Erano gli unici parcheggi pubblici previsti nell’area tra via Muccini e piazza Terzi. I park interrati sotto i costruendi palazzi sono tutti privati. Non si farà la stazione degli autobus, i nuovi uffici comunali (anagrafe, polizia municipale ecc.). Non si sa neppure se sarà completato il nuovo sottopasso di via Murello, che le cooperative stanno realizzando con i fondi pubblici FAS: la strada di accesso al sottopasso è prevista sui terreni delle Ferrovie. Ma il Comune non ha il milione e mezzo di euro per completare l’acquisto.
Bancarotta Caleo
Una bancarotta firmata Caleo a cui oggi il nuovo sindaco Alessio Cavarra e la nuova giunta dovranno porre rimedio. Cavarra ha già dichiarato che in questa impresa vuole coinvolgere tutta la città e che appena passate le feste inizierà ad ascoltare tutte le voci.
Il Comitato Sarzana, che botta! è pronto al confronto per disegnare una porzione di città vivibile in virtù dell’esperienza che abbiamo maturato con lo studio delle carte, col concorso che avevamo promosso due anni fa, per dimostrare come si possano mettere in campo nuove idee, se si apre ai giovani architetti e si esce dagli schemi ideologici di partito o di “ditta” nel gestire il territorio.
Gli aspetti positivi
Ci sono anche aspetti positivi in questo fallimento del Piano Botta. Gli abitanti di piazza Terzi, di via Lucri e di tutta l’area evitano la congestione, il caos di una previsione urbanistica folle che concentrava in quello spazio la stazione dei bus, un supermercato, gli uffici comunali. Gli abitanti di piazza Terzi, in particolare, vedono scongiurato il pericolo di trovarsi a distanza di dieci/tredici metri dalle finestre un muro in mattoncini rossi di sessanta metri, alto quattro piani. Possono tirare un sospiro di sollievo i commercianti del centro: salta, per ora, anche il nuovo supermercato, che si sarebbe sommato ai due Conad in un delirio mercantile.