Garavini : Acam interessa la genovese Iren. E chiede una discarica alla Regione
“Ce la stiamo facendo”. “Siamo ancora in alto mare”. Queste due frasi, pronunciate nel corso del serrato confronto che ieri nella sala consiliare del Comune ha impegnato l’amministratore di Acam Gaudenzio Garavini, il sindaco Alessio Cavarra, l’assessore Msassimo Baudone, il Comitato “Sarzana, che botta!” e i cittadini, sembrano in stridente contrasto tra loro, ma fotografano l’attuale situazione di Acam e più in particolare di Acam Ambiente. Non a caso a pronunciarle è stato l’amministratorte delegato Garavini, che ha ringraziato il Comitato per aver offerto ad Acam l’occasione di confrontarsi faccia a faccia. “Di solito parlano di Acam senza darci la possibilità di interloquire”.
Parte il trasferimento di 38 dipendenti per il “porta a porta”
“Ce la stiamo facendo”, è riferito agli interventi per risanare e rendere più efficiente la gestione del gruppo e di Ambiente. Sono state avviate le procedure per il trasferimento di 38 dipendenti in esubero dalla “casa madre” ad Ambiente, necessari per la raccolta differenziata “porta a porta”. I 38 dipendenti sono stati convocati in sede per lunedì 18 per firmare una transazione. Se non dovessero accettare il trasferimento e le nuove mansioni, Acam si rivolgerà al giudice del lavoro per un pronunciamento sulla correttezza del suo operato e non esclude il licenziamento.
La maggiore efficienza gestionale avrebbe già portato un risultato.
“Per la prima volta – ha detto Garavini – siamo in grado di richiamare noi le banche al rispetto degli impegni sottoscritti”. Tra gli impegni c’è il prestito ponte di tredici milioni di euro per far fronte ai debiti nei confronti di quei fornitori che non hanno accettato il concordato.
Lunedì arriverà il finanziamento ponte di 13 milioni
“Lunedì quel finanziamento arriverà”, ha ripetuto due volte con un sorriso, rispondendo alle incalzanti domande di Stefania Bernardini, consigliera del Comitato.
Se la ristrutturazione del debito e della gestione industriale sta dando – secondo Garavini – qualche importante risultato, nonostante l’accordo con le banche sia operativo soltanto da due mesi, il risanamento e il rilancio di Acam Ambiente appare ancora problematico.
“Siamo ancora in alto mare”, ha ripetuto Garavini.
Rifiuti, senza discarica di Mangina tutto in alto mare
Il Piano dei rifiuti va avanti. L’impegno su Sarzana è forte. Ma senza le discariche di servizio, dove scaricare il residuo della raccolta differenziata, non si chiude il ciclo dello smaltimento dei rifiuti. Garavini critica la Regione che ha bloccato la costruzione della discarica di Mangina. “Se alla Regione non va bene, ci dica come risolvere il problema”.
La società Iren di Genova interessata ad Acam Ambiente. Pericolo che si ritiri
Per Garavini è il nodo strategico: senza la discarica di servizio si blocca il finanziamento delle banche di un milione e mezzo ad “Ambiente”, il partner privato a cui cedere il 49% delle azioni e la gestione industriale della società pubblica svanisce, gli investimenti nei mezzi per la raccolta porta a porta diventano impossibili. Insomma il piano rischia di saltare.
Alla richiesta di Stefania Bernardini di ufficializzare il nome del partner privato, Garavini ha risposto: “La società Iren di Genova”.
Il mistero del piano tariffario. Lo studio Agenia resta top secret.
In attesa della Regione però il piano rifiuti per Sarzana e per gli altri comuni della Vallata (Ameglia e Arcola in particolare) – ha assicurato – procede.Secondo quali direzioni? Secondo il piano Tornavacca, rimasto top secret per due anni e che il Comitato ha fatto conoscere alla città il 18 ottobre scorso, che prevedeva per Sarzana di raggiungere addirittura il 70 % di differenziata in due anni con conseguente abbattimento delle tasse, o secondo lo studio della società Agenia di Roma, commissionato dalle banche creditrici, e rimasto rigorosamente riservato e che ancora oggi Garavini si rifiuta di divulgare perfino ai Comuni?
Su questo punto tra Ruocco e Garavini sono scoppiate scintille. L’amministratore delegato di Acam ha detto che quel piano è proprietà di BNL. “Chiedetelo alla banca”, ha detto.
E Ruocco: “ Noi? Lo dovrebbero pretendere i sindaci, Federici in primo luogo, e i consigli comunali, che hanno approvato il Piano di ristrutturazione senza conoscere questo documento che ha conseguenze sulle politiche fiscali dei comuni”.
Per Garavini conoscere lo studio Agenia non è fondamentale. “Le previsioni gestionali e tariffarie sono già recepite nel Piano Acam”.
Ruocco: “E’ stato lei davanti a Paul Connett a indicare quello studio come fondante il Piano rifiuti di Acam. E’ anche per queste chiusure che chiediamo più trasparenza, più informazione verso gli utenti, che devono sapere come sono gestiti i rifiuti e cosa attende loro in tema di tassazione”.
Verrà tassata solo la “monnezza” indifferenziata
All’incalzare del Comitato prima Garavini e poi il direttore di “Ambiente”, ingegner Fanton, hanno assicurato che il traguardo a cui si deve tendere è far pagare solo la quantità di rifiuti indifferenziati che le famiglie e le imprese producono. Il peso dei materiali (carta, vetro, lattine, plastica), che possono essere recuperati, non sarà calcolato nell’imposta, dal momento che recuperare quei materiali significa dimezzare i costi di smaltimento, che attualmente sono di 210 euro a tonnellata.
Il Comitato insiste: estendere la raccolta porta a porta alle famiglie
Per questo motivo il Comitato insiste perché la raccolta “porta a porta” sia esteso al centro città (centro storico a parte per problemi logistici) e alla Trinità, poiché è l’unico sistema che dà il massimo risultato di raccolta differenziata. “Non è una scelta ideologica – ha sottolineato Ruocco – Noi parliamo in termini di efficienza economica e ambientale. Si consegue la maggiore quantità e qualità dei materiali recuperati e quindi il maggior introito economico con beneficio fiscale per gli utenti”.
Il direttore Fanton: tariffa puntuale entro un anno
Il direttore Fanton ha portato acqua alla tesi del Comitato. “Il CONAI (il Consorzio nazionale che recupera gli imballaggi) chiede una qualità dei materiali sempre maggiore. La cartaccia sporca o il vetro frantumato, ad esempio, non hanno mercato”. Fanton ha citato l’esempio di Capannori (comune punto di riferimento del Comitato sarzanese), recentemente visitato anche dai tecnici Acam, dove viene tassata solo la rumenta indifferenziata. E ha annunciato – confermato da Garavini – che Acam Ambiente punta a creare le condizioni per la tariffa puntuale entro un anno.
Garavini: disponibili a fornire tutte le informazioni
“Come potrà essere seguito dai cittadini il concretizzarsi di questo processo virtuoso?”, ha chiesto la presidente del Comitato Roberta Mosti, ribadendo la richiesta di trasparenza.
Garavini: “Siamo disponibili a mettere a disposizione del Comitato e dei cittadini tutte le informazioni che saranno utile alla massima trasparenza”.
E’ una sfida e un impegno per tutti i cittadini e le associazioni che hanno a cuore l’ambiente, la qualità della vita e il portafoglio. Nel dibattito Moretti del Comitato difesa territorio ha chiesto se dopo l’incendio a Saliceti Acam non pensa di realizzare un lago come a Lodi. Corrado Cucciniello dei Comitati spezzini ha posto il problema dello smaltimento del rifiuto organico che viene raccolto in provincia e che non è di qualità, ma sporcoe ha messo in guardia dalla costruzione di un “digestore anaerobico” che potrebbe indurre a importare organico sporco e fanghi da fuori provincia. Gianni Torri di Ameglia virtuosa ha ricordato che una partenza del porta a porta era già stata tentata due anni fa e si era arenata per la crisi di Acam. Basso ha richiamato a una maggiore considerazione per la condizione dei lavoratori.
Mi piacerebbe tornasse il tecnico Fanton, a cui Garavini ha delegato tutti i chiarimenti terra-terra che è stato impossibile ricevere a causa dell’ora tarda.
Gli chiederei di fornire prova tangibile che gli sforzi fatti dai cittadini (e ora in particolare dai commercianti, “precettati” per realizzare il porta a porta a partire da domani senza – diciamolo, opportuna preparazione a monte) hanno un prosieguo, perchè troppo è diffusa la sensazione che tutto finisca in un mucchio indifferenziato.
La discarica come prezzo da pagare per essere appetibili verso l’acquirente? Se le discariche (fatte secondo tutti i crismi, ci ha assicurato Garavini, perchè mica si può rischiare il penale!) sono un male necessario anche in realtà dove si differenzia all’80%, non si stupisca l’AD di Acam del parere negativo della regione su Mangina. La fretta di dare dimostrazione al colosso Iren non deve dare adito a far passare un progetto adottato – per troppa fretta? – con superficialità. E le cui dimensioni enormi lasciano un dubbio: ma quell’80% intendete raggiungerlo o vi rassegnate a continuare a riempire discariche?