Costituzione da rifare? Orlando e Caleo chiamati al confronto con i cittadini
L’appuntamento è per sabato pomeriggio alle 16,30 alla sala della Repubblica di Sarzana. Nelle intenzioni degli organizzatori (le sezioni dell’ANPI di Sarzana, Lerici, Vezzano Ligure, Castelnuovo Magra e le associazioni Acli Sarzana, Circolo Dossetti, Comitato Acqua bene comune, Arci Val di Magra, Comitato Salviamo la Costituzione La Spezia, Comitato Sarzana, che botta!, Comitato Viva la Costituzione AC La Spezia, Emergency La Spezia, Libera-presidio Dario Capolicchio, Progetto Uomo) dovrebbe essere la prima occasione di confronto tra i parlamentari liguri e spezzini e i cittadini che col loro voto li hanno mandati in Parlamento su un tema fondamentale per la democrazia: la riforma della Costituzione del 1948. I parlamentari dovrebbero anche confrontarsi con un costituzionalista, il professor Saulle Panizza, docente di diritto costituzionale all’Università di Pisa. Il ministro Andrea Orlando e il senatore Massimo Caleo accetteranno l’invito? Nella lettera a loro inviata le associazioni ricordano che i parlamentari si accingono a derogare l’art. 138, che rappresenta il presidio per garantire che la Costituzione, nella sua originaria formulazione, non venga modificata a colpi di maggioranza. La modifica dell’articolo 138 è quasi una realtà, lamentano le associazioni, senza un vero dibattito nel Paese. Sicuramente nei programmi elettorali del marzo scorso nessun partito aveva prospettato agli elettori una modifica tanto profonda della Costituzione (circa la metà degli articoli). Il coinvolgimento dei cittadini, rilevano l’Anpi e le altre associazioni, non può limitarsi ad un referendum finale dove si chiede in blocco “prendere o lasciare”. I cittadini – dicono – devono essere coinvolti prima e ascoltati.
Il ministro Orlando e il senatore Caleo verranno ad ascoltarli? La domanda è intrigante soprattutto ora che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge elettorale, il “Porcellum”, con la quale questo parlamento è stato eletto. Insomma siamo al paradosso di un parlamento eletto secondo regole incostituzionali, che riforma la Costituzione, la Carta fondamentale della nostra democrazia. Un bel dibattito, se i parlamentari accetteranno l’invito.