Sarzana, che Botta!

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. »

Margaret Mead


Bacino Magra, dimezzato il personale.
Ecco come si uccide un’Authority

Con la nostra denuncia della delibera 843 della Regione Toscana del 14 ottobre scorso, che apriva la strada allo smembramento dell’Autorità di Bacino del Magra, ci eravamo illusi di aver bloccato l’estinzione dell’unico presidio scientifico contro il dissesto idrogeologico e contro il continuo assalto speculativo delle aree fluviali. Illusi. La politica, che con certi interessi ha sempre convissuto, ha altri sistemi: paralizzare l’attività dell’Authority per “consunzione”.

L'Autorità di Bacino del Magra ospitata nel palazzo del Consorzio Canale Lunense

Negli uffici di via Paci in due anni il personale si è ridotto di cinque unità delle undici in organico. E non “unità” qualsiasi: l’ingegner Riccardo Paita, memoria storica dell’ente, andato in pensione i primi mesi del 2013, non è stato sostituito. Era in quota della Provincia della Spezia. Su sua richiesta di recente è stato trasferito a Firenze un geologo della Regione Toscana, Giovanni Saulle. Nella pianta organica c’è un altro “buco” tecnico”: non è stato reintegrato (dalla Liguria) un geometra. Attualmente oltre al segretario generale Alessandro Fignani (ingegnere con qualifica di dirigente, a mezzo servizio con la Provincia di Massa) i tecnici sono tre: l’ingegner Paolo Cassinelli, il geologo Alberto Mazzali, la geometra Laura Pantera. All’appello mancano anche un istruttore e un collaboratore amministrativo. Quando al convegno sul Consorzio del Canale Lunense, svoltosi lunedì scorso alle Cantine Bosoni di Ortonovo,  l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Anna Rita Bramerini ha dichiarato che non vi è nessuna intenzione di smantellare l’Autorità di Bacino, nessuno le ha opposto questa cruda verità. Né alcuno ha ricordato alla signora Bramerini, che motiva i tagli all’Autorità di Bacino del Magra con l’esigenza di risparmiare risorse, lo scandaloso divario con l’Autorità di Bacino del Serchio (di cui parliamo in un altro articolo ma che trovate riassunto in questo link  http://www.autorita.bacinoserchio.it/amministrazione/struttura ). Purtroppo l’Auorità di Bacino del Magra non ha “padrini”: il comitato scientifico (sedici persone di varia estrazione che costano dai 15 ai 18 mila euro l’anno in tutto, non a testa!) ha rotto le scatole agli appetiti politico/affaristici. Non a caso vengono ormai esclusi dall’alluvione del 25 ottobre 2011 da ogni decisione. Il saccheggio del Magra può continuare.

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Data
sabato, 30 novembre 2013

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