Chiusura Autorità di Bacino, Burlando non smentisce, ma frena il collega Rossi
di Carlo Ruocco
La Liguria frena sullo smantellamento dell’Autorità di Bacino interregionale del Magra, già deliberata dalla Regione Toscana, ma non smentisce il proposito di smantellare l’organo di pianificazione e programmazione che per legge regola tutto il bacino “per risparmiare risorse”.
E’ lo stesso presidente Claudio Burlando a prendere le distanze dal contenuto della delibera della giunta toscana.
“Quando il marzo scorso ho incontrato il presidente Enrico Rossi si è parlato di rivedere la struttura dell’AdB per risparmiare risorse da convogliare nella sicurezza idraulica. Ma certamente non si è parlato di sub-bacini. Dobbiamo approfondire. E’ un argomento delicato”.
Burlando ha reso la dichiarazione rispondendo a una nostra precisa domanda nel corso della conferenza stampa congiunta delle giunte regionale e comunale, che si è svolta ieri mattina in Comune per illustrare l’impegno della Regione per Sarzana.
Al quesito se smantellare ora l’Autorità di Bacino (un “lacciuolo” per i politici) non sia funzionale alla velocizzazione del Progetto Marinella, che è stato rilanciato nel corso della conferenza, Burlando ha risposto che le ripetute alluvioni , che si sono susseguite in questi anni, impongono prudenza, “per non aggiungere altri danni a quelli che l’uomo ha fatto in passato”.
Affossato anche lo studio di bacino
La prudenza consiglierebbe di rafforzare l’Autorità di Bacino e magari di farsi assistere per uno studio di bacino da centri universitari di assoluto valore. In questa direzione la giunta regionale ligure aveva approvato in aprile una delibera che d’intesa con la Regione Toscana dava via libera a uno studio su tutto il bacino Magra-Vara da affidare alle facoltà di ingegneria idraulica dell’Università di Genova (professor Seminara) e alla facoltà di Scienze della terra dell’Università di Firenze (professori Rinaldi, Caciagli e Piras). In quella circostanza l’assessore Renzo Guccinelli aveva aspramente rampognato la sua collega all’ambiente Renata Briano (proponente) per avere assicurazioni che lo studio fosse condotto “in accordo” con la Regione. A distanza di sette mesi di quella delibera si è persa traccia. Presidente Burlando, che ne è stato?
Burlando l’ha presa alla larga. Ha iniziato a parlare del dragaggio del tratto focivo, utile alla nautica e che comunque “un qualche seppur minimo beneficio in termini di sicurezza idraulica lo porta”.
Ha detto che c’è un docente universitario di Pisa o Firenze, Luca Tenati o Venati o Benati (non ricorda bene il nome) che non condivide le conclusioni di Seminara. Di fronte a tanto tentennamento il solito Guccinelli è intervenuto per dire che ci sono altre università altrettanto prestigiose che sul fiume la pensano diversamente. Non ha indicato quali.
Insomma lo studio di bacino è morto e sepolto se gli scienziati non sono disposti a farlo “in accordo” con la politica.