Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


“Proposta demagogica”. Il Consiglio boccia Rifiuti Zero. Europa più lontana

 Sarzana. 850 kg di rifiuti l’anno prodotti da ciascun sarzanese contro la media annua nazionale di 560 kg pro capite. Soltanto il 26 % di raccolta differenziata, cioè quaranta punti sotto il minimo di legge europeo. Insomma Riduzione, Recupero, Riciclo, Riuso, le parole d’ordine dell’Europa in tema di rifiuti, a Sarzana sono bandite. E se per l’Europa civilizzata il futuro è trasformare i rifiuti in materie prime, per Sarzana è un’utopia demagogica e populistica. Almeno questi sono i termini in cui si è espresso il consiglio comunale chiamato per iniziativa del Movimento 5 Stelle a pronunciarsi sulla proposta di legge d’iniziativa popolare Rifiuti Zero, che tenta di portare l’Italia a livello dei più avanzati paesi europei.

Rifiuti Zero: per i politici di Sarzana un'utopia

Sara Frassini, che ormai ha perso di vista – culturalmente – il Comitato Sarzana, che botta!, ha dato fuoco alle polveri: proposta demagogica e populista, ha tuonato con supponenza.
Che il Pdl le andasse dietro era scontato. Meno scontato era che la seguisse tutto il PD, soprattutto dopo che il sindaco Alessio Cavarra aveva posto la sua autorevole firma sotto la proposta di legge durante un banchetto dei “grillini”. Il consigliere Andrea Antola (lista civica per Cavarra) ha bocciato la proposta di legge perché contiene il divieto di portare i rifiuti fuori regione, “cosa improponibile”. Antola ignora che il divieto è già operante e che il ministro Andrea Orlando (PD) lo sta applicando alla Campania. Parlando a nome del gruppo PD il consigliere Daniele Castagna ha fatto eco alla Frassini: Rifiuti Zero? Pura utopia. Insomma larghe intese anche a Sarzana tra partiti che ignorano che Rifiuti Zero è una strategia non un obiettivo.
Preoccupa che a parlare con supponenza e superficialità siano stati soprattutto i giovani consiglieri, laureati o laureandi, che dovrebbero possedere gli strumenti per informarsi, per confrontarsi con chi, come il nostro Comitato, si sforza di affrontare il problema  scientificamente.  A loro e a tutti coloro che hanno voglia di informarsi sulle frontiere più avanzate del trattamento dei rifiuti diamo appuntamento per la sera di lunedì 9 settembre al convegno scientifico del Comitato “Sarzana, che botta!” con il chimico statunitense Paul Connet, padre scientifico di Rifiuti Zero, e Rossano Ercolini, insignito del prestigioso Goldman Environmental Prize.

Archiviamo questo scivolone e cerchiamo di riportare Sarzana in Europa.

Rifiuti Zero- Il Consiglio dice no… La Nazione

Rifiuti Zero Utopia o realismo Il comunicato stampa del Comitato Sarzana, che botta!_

Lettera inviata a Sindaco, giunta e Consiglio comunale il 29 giugno per chiedere il sostegno alla proposta di legge d’iniziativa popolare, rimasta senza risposta. Rifiuti Zero lettera proposta al Comune

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sabato, 10 agosto 2013

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2 commenti per ““Proposta demagogica”. Il Consiglio boccia Rifiuti Zero. Europa più lontana”


  1. I comuni in Italia sono 8093. Se allo Zero waste hanno aderito 130 comuni vuol dire che questi rappresentano lo  1.6 %  dell’Italia.

    Per fortuna in Italia non esiste ancora un organo preposto alla distribuzione di patentini ai consiglieri comunali per quel che riguarda le loro conoscenze, cultura e idee perché altrimenti chi ha scritto questi commenti ne sarebbe sicuramente presidente onorario, senza titolo.

    Per vostra sfortuna in Italia e quindi anche a Sarzana, vige ancora la democrazia e in Consiglio Comunale è legittimato a parlare chi è riuscito ad interpretare le esigenze dei cittadini e nel mio caso in 1923 hanno pensato potessi essere io la loro voce in consiglio comunale, ruolo che da oltre tre anni svolgo con passione e dedizione, approfondendo ogni argomento che siamo chiamati a discutere, anche quelli che per molti non sono ritenuti importanti come questo.

    Dispiace che queste sintesi siano volte a disinformare i lettori ma capisco che è molto difficile essere obiettivi quando si  è convinti di aver ragione.

    Ma l’intelligenza è data all’uomo per dubitare.

    Racconto quindi anch’io una storia. Ad una prima lettura della mozione  del partito di Grillo non ho trovato nulla da eccepire: in fin dei conti la strategia “rifiuti zero” non è nulla di nuovo per chi è minimamente informato. Ho pensato: “potrebbe essere votato all’unanimità ed entrare a far parte delle incompiute della nuova Giunta”. Nulla di nuovo  neppure questo.

    Diversa invece è la proposta di legge popolare richiamata nell’impegno.

    Devo dire che fino a quel momento non avevo approfondito, avevo letto solo gli obiettivi, uno spiccio riassunto per punti, e non avevo ancora firmato (e ho fatto bene). Ho deciso quindi di documentarmi, come è mia consuetudine.

    Sono partita dalla lettura dei 28 articoli, di cui sembra interessi poco.

    E, non ritenendomi una grande esperta, ho cercato il supporto di chi certamente ne sa qualcosa in più di me, ma forse non di chi scrive certe note. Ne ho citato uno, testualmente, perché mi è sembrato il più interessante ed esaustivo nei limiti dei tempi consentiti dal Consiglio comunale.

    Ciò che maggiormente mi ha fatto riflettere non è solo l’attuale difficoltà nella nostra provincia di applicare i “buoni principi” e soprattutto le buone “azioni” che ispirano la strategia rifiuti zero, anche se questo dovrebbe bastare a far capire che se il Consiglio comunale avesse approvato tale proposta tra un mese qualcuno avrebbe pensato che si è divertito a prendere in giro i cittadini. Ci sono altre motivazioni e riguardano i seri e legittimi dubbi che ruotano intorno all’art. 14 e alle possibili speculazioni ad esso collegato. Un politico, con una coscienza, deve pensare anche a questo.

    E’ da quando siedo tra i banchi del Consiglio Comunale che chiedo che sia avviato il porta a porta, che si proceda alla differenziata, che si incentivi il riciclo e che si raggiungano i risultati di comuni territorialmente simili ai nostri. Sono stata molto critica nei confronti del Piano di riassetto del Gruppo Acam ma ho sentito bene quello che l’amministratore delegato Dott. Garavini ha riferito al Consiglio. Io c’ero. Ed è inaccettabile che dopo una simile premessa si scenda dalle nuvole parlando di comuni distanti anni luce da Sarzana, in termini di debito e di gestione della cosa pubblica (ma anche questo è il prodotto della democrazia sarzanese).

    Quindi, per un argomento di questo tipo, non voglio che siano concessi alibi alla Giunta. Si parta da dove si può partire senza rimandare ancora. E non è rimettendo in discussione un piano approvato che si fa il bene della città.

    Le rivoluzioni si fanno a piccoli passi, sognare si può ma non in Consiglio comunale.

    E’ importante comprendere che il Comitato, Sarzana che botta! e il consiglio comunale svolgono due compiti completamente diversi. Lo dice una persona che di tempo al comitato ne ha dedicato molto e con pari passione ora si sta dedicando al Consiglio comunale.

    In Consiglio Comunale si fa politica, che io auspico sia sempre con la P maiuscola.

    Il Comitato è giusto continui a confrontarsi senza perdere di vista la realtà delle cose e portando il suo contributo in città, come ha sempre fatto, ricordandosi che il confronto culturale non porta sempre ad avere la ragione assoluta.

    Se il Comitato non è più in grado di ascoltare e discutere con le pluralità culturali e politiche che ha sempre voluto rappresentare con il suo direttivo e i suoi aderenti non può certo imputare a me una supponenza che non mi è mai appartenuta. Forse è proprio il comitato ad essersi allontanato – culturalmente – da chi manda avanti le proprie battaglie non con pregiudizio ideologico ma con impegno e coscienza.

     

    Tutto ciò premesso nulla vieta comunque ai cittadini di aderire, non solo con la firma, allo Zero Waste. E credo che è proprio dalle nostre case che debba partire un serio impegno nella riduzione dei rifiuti che ogni giorno invadono le nostre strade.

    Impegno contenuto sia nel mio intervento che nell’ordine del giorno da me proposto.

    Un cordiale saluto

    Sara Frassini

    Capogruppo Per Sarzana

     

  2. Il comitato says:

    “Il Comitato è giusto che continui a confrontarsi”, ci scrive Sara Frassini. Già, ma con chi? Il 29 giugno abbiamo inviato al consiglio comunale una lettera con la richiesta di aderire alla proposta di legge d’iniziativa popolare Rifiuti Zero (l’abbiamo allegata in calce all’articolo). Per rispetto nei confronti del Consiglio non abbiamo proposto un nostro ordine del giorno, lasciando a sindaco e consiglieri i modi e i contenuti dell’adesione. Ci siamo solo limitati a chiedere di verificare l’aderenza del Piano Acam alla strategia europea imperniata su riduzione, recupero, riuso, riciclo dei rifiuti, tanto per non rimanere – come sempre – fuori dall’Europa. La nostra richiesta era antecedente all’odg del Movimento 5 Stelle, liquidato come un “copia-incolla”. Ma se veramente condividevate i principi di Rifiuti Zero (il segretario del PD Giovanni Destri ha detto addirittura che occorre andare oltre!) potevate elaborare – aderendo alla nostra sollecitazione – un vostro documento. Invece la nostra richiesta non ha ricevuto alcun riscontro, come già avvenuto in passato. Sara ha ricevuto il nostro documento? Che ne ha fatto? Barchette per poi rimproverare il Comitato per “non essere più in grado di ascoltare e discutere”? Noi non pretendiamo di avere la verità in tasca, ma dubitiamo (esercizio d’intelligenza) che i consiglieri comunali abbiano la scienza infusa dallo Spirito Santo per il solo fatto di essere stati eletti dal popolo. E non possiamo ascoltare prediche sull’ascolto da parte di chi snobba le nostre istanze al punto di non degnarle neppure di una risposta. Il confronto, l’ascolto si fanno a più voci.
    Il direttivo del Comitato Sarzana, che botta!



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