Festival della Mente, dopo Settis spariti ambiente e paesaggio
di Carlo Ruocco
Il Festival della Mente è giunto alla decima edizione. Quarantamila visitatori si accalcheranno nelle vie di Sarzana per la gioia di baristi, ristoratori, degli albergatori dei comuni limitrofi meglio attrezzati all’ospitalità. E per l’orgoglio dei sarzanesi, noi compresi. Diciamocelo: se Sarzana è nota in Italia molto lo deve al Festival della Mente divenuto un gran biglietto da visita di promozione turistica.
Questa mattina si è tenuta la tradizionale conferenza stampa alla vigilia dell’inaugurazione. Sindaco Alessio Cavarra, presidente della Fondazione Matteo Melley, direttore generale della Carispe, Giulia Cogoli ideatrice e “matrona” (patron sarebbe fuori luogo …) dell’evento culturale tra i più importanti d’Italia, l’assessora alla cultura Sara Accorsi, il direttore “ombra” alla cultura Franco Bertolani…..
Presenti solo cronisti locali. In fondo si trattava di fare il punto organizzativo sul Festival alla vigilia, il suo impatto sulla città. Una sola domanda dei giornalisti accreditati: Anna Chela (La Nazione) sulle presenze previste. Quarantamila. Era un dato che Giulia Cogoli aveva volutamente taciuto nel suo intervento introduttivo. “Non è una conferenza stampa sui numeri – ha detto – Ormai sono quelli consolidati da anni. Puntiamo sulla qualità degli incontri. Il pubblico cerca approfondimenti, vuole ascoltare eccellenze nei settori, anche se poco conosciute”.
Il silenzio dei colleghi giornalisti mi ha sorpreso. Quasi che il Festival sia per Sarzana solo un evento/affare economico. Mi sono ricordato una preoccupazione esternata qualche anno fa dal presidente della Fondazione Matteo Melley in sede di bilancio del Festival. Melley sottolineava che sicuramente il ritorno in termini di immagine e di business per Sarzana e dintorni era notevole, ma si preoccupava delle ricadute culturali sulla città e la provincia, che – a suo dire – andavano sviluppate anche nel corso dell’anno.
Allora ho azzardato due domande: se a quell’intervento di Melley era stata data una risposta e quale fosse e come mai nell’anno in cui Sarzana si accinge a mettere mano al Piano urbanistico sono spariti dal Festival i temi dell’ambiente, del paesaggio della cultura del territorio. L’ultima grande lezione rimane quella “magistrale” di Salvatore Settis, che aprì l’edizione del 2011 e che suscitò un mare di polemiche proprio per i suoi riferimenti (peraltro indiretti) a situazioni locali (piano Marinella).
Mi sono anche permesso di fare una proposta: rimediare nel corso dell’anno, ad esempio richiamando a parlare in singole conferenze i grandi cultori del paesaggio, dell’ambiente, del territorio che hanno animato le precedenti edizioni.
Le risposte.
Matteo Melley. Ha richiamato una ricerca condotta tra visitatori e volontari secondo la quale su 600 intervistati una cinquantina ricevono stimoli. Sono operatori culturali che propongono ed elaborano progetti culturali collaterali. Insomma il Festival crea fermento. E poi ci sono i libri del Festival da ieri venduti col Corriere della Sera.
Giulia Cogoli ci ha invitato ad approfondire leggendo “Effetto Festival”, una ricerca dell’Istituto Minotauro, commissionata dalla Fondazione, condotta su 400 adolescenti del nostro territorio, consultabile sul sito del Festival della Mente http://www.bookrepublic.it/consigli-di-lettura-ebook/effettofestival-adolescenti/ . Da essa emerge un cambiamento della prospettiva culturale dei nostri giovani proprio grazie al Festival. Un dato: negli ultimi anni sono state svolte dodici tesi di laurea sul Festival.
L’assenza di temi legati al territorio, all’ambiente dopo Settis, “una pura casualità”, assicura.
Vi rimedierà l’Amministrazione comunale. Il sindaco Cavarra ha annunciato che ci saranno giornate di approfondimento sulle tematiche urbanistiche in preparazione del PUC.
Insomma una sorta di mini Festival dell’Urbanistica (che fino a quattro anni orsono si svolgeva a Ferrara). Un’esperienza di incontri che Sarzana ha conosciuto in questi anni anche grazie al Comitato Sarzana, che botta!
Ma non avrà il logo prestigioso del Festival della Mente. Un vero peccato. Sarebbe stata una concreta ricaduta culturale sulla città nel corso degli altri 362 giorni dell’anno. Sempre che da oggi non ci facciano un pensierino …..
Festival della Mente Programma 2013
Non l’avevo mica ancora visto! Peccato che mi hai tolto una L ;-)