Miracolo Levanto: in diciotto mesi differenziata schizzata al settanta per cento
Quando in consiglio comunale a Sarzana l’amministratore delegato di Acam Garavini ha affermato che i rifiuti della nostra provincia continueranno ad andare in discarica per almeno altri cinque anni, perché i risultati della raccolta “porta a porta” richiedono un lustro per arrivare al 65 per cento previsto dalla normativa europea, il nostro pensiero è volato Levanto, esempio molto prossimo che i “miracoli” nel settore si possono fare. Occorre vedere l’impegno che ci si mette, le risorse, ma soprattutto la volontà di chiudere con le resistenze clientelari e corporative di Acam.
Il Comune di Levanto si è messo in proprio e ha imboccato con decisione la strada della raccolta differenziata col sistema “porta a porta” nel gennaio 2012. Senza anticipare la relazione che l’assessore Luigi Gino Lapucci svolgerà venerdì 19 al Chiostro di San Francesco (Sarzana – inizio ore 21,15), che vale la pena seguirla dal vivo, Levanto a quella data inviava in discarica il 63,6 per cento dei suoi rifiuti urbani. Dunque riciclava solo il 26,4 per cento. Addirittura non separava l’organico!
Lo smaltimento delle 3000 tonnellate di rifiuti costava al Comune (e ai contribuenti levantesi) 875 mila euro.
A fine 2012 la raccolta differenziata era salita al 57,4 per cento.
Alla fine di giugno 2013 l’indifferenziato da discarica è crollato al 31,1 per cento. Cioè Levanto è rientrato in diciotto mesi nei parametri europei e li ha superati. Il costo dello smaltimento nel 2012 è crollato a 190 mila euro.
Come ha fatto Levanto a sfiorare il 70 per cento? Questo ce lo racconterà venerdì 19 l’assessore Lapucci.