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Le Corbusier


Piscina di S. Caterina, nuovo sopralluogo. E’ in alto mare. “Regalo” a Gerosi

 di Carlo Ruocco

ha collaborato Stefania Bernardini
Da dodici anni Sarzana attende la piscina di Santa Caterina. E’ stata la promessa elettorale di Guccinelli e (per due volte) di Caleo. Per il neosenatore, che il 29 maggio 2010 posò la prima pietra, la piscina sarebbe diventata “la regina di tutti gli impianti sportivi della vallata”. Termine dei lavori: due anni. Il tempo è scaduto da un anno e non si vede la fine.

L'interno della piscina di Santa Caterina un anno fa

Ieri ennesimo sopralluogo dei tecnici del Comune
Ieri mattina i tecnici del Comune hanno effettuato un sopralluogo per verificare se la Gestecos, la società del costruttore romano Gerosi, che deve realizzare l’impianto a scomputo degli oneri di urbanizzazione, ha completato i lavori previsti. Possiamo anticipare che non ha ottemperato. Manca anche l’impianto fotovoltaico, indispensabile per abbattere i costi di gestione. Sono incomplete anche le opere di urbanizzazione primaria (parcheggi, verde pubblico).  Ad oggi  l’impianto di Santa Caterina è un grande spreco di denaro pubblico e una presa per i fondelli dei cittadini contribuenti.
I tre candidati sindaci non ne parlano.
Prudenza o calcolo elettorale? Il “sogno” rischia di essere una patata bollente. Se non realizzato, si risolverebbe in uno spreco di due milioni di denaro pubblico e di 560 mila euro di finanziamento regionale. Meglio dunque non rischiare con promesse aleatorie. 
La Gestecos, società del costruttore romano Gerosi, sotto inchiesta per corruzione alla Spezia, che ha completato le ville e l’hotel di Santa Caterina, doveva consegnare la piscina prima dell’apertura della beauty farm. La beauty farm è in funzione dall’agosto 2012, grazie alla compiacenza del dirigente dell’urbanistica Franco Talevi,  la piscina è un miraggio.
Una storia di cattiva amministrazione
Se dovesse restare così la piscina sarebbe l’ennesimo monumento allo spreco di risorse pubbliche dopo i “canguri “per i rifiuti, il “vetrone” della Fortezza Firmafede, la passerella di via Emiliana ecc.. I candidati sindaci la ignorano. Non si vogliono bruciare?
Tra i tre aspiranti alla carica di primo cittadino chi ne dovrebbe sapere di più è Alessio Cavarra, assessore al bilancio di Caleo tra il 2005 e il 2010. E’ con lui alle finanze che è stata firmata (3/7/2009) l’ultima convenzione tra il Comune e la società di Gerosi. La piscina, con annessi locali per atttività sociali (consulte dei Grisei e Santa Caterina) è un’opera di urbanizzazione a scomputo degli oneri per la costruzione dell’hotel e delle ville, completati e in attività da anni. Quella convenzione del 2009 prevedeva tra l’altro che l’hotel Santa Caterina non potesse aprire la Beauty Farm fino a quando patron Gerosi non avesse consegnato la piscina.
Nell’agosto 2012 la Beauty Farm ha aperto i battenti. Ha potuto aprire perché il Comune (ingegner Franco Talevi) ha concesso un’agibilità provvisoria.

I bagni devono ancora essere completati

Un regalo in piena regola.
L’agibilità provvisoria non è prevista dalla legge edilizia. Una struttura o è agibile o non lo è.  E’ bastato un banale ricorso al Tar e la Gestecos ha ottenuto l’agibilità definitiva.
Talevi,  trent’anni di esperienza, non lo sapeva? L’ufficio legale del Comune non lo sapeva? Lo sapevano, tant’è che non si sono neppure costituiti in giudizio davanti al TAR. Era una causa persa in partenza.
Resta per la Gerosi l’obbligo di consegnare l’opera. In quali tempi? E quali armi ha ora il Comune per farsela consegnare?  
Il segretario comunale Franco Caridi, che ha assunto pro tempore le funzioni di Talevi, sembra deciso a stringere i tempi. O la Gestecos mantiene gli impegni o il Comune si rivale sulla fidejussione allegata alla convenzione per un importo pari ai lavori non eseguiti. Obiettivo: vincere la corsa contro il tempo per non perdere il finanziamento regionale di 560 mila euro per completare l’impianto. Poi sarà indetta una gara per trovare un gestore disposto a investire 700 mila euro per completare l’opera in cambio della gestione ventennale.
I costi diventano proibitivi
Intanto proprio l’ingegner Talevi, che ha sempre gestito personalmente la pratica dell’insediamento di Santa Caterina fin dal 2001, andato in pensione il 31 marzo scorso, ha fatto sapere dalle colonne del Secolo XIX che per mettere in funzione la piscina occorre un altro milione di euro. Piscina Intervista di Talevi
Da tecnico Talevi doveva ben sapere che i prezzi di costruzione lievitano e che ogni ritardo nella consegna dell’opera avrebbe significato un aggravio di costi per il Comune, che deve curare l’allestimento dell’infrastruttura. Si sarebbe dovuto preoccupare di farsi consegnare l’opera in tempi ragionevoli, quando i costi di allestimento erano ancora alla portata delle casse comunali. Invece ha atteso i comodi della società di Gerosi. Suona beffardo il pubblico ringraziamento che il giorno della posa della prima pietra gli rivolse l’architetto De Mastri alla presenza, tra gli altri, dei consiglieri dei quartieri Grisei e Santa Caterina: “L’importante nella vita è avere degli amici”.
Oltre ai pubblici ringraziamenti del suo amico e collega De Mastri, Talevi, plenipotenziario dell’urbanistica, tutti gli anni si è intascato ventimila euro di premio di risultato dalle casse comunali col placet delle amministrazioni. Un bel risultato. Per lui, ovviamente.

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Data
domenica, 19 maggio 2013

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1 commenti per “Piscina di S. Caterina, nuovo sopralluogo. E’ in alto mare. “Regalo” a Gerosi”


  1. andrea says:

    Io sono un cittadino che alle prossime elezioni voterà Sara Frassini, mi sembra scorretto dire che i candidati non hanno detto nulla, appena l’ex sindaco Caleo diede la deroga all’apertura della beauty farm si oppose in ogni modo a questa forzatura chiedendo che il comune si attivasse non per derogare ma per fare in modo che fossero realizzate le opere. Poi proprio sull’argomemento dichiarò, l’hoi ritrovato sui ritagli di giornale, che l’amministrazione avrebbe dovuto fare un serio cronoprogramma dicendo come e quando finire tutte le mezze opere pubbliche in giro per Sarzana. Secondo me con tutti i problemi che ci sono dovete cercare di fare uno sforzo in più prima di cassare la gente. Vi ripeto, fu la prima e l’unica a denunciare l’apertura dela beauty farm. Grazie



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