Piano Botta, i conti non tornano. Opere pubbliche a rischio. Servono 20 milioni
“La gara pubblica sarà un momento di verifica della fattibilità delle opere pubbliche in piazza Terzi. Se dovesse andare deserta, la nuova amministrazione comunale dovrà assumere le decisioni in merito. La parte pubblica della variante di via Muccini sarà da rivedere”. Parole limpide come l’acqua di fonte quelle che Roberta Mosti, Andrea Forcieri e Carlo Ruocco, presidente, vicepresidente e segretario del Comitato Sarzana, che botta!, hanno sentito pronunciare dal viceprefetto Giuseppe Larosa, commissario al Comune di Sarzana nel corso di un incontro avvenuto questa mattina in Comune su richiesta del Comitato. L’ora della verità sarà fissata in un bando di gara che un ufficio regionale redigerà.
Comunque entro il prossimo 30 giugno i cittadini sarzanesi e la nuova amministrazione, che si sarà insediata dopo le elezioni del 26 maggio, sapranno se il faraonico progetto voluto dal sindaco Massimo Caleo è compatibile con le finanze comunali o se sarà da archiviare tra gli scaffali della biblioteca Martinetti come un libro dei sogni dovuto a un eccesso di megalomania.
Risanare i conti pubblici. Il lavoro che sta svolgendo il commissario prefettizio Giuseppe Larosa con la collaborazione del segretario comunale Franco Caridi e della dirigente dell’area finanziaria Franca Zanella è di creare le condizioni affinché la nuova amministrazione abbia un quadro attendibile della situazione in cui versano le casse comunali. Il viceprefetto e i suoi collaboratori stanno anche cercando di risanare il dissesto della società Sarzana Patrimonio e Servizi senza procurare altri danni alle casse comunali e – quindi – ai cittadini contribuenti.
Il Piano Botta appeso a un filo. Per realizzare le opere pubbliche della Variante che porta la firma dell’architetto svizzero Mario Botta occorrono 28 milioni di euro. Il Comune sta impiegando una parte delle risorse finanziarie che i privati (le cooperative) devono versare come oneri per la costruzione dei palazzi in via Muccini per coprire l’esposizione di sei milioni e mezzo (ma la cifra rischia di lievitare) che la società comunale Sarzana Patrimonio e Servizi ha accumulato nei confronti della banca Carispe. Quei denari dovevano servire per realizzare il parcheggio pubblico interrato in piazza Terzi. Senza quel parcheggio saltano gli standard urbanistici di legge. Ecco allora l’idea di caricare la realizzazione del parcheggio in capo di chi acquista tutte le aree edificabili di piazza Terzi e via Murello. Insomma il Comune, attraverso un bando di gara, dirà a chi acquista: tu ti prendi i terreni dove potrai edificare un supermercato da 1200 mq, una stazione dei bus, due piani di uffici privati in un edificio lungo 95 metri, un palazzo residenziale da una quindicina di appartamenti da 80 mq.. In cambio mi devi costruire un parcheggio interrato (costo 7 milioni di euro), un edificio per uffici comunali (costo 12 milioni di euro) e sistemare tutte le aree e le strade di contorno col sottopasso di via Murello, in parte finanziato dalla Regione con 3 milioni e mezzo di euro.
L’acquirente dovrà valutare se il gioco vale la candela, cioè se l’attuale situazione del mercato immobiliare è tale da rendere appetibili 190 metri lineari di uffici privati, se l’Atc è interessata a una stazione dei bus, se gli appartamenti a ridosso della ferrovia potranno essere venduti a 4 mila euro a metro quadro come previsto dalla perizia dell’ingegner Claudio Rocca su cui si fonda tutta l’operazione finanziaria del Comune.
I rappresentanti del Comitato hanno fatto presente al Viceprefetto che quella perizia non ha alcun riscontro nel bollettino dell’Osservatorio del mercato immobiliare. I valori sono fuori mercato.
L’asta che dovrà effettuarsi entro il 30 giugno chiarirà se la faraonica riqualificazione di piazza Terzi è un progetto o un bleuff con tutte le conseguenze del caso. Basti pensare al destino del sottopasso di via Murello.
Dal Comitato apprezzamento per il viceprefetto
Molto soddisfatti gli esponenti del Comitato Sarzana, che botta! al termine dell’incontro. “Ci voleva un commissario prefettizio per ottenere udienza e poter esporre le nostre osservazioni e preoccupazioni”, ha dichiarato Roberta Mosti. Il vicepresidente Forcieri ha apprezzato la grande trasparenza che contraddistingue l’attività del viceprefetto e dei suoi collaboratori. “Per la prima volta, grazie alle ultime delibere, siamo stati messi in grado di capire la consistenza del problema finanziario“.
E Carlo Ruocco ha osservato: “Sarebbe bene che ne prendessero coscienza anche i candidati alla carica di sindaco invece di scrivere altri libri dei sogni”. Per ora non se ne parla in nessun programma.