Sarzana, che Botta!

« Quando il committente di una città impone case con un’architettura omogenea , l’esito ci appare sordo: le facciate non rispecchieranno più le diverse inclinazioni del gusto individuale(...) ratio medesima della loro bellezza »

Marco Romano


Magra-Vara, si farà lo studio di bacino. Mobilitati Seminara e Rinaldi

 La Regione Liguria si allinea alla Regione Toscana e decide di commissionare uno studio sul versante ligure del bacino Magra- vara ai dipartimenti di ingegneria idraulica e di scienze della terra delle Università di Genova e Firenze.
La comunicazione è stata data dall’assessore Renata Briano nel corso di un incontro svoltosi in Provincia. La Regione ha anche stanziato 10 milioni di euro per opere di riduzione del rischio idraulico.
Uno studio affidato a centri universitari di elevata competenza era stato richiesto dal Comitato Sarzana che botta! fin dal 30 novembre 2011. Oggi come comitato non possiamo che esprimere soddisfazione per tale decisione, anche se nessuno ci riconoscerà il merito di averla indicata, ma nello stesso tempo dobbiamo esprimere rammarico per non essere stati ascoltati per un anno e mezzo.
La Regione Toscana ha già completato lo studio e stà già realizzando le opere. A volte ascoltare i comitati potrebbe giovare anche ai politici amministratori. Saranno quindi i professori Giovanni Seminara, Michele Bolla Pittaluga, Massimo Rinaldi a studiare l’evoluzione degli alvei del Magra e del Vara dopo le alluvioni del 2011 e del 2012.
Ciò che ora il comitato chiede alla Regione e agli enti locali è che siano sospesi tutti gli interventi di nuove costruzioni in zone a rischio e che gli strumenti urbanistici in fase di attuazione o elaborazione non sottraggano altri territori al fiume.
Dobbiamo constatare che mentre la Regione decide di procedere con uno studio di bacino, come di recente richiesto anche dai comitati degli alluvionati, la Provincia prosegue con gli interventi di “somma urgenza” sia nell’alto Vara sia nel tratto del Magra tra la confluenza e Romito, incurante delle conseguenze che tali interventi possono avere a valle e incurante dei rilievi aerei che descrivono un fiume con abbancamenti di ghiaia in alcuni tratti e corrispondenti profonde erosioni. Si ha il sospetto che si continui a confondere gli abbancamenti con il sovralluvionamento dell’alveo.
Si arriva così al paradosso di prospettare dragaggi di ghiaia in sponda destra tra Fornola e il ponte ferroviario di Romito, mentre in sponda sinistra il fiume ha talmente eroso le sponde che sono emersi rifiuti interrati clandestinamente molti anni or sono.
Questa scoperta è stata denunciata dalla dirigenza del Parco fluviale del Magra alla Procura della Repubblica come riferiamo in altro articolo

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Data
sabato, 27 aprile 2013

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