Cantiere Botta: ruspa trancia condotta del gas. Paura e palazzo al freddo
Dopo il crollo del traliccio elettrico della linea ferroviaria Pisa – Genova in corrispondenza dei lavori di scavo del sottopasso ferroviario di via Murello, ecco la rottura di una tubatura del gas durante le opere di scavo nel cantiere di via Muccini, che questa mattina attorno alle 13 ha privato del gas di riscaldamento il palazzo di via VIII Marzo 1, che si affaccia sull’area di cantiere. Gli operai della ditta che sta eseguendo lo scavo per conto delle cooperative del Consorzio Abitcoop Liguria non si sono accorti di nulla, anche se si avvertiva un intenso odore di gas, con grave pericolo per la loro incolumità e per quella degli abitanti del palazzo. Sono stati questi ultimi a dare l’allarme, vedendo spegnersi i fornelli dei piani di cottura e a pretendere la sospensione dei lavori di scavo a ridosso del loro palazzo.
E’ stato chiamato il servizio guasti dell’Acam, che ha inviato tre squadre di operai e tecnici.
Gli addetti dell’Acam hanno impiegato un paio d’ore per identificare i punti in cui la rete del gas era stata tranciata dagli escavatori. Per fortuna il guasto ha interessato un solo palazzo, che rischia di passare la notte senza riscaldamento. Dopo le 17 i lavori delle tre squadre è stato sospeso per fine turno in attesa dell’arrivo della squadra di reperibilità alla quale è stato affidato il compito di costruire una condotta provvisoria per assicurare immediatamente la fornitura.
Scaricabarile delle responsabilità
E’ iniziato il solito scaricabarile delle responsabilità. La ditta ha detto di aver ricevuto da Acam delle mappe della rete contenenti errori. Il servizio guasti di Acam ha lamentato che per il cantiere di via Muccini non sono state richieste le carte della rete gas. Il risultato è sempre lo stesso: ulteriori disagi per gli abitanti della zona, che devono tutelare in proprio i loro diritti, la loro tranquillità, il loro vivere quotidiano. Il Comune è assente (a parte l’attivarsi del sindaco per garantirsi che l’Acam intervenga tempestivamente, quando viene chiamato dai cittadini esasperati). Ma il sindaco e l’amministrazione non hanno imposto e continuano a non imporre prescrizioni alle cooperative.
Ignorate le segnalazioni del Comitato
Il consiglio comunale continua a ignorare da tre mesi due segnalazioni del Comitato “Sarzana, che botta!” per il mancato rispetto di una delibera consiliare del 2009, che imponeva l’emanazione di prescrizioni da parte dell’ufficio tecnico per evitare disagi ai residenti dell’area. E’ il tipico “ascolto” delle istanze e delle sollecitazioni della società civile da parte della politica.
Evidentemente a Sarzana c’è chi può operare senza vincoli e senza controlli. A un qualsiasi privato cittadino – non legato al potere politico – non viene lasciato passare neppure un muretto di venti centimetri per sostenere una rete metallica di recinzione crollata. Scatta la multa. Se ci chiedono le prove, le forniamo volentieri.