Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Valutazione Ambientale del Piano Botta: il committente è falso

di Carlo Ruocco

Chiamatela bugia, chiamatela falsità, chiamatela come volete: la sostanza non cambia.
Per nascondere che lo screening di Valutazione d’impatto ambientale del Piano Botta era un “fatto privato”, gestito dal gruppo d’imprese coordinate da Abitcoop Liguria, lo studio APUA scrisse sul frontespizio del corposo documento: “Committenza: IMPRESA SARZANA – Valorizzazione e Patrimonio s.r.l. ed altri”.

Un falso committente

A quel nome di committente col corredo di sostantivo “IMPRESA”, di trattino e di congiunzione “e” all’anagrafe delle società non corrisponde alcuna ditta.
Dunque si doveva intendere Committenza “Nessuno ed altri”?
Si presume che lo studio APUA intendesse indicare la società Sarzana Valorizzazione Patrimonio, cento per cento di proprietà del Comune di Sarzana. Insomma il Comune di Sarzana affidava a una sua società un atto importante e delicato come la gestione dello screening di VIA del Piano d’iniziativa pubblica di via Muccini ai professionisti dello studio APUA.
Ebbene è falso. A certificarlo la risposta dell’amministratore delegato della società comunale, Mauro Lucchesi, alla nostra richiesta di ottenere copia delle convenzioni stipulate con i privati (gli “altri”) e dei contratti stipulati con i professionisti e dei relativi importi pagati.
Sarzana Valorizzazione Patrimonio non ha mai stipulato convenzioni con Abitcoop Liguria e soci, né contratti con i professionisti e quindi non ha speso nulla.
In precedenza l’Ufficio Urbanistico, rispondendo a un’analoga nostra richiesta, aveva fornito a nome del Comune la stessa risposta : nessuna convenzione con i privati, nessun incarico ai professionisti da parte dell’Amministrazione.
La procedura di verifica della Valutazione d’impatto ambientale del Piano Botta è stata dunque un affare privato, in cui il Comune non ha messo becco e continua a non mettere becco come testimonia la vicenda dei disagi agli abitanti di via Ronzano e via VIII Marzo.
Vediamo se l’assessore Bottiglioni (quello che diceva di non sapere chi fosse Unieco)  ha ancora voglia di scrivere sul sito del Comune che raccontiamo falsità e calunnie. O se finalmente prova quel sentimento raro per i politici italiani: la vergogna.

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Data
venerdì, 26 ottobre 2012

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