Oratorio di S. Maria: nessun Piano urbanistico prevede il parcheggio
“Le opere e gli interventi ivi indicati risultano essere compatibili con la normativa urbanistica vigente ed adottata”. Con questa frase, sigillo di garanzia di conformità ai piani urbanistici vigenti a Sarzana, il commissario prefettizio Annunziata Gallo il 5 aprile 1996 approvava il Programma Organico di Intervento (POI) del Centro Storico per accedere ai finanziamenti (cinque miliardi e 800 milioni di vecchie lire) per rifare il look alla città antica. Il Programma consisteva in una serie di interventi, pubblici e privati, richiamati in delibera con l’elencazione degli allegati, che dovrebbero illustrare le opere. Gli allegati non sono però …. allegati alla delibera reperibile presso la segreteria comunale. Ma il punto non è questo. Nella delibera n.17 il commissario prefettizio dà atto che le opere (ad esempio un’autorimessa nella zona del Canale Lunense) e gli interventi (ad esempio il rifacimento di facciate o di tetti dei palazzi privati, l’abbattimento delle barriere architettoniche) “risultano essere compatibili con la normativa urbanistica vigente”. Compatibile vuol dire “non in contrasto”. Per lo Zanichelli : “che si può accompagnare ad altra cosa senza comportare effetti negativi”.
Siamo nel 1996: il PRG dell’urbanista De Carlo è scaduto. Due anni prima (il 28 febbraio 1994) il consiglio comunale ha adottato una Variante generale al PRG firmata dall’architetto Gino Piarulli. In quel momento è in attesa di approvazione da parte della Regione.
Ebbene né il PRG De Carlo, né la Variante di Piarulli prevedevano un parcheggio nell’area dell’oratorio. Né lo prevedevano le tavole di dettaglio del tessuto del Centro Storico elaborate dall’architetto Roberto Ghelfi. Sono documenti reperibili sul sito Internet del Comune. Sul sito non sono invece reperibili gli allegati al POI del Centro storico. Tra questi allegati vi può essere il progetto di un’opera – come un parcheggio sotterraneo – non previsto negli strumenti urbanistici all’epoca vigenti? Si può pensare a una clamorosa svista della dottoressa Annunziata Gallo e della Regione? O dell’architetto Ghelfi, che nella delibera viene indicato, assieme all’architetto Mauro Ricchetti di Genova, come l’elaboratore del POI? Se anche fosse, le opere sono approvate in quanto compatibili con la normativa urbanistica vigente nel 1996.
Questa sottolineatura spiegherebbe perché a una delegazione di di politici, intellettuali e ambientalisti, che si è presentata in Comune per chiedere lumi, l’assessore all’urbanistica Bottiglioni e il dirigente del settore Talevi abbiano ripetuto che il parcheggio è previsto dai piani urbanistici. Senza però far mai vedere le carte che lo provino.