Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Ex Colonia Olivetti, edificio e spiaggia a rischio speculazione

di Carlo Ruocco

In tanti anni gli enti pubblici (Comune e Regione), che hanno avuto la proprietà dell’ex Colonia Olivetti, bene tutelato dalla Soprintendenza per pregio architettonico, lo hanno abbandonato al degrado. Poi quando anche il parco, un grande giardino all’italiana confinante con la spiaggia, anch’esso sotto tutela artistica, ha dato segni di degrado per incuria, ecco la decisione di vendere. E’ un copione che si ripete. E’ accaduto con l’ex mercato ortofrutticolodi piazza Terzi (opera dell’architetto razionalista Galeazzi), sta accadendo per la scuola di viale XXI Luglio , altro bene tutelato dalla Soprintendenza abbandonato al degrado.

Colonia e parco lato monte

Il primo tentativo è andato male. Era stato fissato un prezzo astronomico: nove milioni di euro. Una cifra assolutamente fuori mercato. Ora sono scesi della metà.
In un edificio così grande, collocato in una posizione invidiabile tra lo scenario del mare e delle Apuane, ci si poteva (e ci si può) fare di tutto.  Oppure si può cedere al “mercato”, insomma creare i presupposti per una bella speculazione privata.
Intendiamoci: non apparteniamo alla schiera del “pubblico è bello”, “privato è il demonio capitalista”. E’ giusto che un ente pubblico si liberi di immobili che non usa e che i privati possono valorizzare. Dipende dal tipo d’immobili e dal tipo di vincoli e destinazioni d’uso.
Contemporaneamente alla Colonia di Marinella la Regione ha messo in vendita (attraverso ARTE Genova) un edificio in via Venezia alla Spezia che un tempo ospitava il liceo Pacinotti, prima che questa scuola venisse trasferita all’ex GIL (Gioventù Italiana del Littorio) di viale Amendola, altro edificio sotto vincolo della Soprintendenza. Lì Provincia e Regione hanno fatto la cosa giusta: hanno riutilizzato la ex GIL per ricavarne una sede adeguata per il Pacinotti e messo in vendita il palazzo di via Venezia, niente altro che un edificio dell’INA Casa post bellica senza pregio architettonico, ma con un buon mercato trovandosi in centro città. Un vantaggio per le finanze pubbliche, un beneficio per la conservazione del patrimonio architettonico pubblico.
A Sarzana non accade la stessa cosa. Avrebbero potuto vendere sempre a Marinella la scuola elementare e media di nessun pregio architettonico, ma con possibilità di sopraelevazione e con accesso alla spiaggia, e trasformare l’ex Colonia in edificio pubblico polifunzionale (anche scolastico).
Invece sull’ex Colonia vi è stato un primo tentativo di speculazione: Marinella SpA si è fatta avanti per avere l’edificio storico che guarda il mare in cambio di qualche appartamento di edilizia popolare. Buongustai. Sarebbe stata un’operazione troppo sporca. I politici hanno fiutato che si sarebbe scatenato l’inferno e hanno fatto marcia indietro.
Ora la Regione ci riprova. Ha prospettato al Comune un cambio di destinazione d’uso, inserendo dentro di tutto e di più, anche la destinazione commerciale, come se Sarzana fosse carente di superfici commerciali. Obiettivo: far cassa andando incontro al “mercato”, questo dio che ormai divora ogni principio, rendendo il bene appetibile. Pare che l’ultima finanziaria consenta alle Regioni di surrogare i Comuni. Per noi è una violazione della Costituzione. Se i Comuni non si ribellano e non impugnano, partita persa.
Ma Regione e Comune sono governati dagli stessi partiti: centrosinistra, che da tempo non dicono “qualcosa di sinistra”, assecondando l’invocazione di Nanni Moretti. Anzi la Regione Liguria si è vista impugnare davanti al TAR del Lazio la propria legge sul Piano Casa perché nel concedere ampliamenti è andata ben oltre il Piano Casa di Berlusconi.
Dunque il bene è in vendita. Con una clausola: il ripristino dell’accesso al mare. Già, vi immaginate un grande hotel senza accesso al mare? E immaginatevi un grande hotel con accesso al mare su una spiaggia pubblica. Ecco che dietro l’angolo della privatizzazione dell’ex Colonia si affaccia la privatizzazione di uno dei residui tratti di spiaggia libera del litorale.

Il giardino all'italiana prospicente il mare, visto dalla terrazza

Su questo punto il Comitato “Sarzana, che botta!” ha chiesto al Consiglio Comunale di impegnare la giunta affinché ribadisca per i prossimi decenni il carattere pubblico della spiaggia.
Il sindaco Caleo ha risposto balbettando che una striscia resterebbe pubblica. Cosa vuol dire una striscia? Gli altri consiglieri sensibili – almeno a parole – alle esigenze dei meno abbienti cosa faranno? O per il popolo ormai il mare è un bene di lusso?

Colonia Olivetti – Proposta Comitato “Sarzana, che botta!”

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
domenica, 29 luglio 2012

Tags

2 commenti per “Ex Colonia Olivetti, edificio e spiaggia a rischio speculazione”


  1. giorgio says:

    Dopo decenni di degrado ben venga il privato almeno le cose le fa sul serio.

  2. Fabrizio says:

    @Giorgio
    Peccato che solitamente l’unica cosa che il “privato” abbia in seria considerazione è il lucro e tornaconto personale…con buona pace degli interessi pubblici e del bene comune.



Lascia un commento