Sarzana, che Botta!

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. »

Margaret Mead


Alluvione, ferme da due mesi le opere di “somma urgenza”. La Toscana è pronta

I Comitati degli alluvionati tornano sul piede di guerra. Mancano tre mesi all’anniversario dell’alluvione del 25 ottobre e nessuna opera è stata realizzata per fronteggiare un eventuale bis. Impossibile dar loro torto. Se non fosse che i loro strali, dopo essersi diretti due mesi orsono contro il Comitato Sarzana, che botta!, accusato di cose mai dette e, soprattutto, mai fatte, si dirigono ora contro Legambiente. Dobbiamo attenderci che tra due mesi l’obiettivo di tanta vis polemica sarà l’Autorità di Bacino.
Peccato che né il Comitato, né Legambiente, né – soprattutto – l’Autorità di Bacino, che ne avrebbe le competenze, hanno avuto voce in capitolo nelle scelte o, per meglio dire, nelle non scelte di Regione e Provincia. Tutte le opere sono ferme, anche quelle di “somma urgenza” sul Vara, che puzzavano tanto di escavazioni di ghiaia, di cui non si sono calcolati gli effetti a valle (soprattutto alla foce : velocità dell’acqua, portata ecc.).
La Regione Toscana che in questi mesi ha lavorato a un piano di bacino (della Lunigiana, ovviamente), mobilitando le università di Genova e di Firenze e l’Autorità di Bacino, ha già deciso interventi. Ad esempio prima di Aulla (escavazioni controllate con spostamento di ghiaia a valle, oltre il ponte, per non compromettere il ripascimento del litorale) oltre a interventi sui crinali per evitare lo scivolamento degli alberi.
La Liguria è ferma agli studi di ingegneri, qualcuno noto per far perizie discutibili sul valore di beni comunali da mettere in vendita. Il commissario straordinario Claudio Burlando tace, in attesa del demiurgo di turno che possa risolvere il problema, come l’Amministratore Delegato di Marinella spa, Reverberi, che si è offerto di intervenire a difesa di Fiumaretta e Bocca di Magra, ovviamente in cambio del “Progetto Marinella”, che prevede altri argini da quattro metri a monte, che scaricherebbero a valle altre tonnellate di acqua. Su Fiumaretta e Marinella, appunto.
Contro di lui i Comitati degli alluvionati spenderanno qualche parola?

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Data
sabato, 28 luglio 2012

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5 commenti per “Alluvione, ferme da due mesi le opere di “somma urgenza”. La Toscana è pronta”


  1. carme says:

    Almeno qualcuno fa delle proposte, voi fino ad oggi avete proposto 2 cose impossibili da realizzare come la desertificazione della valle e l’opera faraonica costosissima dello scolmatore.
    dateci delle risposte attuabili subito e ne discuteremo.
    Non ditemi che voi nn dovete darle xchè allora nn dovete neppure ostacolare.

  2. Fabrizio says:

    @Carme
    Visto che Lei a quanto pare è al corrente dei costi previsti, mi saprebbe dire quanto costerebbe realizzare lo scolmatore? E quanto costerebbero invece i dragaggi (che andrebbero però ripetuti ogni anno)? Sarebbe interessante metterli a confronto.
    Grazie.

  3. igna says:

    a prescindere dai costi che potrebbe avere,vogliamo veramente vedere i fatti, o continueremo in eterno a farci prendere in giro da chi fa gli studi a destra e a manca e poi non hanno il coraggio di avere un confronto tra loro stessi? Guardiamo i fatti:Il fiume magra,dalla nascita del parco (1982) credo,è stato totalmente abbandonato a sè stesso,creando negli anni l’estinzione di varie specie ittiche (vedi le savette,lamprede,arborelle,gambero di fiume,le famose cecchine,(per chi non le conoscesse sono i piccoli dell’anguilla ecc. ecc.)creando l’allontanamento dei pescatori(GUARDIANI DEL FIUME,) e creando lo scenario poco piacevole e nello stesso tempo inquinante delle belle discariche?Io credo,che bisognerebbe vivere il territorio curandolo e vivere con lui, non farci affogare perchè qualcuno, per motivi politici o personali,decide sulla vita altrui,magari dichiarandosi ambientalista,o salvatori del pianeta, e magari lavorano dal lunedì al venerdi, fabbricando missili, carri armati, cannoni,e armamenti vari,e sabato e domenica dicono alla popolazione che inquina, cementifica ecc.ecc.Io sono nato sulle sponde del magra, e vi posso dire che di st…..te ne hanno dette tante,vedi il crollo del ponte a romito 9 ottobre 1968, tutti dicono che per colpa delle escavazioni selvagge,sono crollati i piloni del ponte. BUGIE!!!!!! sono crollate le arcate perchè le solite piante hanno ostacolato il deflusso delle acque, facendo crollare il manto stradale, di conseguenza, tanti anni dopo sono stati abbattuti i piloni.Avete visto la larghezza del fiume come si è ridotta?Vogliamo parlare di profondità?Ho sempre viaggiato con un rimorchiatore dalla foce magra fino ai cantieri EDILBETON per chi ne fosse a conoscenza,i pesci abbondavano in quelle acque limpide e si vedevano famiglie intere divertirsi sulle rive.Voglio fermarmi qui, per ora, ma ci sentiremo ancora. Documentatevi,e non facciamoci più prendere in giro, ne va della nostra vita e dei nostri cari.

  4. carme says:

    il dragaggio funziona con la compensazione, vedi le ordinanze della presidenza del consiglio dei ministri, ben 2 che dicono di attuare la compensazione, la prima da all’A d B l’incarico la quale se ne è ben guardata dal farlo anzi, la seconda da al presidente Burlando l’incarico che poi lui lo ha rigirato alla provincia, un rimpallo di responsabilità con carte che girano senza arrivare al concreto e poi ci si mette chi si oppone a rallentare ancora di più quello che già nn riesce a partire….
    quindi il dragaggio per noi è la soluzione immediata e a costo zero data la compensazione…..
    che il fiume è sovralluvionato è evidente basta venire a senato e vi rendete conto, ma quando ci venite chiamateci che vi accompagnamo…..

  5. Francesco says:

    se non avessero fatto il parco nel 1982 sarebbero continuate le escavazioni selvagge, e oggi avremmo un fiume ridotto ad un cantiere perenne da una parte, e dall’altra ridotto a un canalone navigabile con darsene e yacht fino a Sarzana e rive inaccessibili

    Sicuramente le campagne oggi comprese nel Parco sarebbero state ridotte ad un’ammasso scandaloso di capannoni e palazzine fino sulle rive del fiume… come e’ tragicamente successo ad Aulla dove il parco non c’e’.

    Io sono FERMAMENTE contro i dragaggi affidati alle ditte in regime di compensazione… sarebbe uno scempio che ci riporterebbe a scenari pre-1982 con il fiume ridotto ad un cantiere perenne, tra frantoi, camion e bulldozer con relative polveri, rumori, disagi, pericoli e scempio del paesaggio… il tutto per un teorico abbassamento di solo 40cm dei livelli massimi delle piene.

    Se andate nel parco fluviale nelle domeniche di primavera vedrete che e’ pieno di gente in bici, a cavallo, a piedi, famiglie che fanno i picnic sulle rive e bambini che giocano nelle acque basse del fiume ecc. perche’ e’ uno degli ultimi scorci di natura intorno a Sarzana… vogliamo toglierlo alla gente e consegnarlo PER SEMPRE (perche’ di questo si tratta) ai “signori degli inerti”?



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