L’antipolitica vola col piccione viaggiatore
Da bravi cittadini, amanti di tutte le innovazioni che fanno bene alle tasche e all’ambiente, ci siamo dotati – come Comitato “Sarzana, che botta!” – di una casella di Posta elettronica certificata (PEC). Per gli enti pubblici e gli ordini professionali è un obbligo, per le associazioni no. Ma fa risparmiare carta, cioè alberi, e quattrini delle raccomandate.
Il governo dei tecnici ha addirittura annunciato che i Comuni dovranno distribuire i certificati anagrafici via Internet. E’ una nuova frontiera, già praticata da anni nei paesi europei.
Orgogliosi della nostra modernità, il 18 aprile abbiamo inviato alla Provincia con la nostra PEC la richiesta del verbale e delle conseguenti determinazioni della riunione “tecnica” del giorno prima, in cui erano stati decisi i dragaggi sul fiume Vara.
Temerari! Già il 20 febbraio avevamo inoltrato via PEC una richiesta di accesso agli atti al protocollo della Provincia. Andò perduta nella rete locale dell’Ente.
Memori del precedente, dopo una decina di giorni ci siamo recati dal segretario generale della Provincia. Sconsolato, ci ha fatto presente che a lui le mail di posta elettronica arrivano con almeno una settimana di ritardo. Ha contattato il vicepresidente della Provincia, Maurizio Giacomelli, il quale ha fatto dire che la risposta era già stata inviata.
Siamo corsi a controllare la nostra PEC. Nulla. Abbiamo controllato la cassetta postale. Nulla.
Inviata dove? Come? Col piccione viaggiatore? Dovevamo guardare sui nostri terrazzi?
La mattina di sabato 28 aprile ci siamo piombati di nuovo in Provincia. Viaggio inutile. Al piano presidenziale tutto chiuso. All’URP nessuno. In compenso un manifesto celebrativo del I° Maggio recitava beffardo: La Provincia al servizio del lavoro. Lavoro degli altri, ovviamente.
Mentre siamo alla Spezia ci raggiunge la telefonata dall’ufficio protocollo del Comune di Sarzana (che non ha fatto il ponte lungo …..). Il postino aveva recapitato lì una missiva della Provincia indirizzata a <Spett.le Comitato Sarzana, che botta! – Sarzana>. A rigore il Protocollo del Comune avrebbe dovuto restituirla al postino. Ma sono impiegate gentili ed efficienti al servizio del cittadino, loro! E hanno fatto in modo di recapitarci la missiva.
Quando abbiamo letto l’intestazione abbiamo dapprima pensato a sciatteria del mittente. Poi ci siamo ricordati che una precedente risposta ci era stata recapitata all’indirizzo di posta ordinaria. Quindi sapevano come raggiungerci, anche senza usare Internet.
E allora abbiamo capito che la sciatteria era un modo per manifestare disprezzo verso cittadini troppo invadenti e curiosi, ai quali va fatto perdere tempo. E, leggendo il contenuto della risposta (non esiste verbale di una riunione così importante e decisiva!), ci è venuto il dubbio che l’arretratezza tecnologica sia un alibi per evitare la trasparenza degli atti.
Ci siamo sentiti invasi di “antipolitica”, ma abbiamo deciso di fare ancora un atto di fede: portare l’accaduto a conoscenza della Regione, del difensore civico e del ministro della semplificazione burocratica.
Con una richiesta: non ci avete fatto votare per rinnovare il consiglio provinciale, perché le Province sono da sopprimere. OK. Ma almeno fate presto!