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Dragaggi sul Vara: decisione “rilevante”, ma non è stato redatto alcun verbale

Non esiste alcun verbale della riunione del 18 aprile scorso in Provincia nel corso della quale è stato deciso di procedere ai dragaggi nel fiume Vara con le procedure previste per le opere di “somma urgenza”. Per capire chi fosse presente all’incontro, chi avesse assunto le decisioni, per verificare chi fossero i presenti, quali veramente fossero state le determinazioni assunte e come fossero state motivate, per verificare i pareri della Regione, dell’Autorità di Bacino e dell’Ente Parco, avevamo inoltrato la richiesta di copia del verbale e delle conseguenti determinazioni.
La risposta del vicepresidente della Provincia, Maurizio Giacomelli, ci ha lasciato sconcertati.

Camion all'opera nel Vara

Si fa presente che detta riunione rientra in incontri abituali con gli enti locali coordinati da questa Provincia. Pertanto non viene redatto nessun verbale, ma soltanto rappresentato l’avanzamento dei lavori trattato”.
In verità non sembrava un incontro tanto “ordinario”, visto che lo stesso Giacomelli si era preoccupato di inoltrare la convocazione anche alla stampa. Nella convocazione si parlava di “incontro tecnico” sulla messa in sicurezza dei fiumi Magra e Vara e si sollecitavano i convocati (tutti i sindaci della Val di Vara, esclusi quelli della Val di Magra) a partecipare “vista la rilevanza dell’evento”.
E di un evento tanto rilevante non si redige un verbale?
Rispodendo alla nostra istanza di accesso agli atti Giacomelli sintetizza così l’incontro non verbalizzato: “Abbiamo informato i presenti del completamento dell’iter tecnico-amministrativo degli interventi di somma urgenza che questa Provincia realizzerà in alcuni tratti del fiume Magra-Vara per la diminuzione del rischio idraulico, limitatamente alla messa in sicurezza dei centri abitati”.
Poi conclude: “I relativi progetti di asportazione di materiale litoide e di ripristino di opere idrauliche danneggiate dall’evento del 25 ottobre scorso sono a disposizione per eventuale visione presso i nostri uffici”.
Nulla viene riferito sui presenti. A noi risultano assenti sia l’Autorità di Bacino, sia l’Ente Parco.  Né viene spiegato il perché non sono stati invitati i Comuni della Val di Magra. Il motivo lo si è intuito a posteriore con le prese di posizione dei sindaci Umberto Galazzo e Massimo Caleo, critici verso questo modo di procedere senza un piano di bacino che valuti le conseguenze di ogni intervento su tutto il territorio.
Ma poi è legittimo operare con i criteri della “somma urgenza” a sei mesi dalla catastrofe?
Per questa ed altre domande stiamo inseguendo Giacomelli, affinché ci conceda un’intervista.

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Data
giovedì, 10 maggio 2012

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