Professor Casagli: Stop alle costruzioni nelle zone a rischio
Non è l’evento eccezionale, eccezionale è l’incuria dell’uomo.
Sintesi dell’intervento del Prof. Nicola Casagli, al convegno sulla difesa dal rischio idrogeologico all’Accademia dei Lincei
Il professor Nicola Casagli, dell’università di Firenze, all’ Accademia dei Lincei, parlando dell’alluvione del 25 ottobre in Lunigiana e 5 terre, afferma che eventi metereologici di questa portata per il nostro territorio sono la norma e non l’eccezione.
Quindi non il cambiamento climatico; spesso imputato di essere la causa degli eventi anche senza prove scientifiche certe; ma piuttosto l’intervento dell’uomo sul territorio, indifferente alle leggi della natura, provoca danni alle costruzioni e alle persone.
Nonostante la normativa adeguata, seppur nata a seguito di catastrofi, la mappatura delle zone a rischio e il sistema satellitare di monitoraggio costante degli smottamenti franosi, unico in Europa, nella prevenzione in Italia qualcosa non funziona e la causa è soprattutto la mancanza di collegamento e coordinamento tra le norme e gli strumenti operativi.
Troppo spesso, ha sottolineato il professore, si continua a costruire e ricostruire in zone a rischio, in particolare sulle frane e negli alvei fluviali.
A conclusione il professor Casagli fa una riflessione sulla scarsa educazione alla prevenzione del rischio da parte dei cittadini: ” l’opinione pubblica, priva delle più elementari cognizioni geologico-ambientali, non richiede con forza adeguate misure di prevenzione, se non a seguito degli eventi più catastrofici. “
Da questa riflessione, sulla scarsa diffusione della cultura scientifica nel settore, il Comitato vuol richiamare l’attenzione sull’incontro di martedì 27 marzo al chiostro di San Francesco dove saranno ospiti il prof. Seminara e il prof. Rinaldi.
Riassunto dell’intervento del prof. Casagli