Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Sotto via Muccini c’è l’acqua. Il geologo delle Coop: “Pressione sotto controllo”

L'area tra via Muccini e via VIII Marzo dove sorgeranno quattro palazzi di sette piani.

Massimo Morachioli, geologo incaricato da Abitacoop Liguria di eseguire tutti gli accertamenti geologici, sismici, geotecnici sull’area di via Muccini interessata dal progetto Botta, ci scrive per “precisare” le sue affermazioni contenute in una lettera inviata alla Nazione (pdf)nella quale contestava un nostro articolo sulla presenza di una falda sotterranea in pressione nell’area di via Muccini.
Col suo scritto ha anticipato un nuovo servizio, che stavamo per pubblicare, in cui avremo ribadito la correttezza delle informazioni che avevamo raccolto circa la presenza di una falda sotterranea e che ci limitiamo a riassumere. L’acqua, in quanità significativa, era già stata trovata nella costruzione dei garages sotterranei del palazzo Biava, dove hanno realizzato muri a diaframma con bentonite, nella costruzione della Vetraia, dove si sono limitati a non andare in profondità, usando palancole per riuscire a costruire fondamenta e mura di contenimento. La presenza di acqua sotto via Muccini ci era stata confermata dal signor Brunello Bertella, consigliere comunale di Lerici, proprietario di un appartamento nel condominio San Rocco, che ci ha ribadito la presenza costante di acqua nei sotterranei tenuta sotto controllo da pompe fin dal 1971. In ultimo l’ingegner Franco Talevi in un incontro con le Consulte ha ribadito che lì corre il vecchio letto del Calcandola.
La precisazione che oggi Morachioli ci invia fa onore all’onestà intellettuale dell’uomo di scienza.
Fanno bene gli abitanti della zona a chiedere garanzie, a voler vedere le carte e le perizie, le modalità d’intervento.
Noi crediamo che il Comune dovrebbe avere un ruolo di garante e non delegare tutto alle Coop, perché l’acqua a quattro – cinque metri di profondità si può contenere e deviare. Bisogna però sapere quali nuovi percorsi intraprenderà e a danno di chi o quale nuova situazione può creare aspirare gran quantità di acqua dalla falda sulla stabilità del terreno circostante . Ecco lo scritto, integrale, tutto da leggere, del dottor Morachioli.

“Caro direttore, vorrei fare una precisazione sull’articolo della settimana scorsa della Nazione, in risposta al precednte articolo della settimana ancora precedente, circa le problematiche della falda.
Nell’articolo, nel virgolettato, quindi riportando correttamente  quanto scritto nel comunicato, si dice che non è stata rilevata alcuna falda artesiana, ovvero, che non c’è traccia della falda in pressione che preoccupava gli abitanti dei condomini adiacenti al futuro cantiere. Sempre nel solito articolo, ma non virgolettato, si riporta che il geologo Morachioli afferma che la falda non c’è.
Tale ultima affermazione viene riportata anche nell’articolo al quale si riferisce la mia presente nota.
Voglio quindi confermare, se mi è concesso, che non è stata rilevata la presenza di una falda artesiana (in pressione, che comporterebbe getti d’acqua per intenderci).
E’ stata altresì rilevata una falda freatica che è tuttora oggetto di un attento monitoraggio nei 10 piezometri installati nel cantiere lato casa cantoniera.
Si precisa inoltre che proprio al fine di verifcare la presenza di una falda in pressione i piezometri sono stati installati a diverse profondità.
Confermo quindi la mia particolare attenzione al problema, proprio perchè ritenuto importante, così come ho fatto nei cantieri precedenti nella stessa zona (ex Biava, Ex Vetraia ed ex Caserma CC)
cantieri che non hanno comportato problemi di nessun genere per i palazzi e infrastrutture a loro adiacenti.
Posso inoltre affermare che ABITCOOP ha dato carta bianca al sottoscritto per effettuare tutti gli approfondimenti geologici iodrogeologici, geotecnici e sismici, proprio per avere la massima garanzia della sicurezza del cantiere, delle costruzioni in progetto così come  delle strutture ed infrastrutture ad esso adiacenti.
ed affermare  che nella mia ormai  lunga attività professionale (25 anni)  mai ho potuto avere a disposizione una così rilevante mole di dati a disposizione,
proprio per la sensibilità di ABITCOOP nei confronti degli aspetti d’ordine geologico, problematiche che  spesso (purtroppo) vengono sottovalutati dagli imprenditori del settore.
Sicuro che la mia precisazione verrà pubblicata e che sia utile per fare chiarezza sull’argomento, porgo cordiali saluti, dott. geol. Massimo Morachioli,  
Castelnuovo Magra 15.02.2012″

 

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Data
mercoledì, 15 febbraio 2012

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