Parco Magra, Francesco Pisani eletto presidente
di Carlo Ruocco
Francesco Pisani è il nuovo presidente del Parco Magra-Vara-Montemarcello. E’ stato eletto dall’assemblea della Comunità del Parco con 13 voti. Ha prevalso su Silvano Zaccone, che si è fermato a 12 preferenze. Pisani, funzionario della Prefettura, consigliere di amministrazione in alcune società della cantieristica e della nautica che operano sul Magra, ex sindaco di Ameglia, ex presidente della società Ameglia Servizi Turistici srl a totale controllo del comune amegliese, attuale assessore all’urbanistica del comune, è stato proposto dal suo sindaco, Umberto Galazzo, che ha ripetuto la prova di forza della precedente elezione, annullata dal TAR per difetto di convocazione.
A favore di Pisani si sono espressi i sindaci di Arcola, Vezzano, Lerici e diversi sindaci della Val di Vara. Zaccone, ex sindaco di Pignone, impegnato nel CAI Val di Vara, è stato proposto dal rappresentante della Provincia Maurizio Bardi, sostenuto accoratamente dal sindaco di Rocchetta Barotti come uomo di mediazione.
Il sindaco di Sarzana, Massimo Caleo, nel tentativo di ricomporre la spaccatura della precedente votazione, interna alla Comunità, ma anche interna al PD, ha rinunciato a riproporre una propria candidatura, puntando a sua volta su Zaccone e trovando il sostegno del suo collega di Santo Stefano Juri Mazzanti. Ma a tradire Zaccone, che godeva della simpatia dei rappresentanti della società civile, sono stati proprio i sindaci della Val di Vara, che hanno perso l’occasione storica di avere per la prima volta la presidenza del Parco. Secondo gli osservatori ha prevalso la “politica”: Renzo Guccinelli e Raffaella Paita, assessori regionali, avrebbero caldeggiato Pisani. E i Comuni sono sensibili alla Regione, che eroga denari.
La votazione del nuovo consiglio ha segnato anche la debacle dell’ambientalismo locale. Ancora una volta il nome dell’ex dirigente della Sovrintenza dei beni artistici, ufficialmente indicato da Legambiente, Italia Nostra, Lipu, WWF e uno stuolo di altre associazioni minori addirittura per la presidenza, non è stato neppure proposto. Il rappresentante delle associazioni ambientaliste, Marco Vassalli, non l’ha fatto. “Per non spaccare il fronte”, si è giustificato. Quale fronte? Un fronte estemporaneo, nato in seguito alla decisione del sindaco di Lerici Emanuele Fresco di indicare quale candidato per il seggio riservato alla società civile il professor Euro Puntelli, esperto in sentieri, membro della Pro Loco lericina. Quindi come “ambientalista”. Una forzatura della legge regionale: essa prevede che la rappresentanza dell’ambientalismo sia riservata alle associazioni registrate presso il ministero dell’ambiente. Insomma, se pure fosse stato eletto, ci sarebbe stato molto da eccepire anche in sede giurisdizionale.
La mossa del sindaco Fresco, che probabilmente non voleva spaccare il fronte pro Pisani riproponendo il suo assessore Saia nella terna riservata ai sindaci, ha scatenato la reazione di Corrado Bernardini, rappresentante del CAI in comunità Parco. Ha accusato Fresco e i sindaci che condividevano la sua scelta (gli stessi che hanno sostenuto Pisani, per intenderci) di arroganza “Avete la pretesa di scegliere anche il rappresentanti della società civile. Ci riducete a comparse. Potreste anche non convocarci. E’ un problema di democrazia”. Ha insistito perché Fresco presentasse un curriculum scritto del professore, così come la Regione l’ha preteso dagli altri rappresentanti dell’associazionismo. Il sindaco di Lerici è rimasto impassibile, come se la cosa non lo riguardasse. Intanto in democrazia contano i voti. A prescindere anche dalle regole.
A questo punto Vassalli (l’uomo che ha fatto annullare dal Tar la prima assemblea, perché aveva ricevuto la convocazione con un giorno di ritardo) ha attaccato la legge regionale, ma non se l’è sentita di minacciare un altro ricorso al TAR. Lo aveva già fatto in precedenza sul nome di Pisani, a suo avviso incompatibile non essendosi ancora dimesso da assessore ad Ameglia. E il troppo stroppia …… Il sindaco Caleo ha caldeggiato il voto per Bernardini “che non pratica l’ideale ambientalista in modo radicale”.
Il voto ha dato ragione a Bernardini, che si è preso anche i voti della scuola, dell’università e dei cacciatori. 15 a 9 su Puntelli. E Fresco (e Lerici) sono rimasti senza rappresentanti in consiglio. Della serie: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi!
Gli altri consiglieri sono Patrizia Saccone, coordinatrice provinciale dell’Italia dei Valori, assessore ai servizi sociali a Vezzano, nominata da Burlando per un accordo politico col partito di Di Pietro, Kristopher Casati, assessore all’ambiente di Follo (in quota al centrodestra).
Ora il consiglio è operativo. Sempre che Pisani superi le incompatibilità sollevate da Vassalli.
Quale idea del Parco hanno i consiglieri eletti? Ah, saperlo, saperlo …