Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


Ex Pontremolese, piani edilizi mettono a rischio la ciclabile francigena

da  Annarosa Andrei (FIAB Apuolunense) riceviamo questa riflessione, che – speriamo -ottenga qualche risposta.

Richiesta di chiarimenti sul futuro della ferrovia dismessa ex-pontremolese

Sul recupero del tracciato della ex-ferrovia “pontremolese” come via verde, la FIAB (Federaz. Italiana Amici della Bicicletta) e Legambiente Lunigiana stanno conducendo da anni una battaglia, perché ritengono quel tracciato strategico, a livello nazionale ed europeo, per i flussi (ciclo)turistici che dal nord Europa scendono in Italia, sia per percorrere la “via Francigena”, sia per raggiungere altre destinazioni, in particolare il mare.
In queste richieste le associazioni ambientaliste sono anche supportati dalla legge 366 sulla mobilità ciclabile, che contiene espressamente il riferimento al recupero preferenziale dei sedimi dismessi, e dalla legge Finanziaria 2008, che ha stanziato un fondo di 2 milioni di euro per il recupero di alcuni tracciati ferroviari in disuso e per la loro trasformazione in piste ciclo-pedonali. Su questo progetto diversi sindaci della Lunigiana (incluso Simoncini) avevano espresso parere favorevole. Ebbene, cosa sta succedendo ad Aulla subito dopo l’alluvione?
Primo: e’ stato DEMOLITO un tratto di circa 30 metri della suddetta ferrovia, subito a monte di Aulla. Non entro nel merito del danno architettonico e del paesaggio, mi limito ad un puro discorso di funzionalità.

Lo squarcio sull'ex linea ferroviaria pontremolese

A sentire alcuni aullesi, “la scusa era quella di dare sbocco all’uscita dell’autostrada perché c’era il sottopasso ferroviario sulla ss 62 poco sotto che era allagato. Peccato che la demolizione è avvenuta quando il sottopasso era già stato ripristinato, con le auto che circolavano regolarmente” (foto).
Pare invece che da lì si voglia far passare un’uscita autostradale che porti fuori dalla città il traffico verso la Lunigiana. Progetto che verrebbe sovvenzionato con i soldi ricevuti per l’emergenza alluvione!
E’ questa la verità? Che ne sarà del progetto della “via verde”? Perso per sempre?
Secondo: su “Il Tirreno” del 25 novembre troneggia l’articolo “Addio al quartiere Matteotti. Giù tutte le case. Ma il sindaco assicura: nuovi alloggi in un anno. I primi fra quattro mesi.”
Ma poi, dove verrebbero ricostruite le nuove case per gli abitanti, con i relativi servizi, scuole, strade, parcheggi, ecc.? Proprio nelle aree dismesse della ex-Pontremolese.
Ora, è vero che svuotare le aree golenali dagli edifici che impediscono al fiume di “respirare” è positivo per l’ambiente, è vero anche che l’area della ex-ferrovia è grande (abbastanza grande?), ma perché da nessuna parte si parla di lasciare i quattro metri di tracciato ciclabile che dal Passo della Cisa portano i turisti al mare e i pellegrini della Francigena verso Roma?
Perché da nessuna parte si parla di inserire il recupero del sedime ferroviario per pista ciclabile nel quadro dei progetti di risanamento ambientale e della riqualificazione dell’intera zona?
Rimarrà disponibile il tracciato ferroviario per la realizzazione della “via verde”?

Annarosa Andrei (FIAB Apuolunense)

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Data
martedì, 6 dicembre 2011

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