Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Vecchio ospedale, strage di alberi secolari

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di Carlo Ruocco

(hanno collaborato Silvia Lanfranchi, Federico Luci, Stefania Bernardini, Laura Lazzarini)

Sarzana, 16 novembre 2011.

“Dov’era l’ombra or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona”.

Beato Giovanni Pascoli. Lui ha dovuto commuoversi solo per una quercia. Ieri i sarzanesi che sono transitati in via Paci hanno assistito sbigottiti, sgomenti e impotenti al taglio degli alberi secolari che adornavano la facciata dell’edificio del vecchio ospedale San Bartolomeo. Uno scempio indescrivibile (ampio reportage fotografico in calce all’articolo).
Due Cedrus Atlantica, due tigli, un ligustrum lucidum sono perduti per sempre. Un danno incalcolabile, che nessuna Corte dei Conti potrà quantificare. E’ un danno economico e soprattutto morale. Un oltraggio alla storia della città. Sconcerto, rabbia, indignazione per un’operazione che si può ascrivere soltanto a ignoranza, disprezzo per il bello, per la qualità della città che i nostri antenati ci hanno lasciato. I nostri amministratori di oggi non sanno donarci verde, spazi che respirano. Sanno distruggere il passato.
L’ignoranza è documentata dalle dichiarazioni raccolte dai membri del Comitato “Sarzana, che botta!”, che ieri mattina, appena avvertiti, si sono mobilitati presso la Forestale e il Comune per vedere di fermare lo scempio. Chi stava operando il taglio o non sapeva cosa stava tagliando o sfotteva i “curiosi”: “Abbiamo tagliato solo due pioppi“. Erano due grandi tigli.
Silvia Lanfranchi ha contattato la Forestale. “E’ verde urbano. La competenza è dell’ufficio tecnico del Comune“, la risposta. Silvia si precipita in Comune, senza successo. Stefania Bernardini telefona all’assessore ai lavori pubblici Massimo Baudone e gli chiede di fermare l’abbattimento di quegli alberi secolari. Sono le 13. Baudone inizia a inanellare un raro campionario di stupidaggini, di bugie o di contraddizioni veramente irritanti e offensive. Esordisce dicendo che “è un problema di ordine pubblico. Ci sono i tossici, i barboni (c’era il Sert, n. d.r.). Va pulito tutto per bene”. Assicura l’interessamento. Baudone è di parola. Dopo mezz’ora richiama Stefania Bernardini. E’ con l’architetto Tornabuoni. Assicura che non stanno tagliando gli alberi, ma solo potando rami e pulendo da sterpaglie. Dice di aver effettuato un sopralluogo con l’architetto Tornabuoni. Ma i grandi tigli, a quell’ora, erano già legna da ardere.
Contemporaneamente Federico Luci contatta il sindaco Massimo Caleo. Devono aprire il cantiere per ristrutturare l’edificio, collocare i ponteggi. Rassicura che la canfora e la magnolia non saranno toccate. Quanto ai cedri e ai tigli …. c’è il placet della Soprintendenza. Quelle piante secolari sono un patrimonio della città di Sarzana, ma il sindaco e assessore alla cultura ha bisogno di un burocrate genovese per tutelarle. Se quello fa spallucce, possono ardere.
Alle 16,30 Baudone telefona nuovamente a Stefania Bernardini e colleziona una perla di raro acume. Ripulire l’ingresso dell’ospedale dai rami, dalle sterpaglie, dai tossici e barboni? Ma lui si riferiva al Santa Caterina, non al vecchio ospedale! Già, perché notoriamente la sede del Sert era al Santa Caterina, gli alberi secolari ornano il nuovo ospedale inaugurato nel 1990. Stefania è basita e Baudone conclude: al vecchio ospedale la competenza è dell’Asl. Il Comune non c’entra.
Il sindaco incontra il padre di Silvia Lanfranchi, che a sua volta lamenta lo scempio. Stessa risposta data a Luci: per i cedri c’è l’autorizzazione della Soprintendenza.
Baudone è scatenato. Alle 17,12 ritelefona a Stefania Bernardini. Si è informato presso la ditta che lavora per l’Asl. Assicura che hanno tagliato due pioppi ieri (riecco i pioppi!), un abete oggi e uno lo taglieranno domani. Non parla dei due cedri e dei due tigli, né del ligustrum lucidum già abbattuti. Ma forse si riferiva all’ospedale Sant’Andrea.

cliccando, si visualizzerà il volantino stampabile

cliccando, si visualizzerà il volantino creato da Federico Luci per il Comitato, stampabile

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Un'impronta di duecento anni ....

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Resisteranno?

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Data
mercoledì, 16 novembre 2011

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16 commenti per “Vecchio ospedale, strage di alberi secolari”


  1. Il comitato says:

    Signora Emilia, a lei sfugge che questo – per lei – vituperato Comitato, in piazza c’è sceso, organizzando banchetti, presidi, raccolte di firme per tentare di fermare la creazione di un monotono quartiere di mattoncini rossi con una piazza Terzi completamente cementificata e con fazzoletti di verde tra i palazzi senza piante di alto fusto, perché si costruisce anche sotto terra. Come era costume di vecchie ideologie totalitarie lei offende (delirio da “radical chic” che tanto contraddistingue il vostro comitato) senza entrare nel merito dei fatti. Anzi sposta il discorso sui barboni, sui “tossici”. Ma non abbiamo tirato in ballo noi questa gente sfortunata. Soprattutto non è mio costume usare il termine “tossico”, in quanto lo ritengo offensivo, spregiativo. E’ stato usato dall’assessore che tanto difende. Lei ha colto perfettamente la gravità di quanto accaduto e cerca di spostare l’attenzione: l’alluvione, i diseredati. Poteva aggiungere i morti per le guerre in atto e la fame nel mondo. Qui parliamo di un patrimonio storico, ambientale, culturale di Sarzana. Già, roba da radical chic! Roba da lectio magistralis al Festival della Mente. Una perdita di tempo. Carlo Ruocco

  2. Il comitato says:

    Sento di dover presentare pubbliche scuse all’assessore Baudone per l’infelice, ingiusta espressione usata dalla lettrice Carla nel suo commento. Non è costume di questo sito, né di questo Comitato usare offese gratuite, infondate. Criticare con forza sì, ma sempre con fatti, meglio ancora con documenti, alla mano. E’ stata fino ad oggi la forza di questo Comitato. Per una volta non ho fatto in tempo a leggere tutti i commenti e a cassare preventivamente quelli ingiuriosi. Non deve succedere. E’ successo.
    Le scuse però si fermano qui. Ci può dispiacere per l’equivoco in cui è caduto l’assessore Baudone parlando con Stefania e Silvia. Ma qualche dubbio gli poteva venire. Quella mattina a Sarzana si parlava solo di taglio di alberi secolari, di abbattimento di cedri del libano centenari. Ammesso e non concesso che Stefania non abbia specificato che stava parlando del vecchio San Bartolomeo, mi dice Baudone dove ha visto alberi secolari nell’area del moderno Santa Caterina? Poi l’assessore si straccia le vesti per la cattiveria di alcuni commenti e le “offese molto gravi” nei confronti suoi e del sindaco. E qui occorre entrare nel merito. La tutela e la valorizzazione del verde, pubblico e privato, in città è competenza del Comune, in particolare dell’assessorato ai lavori pubblici e all’ambiente, Cioè dell’assessore Baudone. Tanto è vero che nelle Linee guida del nuovo PUC questa giunta dedica alcuni paragrafi all’importanza di incrementare le piante per migliorare l’aria. Dunque per il futuro nuove piantumazioni, per il presente taglio di alberi secolari. Censurare il vostro nascondervi dietro la Soprintendenza, che con grande superficialità non si è curata del patrimonio arboreo che adornava l’edificio da oltre un secolo e mezzo, è offendere? Allora è offensivo anche il giudizio di superficialità sul comportamento della Soprintendenza? O di ignoranza (nel senso letterale del verbo ignorare) degli architetti che non sapevano di quali specie stavano trattando e in quale epoca quegli alberi affondavano le radici? Cancelliamo dalla Costituzione , la libertà di pensiero, il diritto di critica e ripristiniamo il reato di lesa maestà.
    Carlo Ruocco

  3. Laura Lazzarini says:

    Ieri ero a Borghetto. Quando ho visto le cataste di legna spezzata accumulate dalla forza della natura, ho pensato: “Se questo fosse accaduto alla mia città…”. Avrei dovuto, motivatamente, provare sollievo, ed invece l’amarezza è aumentata. Perché a Sarzana non si tratta “anche” di Natura Maligna, ma solo di uomini: non abbiamo più gli alberi, non abbiamo più una scuola elementare che era il vanto della vallata, le medie vengono “vendute” dal sindaco come scuole vecchie di cui sbarazzarsi (qual è la verità???), la fortezza sta andando in pezzi, il mercato ortofrutticolo (brutto all’esterno per mancanza di cure, bellissimo dentro) sarà distrutto con soldi che avrebbero potuto essere meglio impiegati, la piscina pubblica non si vede (ma la fanfara della posa della prima pietra si è vista benissimo – e intanto gli oneri di urbanizzazione NON PAGATI per il Santa Caterina dove sono?), Villa Ollandini è abbandonata a se stessa, avremo tanti bei centri commerciali e forse (malgrado noi) un quartiere che renderà la ancora nostra ridente Sarzana un caos per anni (la costruzione) e poi per sempre. Il mio divanetto Ikea lo ho abbandonato tante volte per scendere in piazza per il comitato (Botta, Piano Casa Berlusconi-Burlando, Acqua pubblica…) e personalmente (scuola), e anche – toh! – per tirare qualcuno fuori dal fango. Ma ciò serve a ben poco se in primis c’è chi fa finta di ascoltare (sto ancora aspettando di essere convocata dall’allora presidente della Commissione Territorio per discutere le obiezioni a Botta) e – vorrei dirlo in latino, ma non l’ho studiato – secondariamente non si assume le proprie responsabilità quando sbaglia, o non attiva procedure affinché danni “piccoli” (o incalcolabili) non accadano più. Anche quest’altr’anno, quando andrò a Battifollo o a Pallodola a buttare via cataste di vita quotidiana di amici, sarà sempre colpa del mutato (da anni) processo climatico. A proposito, nessuno del comitato si è mai permesso di pontificare su quali sono gli interventi da portare avanti: la nostra campagna è: “Amministratori, fatevi consigliare da tecnici competenti”. Ma di certo ha più forza la campagna divulgativa che parte dal famigerato Angolo di San Rocco (tra Costituzionale e Comune), che sta all’amministrazione comunale come le reti Mediaset stanno a Berlusconi: l’ho capito alla cinquantesima persona PDina (come me, badate bene) che mi diceva le stesse cose (siete dei saccentoni, durante le elezioni vi siete fatti manipolare, fate il gioco del PDL, fate il gioco di questa corrente del PD, ma anche di quell’altra, siete un gruppo radical chic che vive in attici pieni di divani in pelle, siete tutti di destra, avete consenso perché siete abili con i PC, non avete mai concluso nulla, vi interessate solo di QUATTRO PALAZZETTI con tutti i problemi che ci sono, è colpa vostra se i giovani non trovano lavoro…). Lasciatemelo dire: e pensate un po’ con la vostra testa! RECLAMATE UNA BUONA CITTA’ SE NON PER VOI, ALMENO PER I VOSTRI FIGLI. Laura, membro del direttivo del comitato, orgogliosa ancora per un po’ di essere sarzanese

  4. carla says:

    A Massimo Baudone ho già inviato le doverose scuse per l’ infelice espressione da me usata e che, tuttavia, non doveva essere presa nel senso letterale bensì in quello – inopportunamente – scherzoso…
    Così come chiedo scusa al Comitato per averlo involontariamente messo in difficoltà.
    Tutto ciò premesso, rimane – ed è gravissima – l’inutile e pasticciata eliminazione degli alberi, per la quale quand’anche dovessero arrivare le scuse… il danno è fatto
    Carla Ridella

  5. Gianni Tendola says:

    Massimo Baudone sono stato anch’io assessore, a Castelnuovo Magra, e ti dico cosa avrei fatto io al tuo posto se una persona mi avesse avvisato che stavano tagliando gli alberi dell’ospedale: sarei accorso immediatamente sul posto e mi sarei legato all’albero per fermare lo scempio. Tutto qui, semplicemente, perchè un amministratore del bene pubblico deve avere questa sensibilità e cultura e deve risponderne in prima persona ai cittadini. Il resto sono chiacchiere per giustificare burocraticamente il vuoto che rimane.
    gianni tendola.

  6. Lella Cosentino (da facebook) says:

    non guardiamo solo i politici caro Alessandro ( e tra l’altro sono d’accordo con te ) ma diamo un’occhiata anche ai funzionari, ai tecnici interni ed esterni al comune che danno le loro belle consulenze , emeriti incapaci !!! quando noi cambieremo i politici… loro rimarranno ancora per anni, anni, anni e anni a far danni !!!



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