Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Strage di alberi al San Bartolomeo: chi paga?

Quanti quintali di legna sono stati ricavati dal taglio degli alberi centenari del vecchio San Bartolomeo? Qual è il valore di mercato di antichi ceppi? Che uso è stato fatto dei tronchi tagliati? E’ vero che con il Cedrus Atlantica un tempo si facevano le barche? Il legno del tiglio è aromatico? Qualcuno dell’azienda Asl, proprietaria di quelle piante, si è preoccupato almeno del  valore venale dal momento che nessuno in precedenza si era curato del valore storico, culturale, ambientale?
Sono domande legittime? Per noi sì, come è legittima la rabbia provata da tanti cittadini per quello scempio idiota. E’ come se avessero sfregiato un quadro dell’Ottocento.  I sarzanesi hanno diritto di ricevere risposte sia come cittadini di una città storica che tiene al suo patrimonio, sia come contribuenti della florida azienda Asl, magnificamente amministrata?

Le attendiamo, sperando che siano convincenti, per non vederci costretti a girarle a qualche autorità che si chiami  Procura della Corte dei Conti o Procura della Repubblica.

Ci dicono che sia comparso anche il cartello di cantiere, il giorno dopo il sopralluogo della Polizia Municipale. Ultima domanda: se l’infrazione fosse stata commessa da un qualunque cittadino, ci sarebbe stata uguale tolleranza?

 

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Data
martedì, 29 novembre 2011

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