Regole e Democrazia, ignorati dal Comune i regolamenti comunali
Il principio è solennemente sancito dal Regolamento comunale, paragrafo 2: “Le sedute delle commissioni consiliari sono pubbliche. Di esse si dà comunicazione alla città tramite comunicato stampa”.
Peccato non avvenga mai. A suo tempo si venne a conoscenza per puro caso, la mattina stessa, che la commissione consiliare iniziava l’esame delle carte del “Piano Botta”, che di lì a poco sarebbe andato in consiglio comunale per l’adozione.
Con diabolica perseveranza non è stata pubblicizzata neppure la seduta della commissione territorio del 17 novembre scorso (presieduta da Federica Montaresi) che ha iniziato l’esame delle Linee guida per il nuovo PUC, cioè dell’atto più rilevante di politica del territorio. Il caso è stato sollevato da Sara Frassini, componente della commissione, che ha chiesto il rinvio della riunione. Senza successo, ovviamente, perché tutte le battaglie per il rispetto delle regole, per la trasparenza, sono vissute dalla Giunta con fastidio, come battaglie di retroguardia, inutili perdite di tempo. Eppure di richiami alla partecipazione sono zeppe proprio le Linee Guida per il nuovo PUC. Crederci è altra cosa.
La Nazione – (on-line) – 18/11/2011 – pag 15
URBANISTICA LA MINORANZA CRITICA L’AMMINISTRAZIONE PER NON AVER
INVITATO I CITTADINI ALLA SEDUTA SUL FUTURO DELLA CITTA’
IL VIAGGIO del nuovo Piano urbanistico comunale verso l’approvazione,
ha rischiato di subire un brusco stop in occasione della presentazione
della bozza delle linee di indirizzo alla commissione territorio.
Prima dell’inizio dei lavori il consigliere Sara Frassini del Pdl ha
chiesto il rinvio della seduta per una carenza di «pubblicità» dello
svolgimento della commissione, al quale infatti non era presente alcun
citadino. La richiesta del consigliere azzurro è stata respinta, la
stessa Frassini ha poi annunciato di «non voler più partecipare ad
altre commissioni se non ci sarà adeguata informazione ai cittadini».
L’accusa è rivolta alla giunta che «sbandiera la partecipazione poi
non permette a nessuno di prendere parte a una seduta in cui si
discute il futuro della città». Presente alla seduta anche il sindaco
Massimo Caleo. «Illustriamo — le sue parole — un documento della
giunta aperto al confronto e alla discussione con tutti: partiti,
consulte, associazioni, ordini professionali e cittadini», peraltro
come detto non invitati a prendere parte alla riunione. «La bozza —
prosegue Caleo — contiene indirizzi che saranno alla base del lavoro
dei redattori del Piano, da individuare attraverso un bando pubblico.
Il nostro intento è mettere a disposizione di tutti le linee di
indirizzo lasciando poi al consiglio comunale la decisione di
individuare le linee guida entro le quali dovranno muoversi gli
estensori del Piano urbanistico. La partecipazione della città è
importante nonostante la Legge regionale n°36 non preveda il
coinvolgimento della città nella stesura delle linee di indirizzo». Il
sindaco ha poi accolto la richiesta avanzata da Montaresi
sottolineando il ruolo di garanzia della Commissione territorio «che
dovrà partecipare a tutti gli incontri insieme alla Giunta, dando così
sostegno e aiuto al percorso del Piano». Nella riunione è stato
sottolineato anche che il Puc è un’occasione formativa per giovani
laureandi in ingegneria e architettura che sono chiamati a partecipare
alla discussione. Prima di chiudere l’incontro Federica Montaresi ha
ricordato l’importanza dell’analisi dello stato attuale della
pianificazione della città, mettendo già in calendario un nuovo
incontro il 5 dicembre per il quale gli uffici predisporranno tutto il
materiale relativo allo stato dell’arte del vecchio Piano regolatore e
una ricognizione della cartografia, oltre agli incontri tematici già
avviati relativi alla viabilità. «Il Puc condiviso dovrà essere un
momento della città e per la città — le parole di Montaresi — la fase
di ascolto sarà la prima parte di questo processo partecipativo, tutti
dovranno avere la possibilità di dire la loro e di essere ascoltati. E
l’impegno che mi sento di prendere come presidente della Commissione
rerritorio è quello di garantire che ciò avvenga».