Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


Dai boschi lavoro e stop ai disastri. In Emilia ci credono. E in Liguria?

Non è solo un problema ecologico. E’ un problema di cultura, di scelte economiche, di storia, di organizzazione sociale (gli usi civici dei beni comuni ….). Mettiamo a confronto gli interventi previsti in Emilia Romagna e in Liguria nell’Anno internazionale delle foreste, decretato dall’ONU. Come in un gioco della Settimana enigmistica vi invitiamo a trovare le differenze (molte e strategiche!)

Boschi d’Appennino: manutenzione, occupazione

Misura 227 del Programma di Sviluppo Rurale Emilia Romagna 2007-2013. (http://www.parcoappennino.it/newsdettaglio.php?id=15180)
(Castelnovo ne’ Monti, 02 Novembre 2011) – Nell’Anno Internazionale delle Foreste – decretato dall’ONU per il 2011, per porre al centro dell’attenzione di Governi e amministratori la necessità di sostenere e favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo – il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano intende sviluppare un piano d’intervento, sfruttando al meglio gli strumenti economici destinati alla manutenzione del territorio, come la Misura 227 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna. L’obiettivo è quello di salvaguardare il patrimonio boschivo, renderlo fruibile e, soprattutto, creare occupazione, sia coinvolgendo direttamente ditte specializzate in interventi nel verde, sia nel comparto turistico.

Le risorse che si intende utilizzare sono state stanziate dalla Comunità Europea che ha elaborato il testo “Politica di sviluppo Rurale 2007/2013” poi declinato nel “Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale” per l’Italia del 21 Giugno 2010. Anche l’UE ha voluto definire una strategia per le foreste, riconoscendone il loro ruolo vitale nel contrastare i cambiamenti climatici, e ha identificato le autorità regionali come partner essenziali per ideare e mettere in atto queste strategie. Ed è proprio il  Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia 2007-2013 (PSR) a premiare gli interventi all’interno dei Parchi e dei Siti d’Importanza Comunitaria, distretti territoriali che sul crinale appenninico sono per lo più coincidenti.

I Consorzi e gli usi civici rappresentano la proprietà privata dei boschi e sono un alleato indispensabile per tutte le azioni rivolte alla manutenzione del territorio. In questo caso si sono resi disponibili a cofinanziare le azioni candidate sulla misura 227 dal Parco nazionale creando un’innovativa sinergia pubblico / privata per azioni di difesa attiva e qualificazione turistica.

Il Parco ha individuato alcuni interventi prioritari:

Obiettivo 1: potenziamento della multifunzionalità dei boschi con particolare riferimento alla fruizione pubblica nell’area dei laghi cerretani;

Obiettivo 2: potenziamento della multifunzionalità dei boschi con particolare riferimento alla fruizione pubblica nel Boschi del Livello di Nasseta

Obiettivo 3: realizzazione della Variante Alta all’Ippovia dell’Appennino Reggiano e manutenzione straordinaria Rifugio Rio Pascolo nel Consorzio Alpe di Succiso

I consorzi e gli usi civici dell’Appennino reggiano si sono dimostrati i soggetti interessati e capaci, là dove necessario, di partecipare con co-finanziamenti, attuando in questo modo un proficuo rapporto di collaborazione pubblico-privato.

L’Obiettivo 1 è stato affidato alla Commissione Beni Separati Usi Civici Cerreto Alpi. Trattandosi di lavori a elevato tasso di manodopera l’intervento si tradurrà in occupazione per la stagione 2012.

L’Obiettivo 2, affidato Consorzio Volontario Forestale “Alta Val Secchia”, prevede anche interventi  con finalità turistiche che contribuiranno allo sviluppo di capacita imprenditoriali, rendendo le imprese forestali capaci di erogare anche altri servizi.

L’Obiettivo 3, che vede coinvolto il Consorzio Volontario Forestale “Alpe di Succiso”, è teso alla manutenzione del territorio e allo sviluppo di microfiliere Gli interventi intendono, infatti, riqualificare i boschi interessati migliorandone la loro multifunzionalità. In particolare le funzioni di difesa del suolo, la regimentazione delle acque, la valorizzazione paesaggistica e lo sviluppo della recettività turistica.

«Grazie alla Misura 227 del PSR, il Parco intende sostenere il lavoro in un momento difficile – spiega il Presidente del Parco Giovanelli –  Sappiamo benissimo che per creare vera occupazione e sviluppo duraturo è necessario un salto di paradigma: non si può continuare ad attingere dalle risorse pubbliche. In momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, però, è necessario sfruttare anche piccole azioni che possono aiutare a mettere in campo un po’ di fiducia. Mentre ripensiamo al futuro, quindi, sosteniamo l’esistente».

In Liguria si trascurano boschi e ambiente

Non vogliamo aggiungere una sola parola al sito della Regione Liguria. Osserviamo che i bandi si fermano al 2010 e che è assolutamente trascurato “l’asse 2 (miglioramento dell’ambiente)”. Dei boschi si parla poco. Si tratta soprattutto di incentivi all’agricoltura. L’abbandono dei boschi è una delle cause del dissesto idrogeologico.

http://www.regione.liguria.it/argomenti/settori-economici/agricoltura-floricoltura-pesca-e-acquacoltura/bandi-del-programma-di-sviluppo-rurale.html

BANDI DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

Il Piano di sviluppo rurale ligure – ovvero il documento fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura, della selvicoltura, dell’ambiente naturale e dell’economia delle zone rurali della Liguria – prevede nel periodo di programmazione 2007-2013, investimenti complessivi pari a 441 milioni di euro: è previsto il finanziamento di circa 30 misure (ovvero categorie di interventi).
Le misure sono raggruppate in tre assiprincipali: asse 1 (competitività del settore agricolo e forestale), asse 2 (miglioramento dell’ambiente), asse 3 (sviluppo dei territori rurali).
In questa pagina è possibile consultare e scaricare i bandi attivi.
Allegati
asse 1 – misura 1.1.1 – azione: corsi di formazione
(data di apertura: 11 ottobre 2009)
asse 1 – misura 1.1.1 – azione: progetti dimostrativi
(data di apertura: 11 ottobre 2009)
asse 1 – misura 1.1.4 – ricorso ai servizi di consulenza agricola e forestale
asse 1 – misura 1.2.4 – cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e in quello forestale
(scadenza domande: 30 dicembre 2009)
asse 1 – misura 1.3.3 – attività di informazione e promozione
(scadenza domande: 25 gennaio 2010)
asse 3 – misura 3.3.1 – formazione e informazione
(data di apertura: 11 ottobre 2009)

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Data
venerdì, 4 novembre 2011

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4 commenti per “Dai boschi lavoro e stop ai disastri. In Emilia ci credono. E in Liguria?”


  1. Linda (da Facebook) says:

    sono più che d’accordo!!! lavoro per chi non ce l’ha più e salvaguardia del ns magnifico territorio che è il ns bene più prezioso!!!

  2. Piera (da Facebook) says:

    Sono molto piu’ che d’accordo; dai del lavoro e cerchiamo di salvare il nostro territorio. Sono andata a vedere il fiume: e’ pieno di alberi, se ne raccatti uno la forestale ti bolla. A marina di massa non esiste piu il mare e’ tutto un mare si ma di tronchi di alberi. Io non so come faranno a smaltire il tutto. Una volta la persona anziana teneva puliti i boschi, tagliava gli alberi rotti e li usava per il camino. Io purtroppo sto vicino a un bosco comunale: due alberi stanno venendo giù, ho avvisato il Comune, ci sono rischi per la casa… risposta: non c’e personale ora è impegnato, ha altro da fare… aspettano che gli alberi vengano giu’ e danneggino la casa! Vedrai che causa con il Comune, altro che storie…”

  3. Carlo Malipiero says:

    Sono più che d’accordo!!! ma chi ci va nel bosco a fare legna ed a tagliare l’erba? lo sviluppo rurale se non è correlato con il turismo non interessa a nessuno…. e poi il confronto con l’Emilia rossa non stà proprio in piedi…in quei boschi di faggi e castagni si lavora agevolmente perchè i boschi sono tutti pianeggianti o di mezza collina e lì il paesaggio è anche economia (non hanno spiagge ma boschi), ci siete mai stati nelle “stippe” di Montemercello o semplicemente nei boschi sopra la Bradia? ci si cammina strisciando…ma per l’angolo dei sogni demagogici il quadretto è perfetto, tutti i comunisti in fila con asce e zappe a creare fossette e tagliare i rami secchi degli alberi il tutto per amore dell’ambiente. Esercito di volontari, avanti voi che a me mi scappa da ridere.

  4. francesco (ginocchio) says:

    anche il parco di M.M.-La Magra ha attivato i PSR , piani di sviluppo rurali, e nella formulazione portata in consiglio erano tutti rivolti alla valdi magra e valvara come se non esistessero altre zone agricole o ri-potenzialmente agricole come “il monte Caprione”comprendente i comuni di Lerici, Ameglia ed in parte Arcola : in quella sede feci aggiungere anche i comuni di cui sopra che hanno proprio da integrare ,consolidare ed ri-attivare l’agricoltura , il turismo legato all’albergo diffuso , affittacamere, B&B, ma l’una correlata all’altra . Infatti l’una attività ha bisogno dell’altra , come l’ordinaria manutenzione del suolo e delle opere idrauliche di presidio ; il paesaggio di cui tutti si riempiono la bocca , ha ragione di esistere se si “mantiene” , in tutte le sue componenti , altrimenti è una frana di paesaggio .
    I piani di sviluppo rurale , i Gal, di cui ho fatto menzione sopra sono fermi , a ieri , in quanto , guarda un pò , non essendoci un Consiglio di Amministrazione del Parco non si può deliberare la partecipazione al GAL che la Provincia ha attivato e da cui il parco dipende per questo tipo di interventi.
    Non posso che essere d’accordo con Piera,Linda e Malipiero ,anche per le “stippe” .
    ginocchio ex del CDA del parco



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