Vezio De Lucia, il rigore morale di un moderno urbanista
De Lucia, efficienza e rigore del moderno urbanista |
Data di pubblicazione: 29.06.2010 |
Autore: Giannì, Roberto
Le accuse di astrattezza, smentite dai fatti, rivelano “un profondo fastidio nei confronti del rigore morale e del primato dell’interesse ge-nerale”. Il Mattino, 29 giugno 2010 |
Vezio De Lucia è un urbanista, l’urbanista pubblico per eccellenza. Nel corso della sua lunga carriera ha praticato questo mestiere da molte diverse postazioni: è stato funzionario, poi direttore generale dell’urbanistica (un santuario, all’epoca, dell’urbanistica in Italia) all’ex ministero dei lavori pubblici; ha diretto l’ufficio tecnico del pro-gramma di ricostruzione a Napoli, durante la gestione Valenzi; ha di-retto l’ufficio per il piano comprensoriale di Venezia; è stato editoriali-sta de il Messaggero, de l’Unità, de il Manifesto; è stato segretario nazionale dell’Inu (istituto nazionale di urbanistica) e consigliere di I-talia Nostra; è stato capogruppo del PCI alla regione Lazio; è stato assessore all’urbanistica della prima giunta Bassolino. Ha sempre condotto questa attività con grande passione, come lui stesso dichia-ra in chiusura del suo ultimo libro (Le mie città, mezzo secolo di ur-banistica il Italia, Diabasis 2010, pagg 210, 18 €) e con inesauribile curiosità, che è stata forse la molla per sperimentare tante strade di-verse.
L’urbanistica ha avuto –nel bene e nel male- un ruolo determinante nel processo di formazione dell’Italia contemporanea. De Lucia ne è protagonista da quasi 50 anni. Se a questo si somma una raffinata abilità da narratore, ecco che questo libro rappresenta una singolare e avvincente storia dell’Italia del dopoguerra. De Lucia è napoletano, ha studiato a Napoli e qui è tornato, come si è detto, con importanti incarichi, agli inizi degli anni ’80 e a metà dei ’90. Il libro dedica molto spazio a queste vicende – dalle perizie tecni-che ai fabbricati danneggiati dal terremoto alla rottura con Bassolino – a testimonianza del legame intenso e appassionato che l’autore con-serva con la nostra città. Ma è proprio a Napoli che è nata e si è diffu-sa una incredibile opinione sull’efficacia del suo lavoro: egli sarebbe radicale a tal punto da essere astratto e inconcludente. Avere vissuto e condiviso con De Lucia quella storia mi consente di affermare che non potrebbe esservi tesi più infondata, essendo invece egli, per for-mazione e carattere, incapace di intendere il rigore dell’impostazione disgiunto dalla concretezza dei risultati. D’altra parte chiunque può accertarlo ripercorrendo le vicende che il libro racconta. Qui se ne ricordano alcune. Per esempio l’impostazione del piano di ricostruzione, al fianco di Valenzi, sintesi esemplare di rigore urbani-stico e efficienza operativa: in 10 giorni furono affidati lavori per 1.500 miliardi di vecchie lire, in 10 anni sono stati realizzati 13 mila alloggi, di cui circa la metà di recupero, e oltre 200 attrezzature pub-bliche. E ancora, l’organizzazione dei lavori di riqualificazione urbana per lo svolgimento dell’incontro del G7, nel 2004, che De Lucia con-dusse su incarico di Bassolino: con pochi soldi e in tempi ristretti la città fu resa smagliante, sorprendendo il mondo intero. L’impressione è che – in tempi di appannamento delle coscienze – l’accusa di astrat-tezza nasconda in realtà un profondo fastidio nei confronti del rigore morale e del primato dell’interesse generale che De Lucia considera invece principi irrinunciabili. Giorni fa un gruppo di imprenditori ha presentato alla città NaplEst, un complesso di circa 20 iniziative di ri-qualificazione urbanistica nella zona orientale di Napoli, in attuazione del piano regolatore di Napoli, che mobilitano investimenti privati per circa 2,5 miliardi di euri. Questo prova che le regole del nuovo stru-mento urbanistico –altro concreto risultato del lavoro di De Lucia a Napoli – sono, al tempo stesso, apprezzate da gran parte degli am-bientalisti e ritenute dagli imprenditori capaci di mobilitare investi-menti per conseguire legittimi guadagni. E’ una condizione inedita nel dopoguerra, che ci auguriamo consenta a Napoli di procedere con metodi moderni verso obiettivi rigorosi. |
Vezio De Lucia è un acquisto felice del Comitato Sarzanachebotta: la sua esperienza amministrativa e di nuova politica urbana a Napoli ci spinge a costruire anche a Sarzana un’idea forte (o più idee non sconnesse, ma capaci di nuovi occhi con cui guardare il territorio) per il nuovo PUC. Una cartina di tornasole per guardare con lungimiranza alle prossime proposte della nostra Amministrazione comunale.