Sarzana, che Botta!

« Nessun dolore resiste quando uno, destandosi tre mattine di seguito, ha nella faccia lo splendore vivificante del sole che sorge »

Le Corbusier


De Lucia: le idee forti umanizzano le città

Solo idee forti consentono di trasformare le città e di renderle più vivibili, più umane, più moderne. Solo sindaci capaci di sposare idee forti, di condividerle con la cittadinanza, possono dare speranza e mettere fine agli anni Ottanta, che sono durati anche troppo e hanno lasciato un’impronta di distruzione del patrimonio del paesaggio italiano e la vittoria della rendita sull’interesse generale. Vezio De Lucia ha concluso così la sua relazione all’incontro del Comitato “Sarzana, che botta!”. Centro Barontini affollastissimo. Religioso silenzio nel corso dell’esposizione degli esempi di “buona e cattiva urbanistica”.

Napoli. Piazza del Plebiscito fino al 1994 megaparcheggio per auto

Napoli. Piazza del Plebiscito fino al 1994 megaparcheggio per auto

Piazza Plebiscito nel 1964

Piazza Plebiscito nel 1964

Una lezione di storia tracciata con gran semplicità, legando Politica e Urbanistica. Il percorso virtuoso della buona urbanistica è iniziato a Firenze negli anni Sessanta col sindaco democristiano Giorgio La Pira. L’obiettivo del Piano salvare le colline dal cemento a differenza di quanto accadeva alla Napoli di Achille Lauro. E poi Bologna, roccaforte Pci, due grandi urbanisti, Campos Venuti e Cervellati inaugurano la stagione del recupero e della valorizzazione dei centri storici. Faranno scuola in Italia. E poi Roma con un grande sindaco, Luigi Petroselli. Due anni in carica e poi la morte, il 7 ottobre 1981. Due anni sufficienti a lasciare il segno: recupero dei Fori Imperiali, creazione di un grande parco archeologico dal Campidoglio all’Appia Antica, e soprattutto un grande impegno per dare alle borgate, segnate da molte baraccopoli, la dignità di città senza cedere alla speculazione fondiaria. A Petroselli De Lucia ha dedicato un libro per i tipi della Castelvecchi, fresco di stampa. Ne ha donato una copia al Comitato con una dedica: “Al Comitato Sarzana, che botta!, perché assuma Petroselli a modello di sindaco di Sarzana”.

2_de luciaIl professor De Lucia ha offerto interessanti spunti sui temi del recupero del costruito, della sottrazione del traffico dalla città, della valorizzazione del verde urbano come dimensione umana del vivere la città, documentando la sua esperienza di assessore all’urbanistica a Napoli nel 1993 nella prima giunta Bassolino. La suggestione di piazza del Plebiscito totalmente occupata dalle auto prima del 1994 e la stessa piazza liberata dalle auto. “Gli esperti trattano la viabilità secondo i principi dell’idraulica – ha detto De Lucia – per cui le auto da qualche parte si devono sistemare. Ma se un sindaco è coraggioso, ha idee e si pone degli obiettivi, si possono conseguire risultati insperati. A Napoli il traffico calò del 30 per cento”. Anche il recupero di aree dismesse può restituire un’immagine diversa, come Bagnoli, liberata dall’Italsider, chiusa per la crisi della siderurgia, dove fu previsto un parco urbano di 120 ettari e il recupero del mare per i napoletani della baia chiusa dall’isola di Nisida, cantata da Edoardo Bennato.

La “lezione” ha ispirato una raffica di interventi critici sullo sviluppo di Sarzana. Eliana Taraborelli ha riproposto (“per non dimenticare la nostra battaglia”, ha detto) i dissensi del Comitato sul piano Botta, tra cui la scelta di abbattere il vecchio mercato per invadere tutta piazza Terzi di cemento, spacciando per piazza coperta un tunnel tra due palazzi di sessanta metri, negando significato al termine “piazza” da sempre inteso come spazio pubblico aperto di grande respiro.

Il pubblico durante la conferenza

Il pubblico durante la conferenza

L’architetto Damiano ha parlato di scarsa lungimiranza: “Guardate cosa ne è della galleria sotto il palazzo ex Brun Caprini. E si progetta una piazza coperta che di notte resterà chiusa tra due palazzi destinati a restare deserti”. Silvano D’Alto ha riproposto la necessità di trovare un nuovo rapporto tra la città e la campagna, tra la città e il fiume. Fino a una signora del gruppo amici della bicicletta, che ha bene inquadrato come a Sarzana non ci sia la cultura per creare percorsi per pedoni e ciclisti che offra un diverso collegamento tra città e frazioni. Tutti temi che il Comitato intende sviluppare con gruppi tematici per portare proposte all’Amministrazione con l’ambizione di un grande progetto per una città vivibile. E il “maestro” De Lucia si è già proposto per un terzo incontro per approfondire riflessioni su Sarzana.

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Data
domenica, 23 ottobre 2011

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