Sarzana, che Botta!

« D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda »

Italo Calvino


Tutelare il paesaggio, antidoto al malaffare. La Toscana ci prova

Qualcosa di nuovo si muove nella gestione del territorio non lontano da noi. In Toscana c’è chi cerca di innovare, superando la logica dell’urbanistica contrattata tra amministrazioni e forti gruppi privati a spese degli interessi collettivi e cercando di mettere un freno alla distruzione del territorio e del paesaggio.

Campagna sarzanese

Campagna sarzanese

E’ la sfida dell’assessore all’urbanistica Anna Marson nelle sue proposte legislative per salvare il delicato paesaggio della Toscana, partendo dalla tutela degli interessi collettivi. Per questa azione il primo obiettivo è quello di inserire il paesaggio tra gli indicatori della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Nella legislazione europea il paesaggio è tra i beni da tutelare con la VAS. L’Italia, che ha nella Costituzione all’articolo 9 la tutela del paesaggio, non ha recepito questa norma. Le Regioni possono però fare riferimento alla legislazione europea perché di rango superiore. E’ una bella sfida culturale, che risponde a una domanda semplice semplice: è “ambiente” solo la qualità dell’aria o dell’acqua o anche il dolce degradare delle colline senesi, che sembrano dipinti e che attirano tanto gli stranieri (e la valuta pregiata)?
L’altro tassello è la partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle scelte urbanistiche. La Toscana ha già una legge sulla partecipazione. Ma il meccanismo è farraginoso: si attiva su domanda di gruppi di cittadini. Anna Marson la vuole rivedere , facendo riferimento ad altre legislazioni europee, dove le decisioni vengono prese, rapidamente, ma dopo un ampio ed informato dibattito. Dalla sua la Toscana ha già una buona legge sulla comunicazione.
Prevede la figura del “garante della comunicazione”: un autorità indipendente, che assicura il corretto e completo flusso di informazioni sui progetti ai cittadini che ne facciano richiesta. E funziona con efficienza. Parola del professor Paolo Baldeschi e del vicepresidente di Italia Nostra Nicola Caracciolo.
E la Liguria? Non ha una legge sulla VAS, non ha una legge sulla partecipazione, non ha una legge sulla comunicazione.

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Data
domenica, 18 settembre 2011

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