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Albert Camus


Parco Magra, primo scossone: Bernardini abbandona il PD

“Non sono del PD. Corrado Bernardini”. Con questa laconica rettifica inviata al nostro sito, Corrado Bernardini, ingegnere, già dirigente della Snam, esperto di energia, ha formalizzato l’abbandono del Partito Democratico, di cui è stato convinto fondatore.

Corrado Bernardini nel corso dell'assemblea del Parco Magra

Corrado Bernardini nel corso dell'assemblea del Parco Magra

Diciamo che ha formalizzato la sua uscita dal PD con questo comunicato al sito “sarzanachebotta!” alla luce dello statuto del partito di Bersani. Fino ad oggi Bernardini non aveva comunicato la sua intenzione di non rinnovare la tessera. Lo statuto del PD prevede che gli iscritti al partito hanno tempo fino al 31 dicembre del 2011 per rinnovare l’iscrizione per l’anno in corso. Dunque o comunicano la volontà di recidere il rapporto o risultano  ancora iscritti, almeno “potenzialmente”. Bernardini ufficializza il suo abbandono nel giorno per lui più amaro: la sconfitta al ballottaggio con l’ex sindaco di Pignone Zaccone per un posto nella giunta esecutiva del Parco Magra come rappresentante dell’associazionismo. Una sconfitta in qualche modo cercata: nei mesi scorsi Bernardini non ha cercato l’appoggio delle associazioni ambientaliste, che hanno preferito candidare Piero Donati. Ha puntato tutto sul CAI, incassando la candidatura dal CAI provinciale. Poi, forse, contava sull’appoggio di una buona fetta dei sindaci del PD, egemoni nell’assemblea del Parco, che però gli hanno preferito Zaccone, CAI Val di Vara e PD. Insomma una doppia sconfitta in casa. Figura di primo piano dell’area ambientalista sarzanese, Bernardini è stato esponente delle Acli, di Legambiente Val di Magra, membro del comitato scientifico di Legambiente Liguria. Ha ricoperto per tre legislature il posto di consigliere comunale eletto come indipendente nelle liste del PCI ed è stato presidente della commissione territorio del consiglio comunale. E’ stato consulente di Nerio Nesi, ministro dei lavori pubblici nel governo dell’Ulivo.
Entusiasta nel seguire Romano Prodi, ha partecipato alla costituzione dell’Ulivo, poi dei Democratici, della Margherita ed infine del PD. Nonostante questo impegno ultratrentennale ha sempre evitato l’esposizione sui mass media, la ricerca della visibilità e anche del consenso popolare, preferendo allo scontro con l’establishment dei partiti la mediazione “che porta risultati”, “il punto di caduta”.

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Data
venerdì, 30 settembre 2011

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