Sarzana, che Botta!

« Il fine di ogni associazione è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo: libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione »

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789


Le Ferrovie ipotecano il futuro urbanistico delle aree dismesse

Aree ferroviarie dismesse (136 mila mq)

Aree ferroviarie dismesse (13600 mq)

di Carlo Ruocco

Le Ferrovie potranno fare la voce grossa nel decidere l’assetto urbanistico della vasta area dismessa al di là dei binari, sul versante Crociata. Il gruppo tecnico-giuridico del Comitato Sarzana, che botta! ha scovato nella convenzione stipulata tra il Comune di Sarzana e le Ferrovie s.p.a. per la vendita di 1.500 mq di scalo merci  necessari al Piano Botta una vera ipoteca della società pubblica, centro di potere politico e finanziario, sulla destinazione futura dei 13600 mq di aree ferroviarie dismesse sul versante della Crociata. Il sindaco Caleo, in cambio di quella strisciolina di terra che il Comune ha pagato a peso d’oro (oltre un milione e settecentomila di euro) si è impegnato a concordare i vertici delle Ferrovie il futuro assetto urbano di 13600 mq. Si legge testualmente nell’atto registrato: ““con la sottoscrizione del presente atto le parti, (…) intendono disciplinare: le modalità operative per pervenire ad una definizione condivisa della normativa urbanistica cui assoggetare le aree ferroviarie ubicate lato scalo merci, di circa mq 13665 di proprietà di FS.”
Non solo. Il sindaco, come si legge nella pagina di convenzione che riportiamo, si è impegnato a istituire un gruppo di lavoro congiunto con le ferrovie che in 180 giorni dovrà elaborare “una proposta urbanistica di assetto delle aree, che sarà recepita dalla giunta comunale nella predisponizione della proposta del nuovo strumento urbanistico generale del Comune di Sarzana”.

Insomma a Sarzana contano i poteri forti, privati e pubblici (questi ultimi controllati da personaggi di stretta osservanza partitica). E’ la democrazia per censo. Come nell’Ottocento. Che dire? Ora e sempre Resistenza!

Il "patto" ferroviario

Il "patto" ferroviario

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Data
lunedì, 12 settembre 2011

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