Sarzana, che Botta!

« Abitare viene prima di costruire »

Mario Botta, citando Heidegger


Anna Marson: operazioni poco chiare nascondono infiltrazioni criminali

“Dietro operazioni immobiliari poco chiare spesso si nasconde il pericolo di infiltrazioni criminali, che devono riciclare proventi illeciti oppure interessi speculativi di fondi finanziari”.

le mani sulla città

E’ il grido di allarme con cui Anna Marson, docente di pianificazione territoriale all’Università di Venezia, assessore all’urbanistica della Regione Toscana, ha concluso il convegno organizzato dal Comitato “Sarzana, che botta!”. Non è stata l’unica denuncia.

Anna Marson, assessore all'urbanistica della Toscana

Anna Marson, assessore all'urbanistica della Toscana

“Molte decisioni urbanistiche – ha affermato Anna Marson – vengono prese in sedi non propriamente istituzionali. In Toscana succede spesso che importanti decisioni arrivino in consiglio comunale e non si possano discutere. E non si sa dove siano state prese, come siano maturate”. Assessore Marson, tranquilla: non succede solo in Toscana.
Quella di Anna Marson non è stata l’unica denuncia forte. Nicola Caracciolo, vicepresidente di Italia Nostra, ha notato come sul litorale toscano e su quello sarzanese ed amegliese insistano sempre gli interessi degli stessi gruppi finanziari ed industriali: Monta Paschi, Lega Cooperative, Caltagirone, Condotte ed ha auspicato un maggior coordinamento tra associazioni e comitati che si oppongono alla distruzione del paesaggio, grande risorsa dell’Italia, ammirata in tutto il mondo, che viene ogni giorno dilapidata. Anche Caracciolo ha insistito sulla relazione tra distruzione del territorio e malaffare. Ha ricordato che l’Italia è solo al sessantesimo posto nella classifica dell’onestà pubblica per la diffusa corruzione. Una situazione di degrado dell’etica pubblica in cui le organizzazioni mafiose trovano terreno fertile. L’esponente di Italia Nostra ha poi messo il dito sulla follia “costruttiva”. A Roma sono state censite ben 300 mila abitazioni sfitte. Le grandi opere si mangiano paesaggi e parchi. E questa “fame di cemento” attraversa tutti i partiti politici. Ha ricordato lo scandalo del conflitto d’interessi che in Toscana vede il presidente della Società Autlostrada Tirrenica Bargone, “legato sia a Massimo D’Alema che al ministro Altero Matteoli”, nominato commissario governativo per la realizzazione del tratto di autostrada tra Rosignano e Civitavecchia!
Le grandi opere! La lezione della Grecia sembra non sia servita – ha sottolineato Paolo Baldeschi, docente di urbanistica a Firenze e neoaderente al Comitato Sarzana, che botta! per stima. “La Grecia si è rovinata con le grandi opere legate alle olimpiadi. La bolla speculativa immobiliare ha colpito molti paesi. Qui facciamo finta di nulla. Ma con la speculazione si monetizzano e si privatizzano beni comuni come il paesaggio, gli spazi pubblici collettivi”.
Per Baldeschi si continua a vendere una ricetta di uscita dalla crisi buona negli anni Sessanta, quando era forte la carenza di alloggi e la ricchezza era meglio distribuita. Oggi invece il ceto medio ha perso potere d’acquisto. Ci sono ricchi sempre più ricchi, ma sono una cerchia ristretta. Questo comporta anche un mutamento nella domanda di costruzioni: case di lusso, rdesidence esclusivi, porticcioli per mega yacht. E i cittadini vengono espropriati anche dei loro beni. Il Progetto Marinella – ha detto Baldeschi, precisando che ha appena iniziato a esaminarlo – rischia di avere queste caratteristiche: c’è un pericolo di privatizzazione della costa e di una parte importante del fiume.
Occorre – ha concluso – ripensare la parola sviluppo. Occorre darvi contenuti legati agli interessi del territorio: produrre più in loco e consumare in loco, pensare a creare lavoro stabile, non legato alla speculazione.

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Data
sabato, 17 settembre 2011

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