Piano Botta: spuntano i permessi. Aprono i cantieri? D’urgenza al TAR
di Carlo Ruocco
I permessi di costruire del Piano Botta sono per magia comparsi. Mercoledì 20 in tarda mattinata ne era stata negata l’esistenza a una delegazione di cinque consigliere del Comitato. “Riprovate sabato”, aveva detto l’architetto Mugnaini. Sono stati rilasciati mercoledì 20 e nella stessa mattinata recapitati agli interessati. All’Albo Pretorio del Comune non ce n’era traccia neppure ieri, sabato 24 (ci siamo andati in tre, come i carabinieri). Ma da venerdì sono stati inseriti nell’Albo Pretorio del sito web del Comune, dove fino a mercoledì ne compariva uno solo (quello della signora Rossi, ora misteriosamente scomparso: sarà stata una …. prova). I permessi sono due.
Il primo si riferisce alla costruzione di tutti i palazzi delle cooperative: quello ad arco retto (sette piani) che dovrebbe costituire la nuova porta d’ingresso alla città per chi proviene dall’autostrada; i sei a torre (sette piani) lungo via Muccini col corredo di costruzioni a due piani di collegamento; i tre palazzi ad arco retto (sette piani), di cui uno su via Ronzano con relativo corredo di costruzione a due piani fino a via VIII Marzo, uno sulla nuova strada parallela a via Lucri che da via Muccini dovrebbe collegare alla stazione dei bus e al supermercato, uno interno tra via Muccini e via Emiliana; infine quello cilindrico alto nove piani (31 metri) che affaccia sulla variante Cisa.
Tutti i progetti sono firmati dall’architetto Mario Botta, a conferma che il professionista ticinese era ed è l’architetto delle cooperative, mutuato dal Comune senza concorso pubblico per firmare una viariante al Piano Regolatore di “iniziativa pubblica”. E le leggi in materia di concorsi pubblici? Un optional. Sarzana è zona franca (per alcuni).
Cosa succede ora? I cantieri formalmente possono aprire, anche se l’ufficio tecnico ha prescritto ai “soggetti attuatori” di presentare i progetti all’ufficio sismico della Provincia. Per i comuni mortali spesso occorrono settimane. Per i palazzi ad arco retto in zona sismica di seconda classe?
Dunque da domani pronti con le macchine fotografiche. E da domani pronti anche a fornire agli avvocati del Comitato, di Legambiente e Italia Nostra tutti gli elementi per chiedere d’urgenza la sospensiva al TAR. I tempi ordinari della giustizia sono troppo lenti rispetto a quelli del Comune per piani straordinari: non si può attendere il giudizio di merito tra un anno. Il danno alla città sarebbe in parte consumato.
Da oggi massima vigilanza anche sulle ordinanze del Comune per tutelare gli abitanti che risiedono nella zona dei cantieri rispetto a rumori, polveri, intralci alla circolazione, diritti degli altri cittadini.
Chi avrà da fare segnalazioni al Comitato con fatti precisi, circostanziati, le faccia.
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