Il referendum è una conquista democratica. Non sprechiamola
Domenica e lunedì si vota per quattro referendum: nucleare, privatizzazione dei servizi pubblici, remunerazione della privatizzazione della gestione dell’acqua, facoltà dei membri di un governo (di qualsiasi colore politico) di non comparire in giudizio per legittimo impedimento.
Come Comitato Sarzana, che botta! sentiamo il dovere civico di rivolgere ai nostri lettori un appello ad andare a votare per difendere innanzitutto il referendum come strumento (l’unico) di democrazia diretta che consente ai cittadini di dire la loro su singoli problemi.
Se gli elettori snobbano questo appuntamento, troveremo prima o poi qualche politico che ne proporrà l’abolizione come “inutile costo”. Senza i referendum in Italia non avremmo avuto il divorzio, le mammane e le cliniche private avrebbero continuato a fare affari d’oro con gli aborti clandestini, già da venti anni avremmo centrali nucleari con tecnologie obsolete e dunque pericolose e qualche quintalata di scorie radioattive da smaltire non si sa dove.
Votare è un diritto. Ci si può anche rinunciare non andando a votare. Valutiamo le conseguenze del non voto sulla credibilità di un istituto di democrazia diretta come il referendum. Buon voto a tutti, comunque la pensiate.