Idroelettrica
L’energia idroelettrica sfrutta l’energia gravitazionale – posseduta da masse d’acqua in quota – che, nel superamento di un dislivello, viene trasformata in energia cinetica e, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica.
L’energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli; per far questo però il fiume deve avere una portata considerevole e un regime costante.
Oltre il 20% della produzione elettrica mondiale proviene da impianti idroelettrici di piccole e grandi dimensioni.
L’energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono emissioni), alternativa e rinnovabile; tuttavia la costruzione di dighe e grandi bacini o invasi artificiali, con l’allagamento di vasti terreni, apporta sempre e comunque un certo impatto ambientale che nei casi più gravi può provocare lo sconvolgimento dell’ecosistema della zona con grandi danni ambientali, come è successo con la grande diga di Assuan in Egitto, oppure rischi di tipo idrogeologico come accaduto nel disastro del Vajont.