Geotermica
Si basa sullo sfruttamento del calore naturale della Terra presente negli strati più profondi della crosta terrestre. L’acqua piovana e dei fiumi si infiltra nelle formazioni rocciose permeabili; penetrando in profondità incontra una temperatura che diventa gradualmente più elevata (30 °C in più per km). I vapori generati vengono convogliati verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica. Tuttavia i giacimenti di energia geotermica sono spesso dispersi e a profondità così elevate da impedirne lo sfruttamento. Per estrarre e usare il calore imprigionato nella Terra, è necessario individuare zone in cui il calore terrestre è concentrato (giacimenti geotermici) a causa di fenomeni vulcanici o tettonici. Pertanto la geotermia è al momento una fonte energetica marginale utilizzabile in limitati contesti territoriali (es. Islanda, Filippine, in Italia la Toscana).
L’uso di questa energia comporta vantaggi come l’inesauribilità a tempi brevi, se sfruttata in modo razionale, ed il minor inquinamento dell’ambiente circostante; un certo inquinamento non viene escluso per la possibile immissione nell’area di elementi tossici, come zolfo, mercurio e arsenico presenti nei fluidi geotermali, per questo motivo le aree geotermiche sono sottoposte a verifiche ambientali annuali.
L’energia geotermica costituisce oggi meno dell’1% della produzione mondiale di energia. Secondo uno studio del Massachusetts Institute of Technology, potenzialmente potrebbe soddisfare il fabbisogno energico planetario per i prossimi 4000 anni!