Fortezza, catturato un capriolo. Ma chi “cattura” il degrado del monumento?
di Carlo Ruocco
Un capriolo nel fossato della Fortezza Castruccio Castracani. Se non lo avessi visto con i miei occhi venerdì 29 e non lo avessi fotografato col mio cellulare, avrei pensato a una favola metropolitana. Come ci sia finito, difficile dirlo. Le guardie ecologiche della Provincia sposano l’ipotesi che sia saltato dentro. Un fortunato volo di quattro-cinque metri senza conseguenze. Dicono di aver già recuperato un cinghiale un po’ di tempo fa.
Confesso che veder scorazzare un animale così leggiadro, poetico, nel fossato è una bella emozione alle 8,30 del mattino. Nessuno se n’era accorto. Sembrava a suo agio, felice di essere re nella fortezza medievale.
Cibo non gli mancava: l’erba è tagliata solo su due terzi dell’area. E’ lasciata incolta in tutto il versante Nord, dove l’8 novembre 2008 è crollata la cornice del bastione, L’erba è usata come elemento di dissuasione per delimitare la zona di pericolo. Lui, il capriolo, non lo sa: lì dentro si sentiva sicuro. Solo, ma sicuro. Non sapeva di rischiare la vita. In due anni e mezzo le macerie sono ancora lì. La zona delimitata dalle strisce di plastica bianche e rosse.
Ma nessuna autorità sembra curarsi del monumento simbolo di Sarzana. Eppure un autorevole fonte ci dice che la Soprintendenza ha da tempo (almeno sei mesi) i fondi per la ristrutturazione, per il ripristino dell’ala crollata. Ma non si deciderebbe a indire la gara d’appalto.
Non è il solo elemento di degrado o di incuria. In diversi punti delle mura hanno fatto presa arbusti o veri e propri alberelli. Non siamo esperti, ma non crediamo che le radici consolidino le antiche mura.
Nel terrapieno attorno al fossato, luogo di passeggio, non si trova un solo cestino per i rifiuti. E siccome il senso civico non è una virtù molto sviluppata, lattine e bottiglie di birra, di acqua minerale, di Coca Cola, pacchetti di sigarette, cicche, ovviamente, fazzoletti di carta punteggiano il percorso e il prato sottostante. L’erba tagliata fa emergere ogni genere di rifiuti.
Poi ci sono le feci dei cani a impreziosire il percorso. La mattina vengono lasciati liberi da coloro che abitano nelle vicinanze o accompagnati dai padroni, tutti regolarmente senza sacchetti per la raccolta, salve rarissime eccezioni. Intanto i vigili non multano in città, volete che si spingano fino alla Fortezza per tutelare l’igiene pubblica e un monumento simbolo?
Lo sforzo di valorizzare la Fortezza è affidato alla sola creatività della cooperativa Hearth.
Volevate sapere il capriolo che fine ha fatto? Temendo che potesse morire di sete o, peggio ancora, su una tavola imbandita, venerdì mattina ho allertato subito la sezione faunistica della Polizia Provinciale. Per far coincidere i turni della squadra con quella dei Vigili del fuoco attrezzata per i recuperi di animali, si è dovuti arrivare al pomeriggio di oggi, mercoledì 3 maggio. E’ stato catturato non senza fatica. Gli è stata riscontrata una ferita infetta, non profonda, a una coscia. E’ stato affidato alle cure del centro specializzato del WWF di Forte dei Marmi.
La storia della breve permanenza della bestiola nel fossato e della sua cattura l’affidiamo alle immagini che abbiamo scattato tra venerdì e ieri. Ci piacerebbe che questo capriolo diventasse il “testimonial” del rilancio del nostro monumento simbolo. E’ la proposta che facciamo al sindaco Massimo Caleo, che sicuramente coglierà l’occasione per intervenire presso la Soprintendenza.
Il capriolo e la Fortezza
Primo avvistamento
Secondo avvistamento
Sfugge al primo tentativo di cattura dei vigili del fuoco
“Dribla” le guardie ecologiche una seconda volta
Ha cercato rifugio dietro una catasta di legna
Catturato
Viene “domato”
… e trasportato al Centro WWF di Forte dei Marmi
Occhi tristi : l’avventura è finita