Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Piano Casa: ecco come la Regione di sinistra premia gli abusi condonati da B.

di Carlo Ruocco

La giunta regionale ligure ha varato il nuovo Piano Casa. Il governo ligure di centro sinistra, presieduto da Burlando, ha allargato le possibilità di ampliamento anche agli edifici abusivi che hanno beneficiato dei condoni edilizi del “nemico” Berlusconi, e agli edifici artigianali e industriali. Le norme dei piani regolatori e dei piani paesistici sono derogabili (carta straccia).
Il principio di legalità, il rigoroso rispetto delle regole diventano una variabile dipendente dagli interessi in gioco.
Sul Piano Casa, dopo le elezioni, il centrosinistra ligure fa proprie le posizioni che furono del Partito delle libertà nella scorsa legislatura. C’è da immaginarsi che questa volta i seguaci di Berlusconi non grideranno al tradimento degli elettori, come fanno con Fini, ma si fregheranno le mani e voteranno compatti per Burlando. I burlati, al solito, sono quei cittadini che credono nell’articolo 9 della Costituzione (tutela il paesaggio e l’ambiente), ma che per fede hanno rinnovato la fiducia a Burlando.
cementificazione-selvaggiaLe motivazioni del disegno di legge della giunta regionale sono veramente incredibili: il Piano Casa non è mai decollato; poche le domande di ampliamento. Al contrario – recita la nota della Giunta – molte le obiezioni di comuni (quali? non viene detto) associazioni di categoria (quali? non viene detto) e cittadini (immaginiamo non quelli che hanno votato Burlando: altrimenti, se avessero voluto le norme sostenute dal centrodestra, avrebbero votato per il centrodestra). Perché il vecchio Piano Casa non è mai decollato? A questa domanda non si risponde. Si constata che non è mai decollato e si ritiene che ciò sia sufficiente per giustificare il regalo a chi in passato ha violato le leggi: chi ha trasformato abusivamente i piccoli rustici sulle colline e nelle zone ancora paesaggisticamente di pregio e ha i denari per gli ampliamenti.

Pubblichiamo l’articolo tratto dal sito della Regione Liguria che illustra il nuovo Piano Casa. Singolare la dichiarazione dell’assessore all’urbanistica Marylin Fusco di Italia dei Valori: dice che si è arrivati al nuovo testo “col contributo di tutti”. Due domande a proposito della conclamata trasparenza: chi sono i cittadini interpellati? Quali sono le Regioni dalle quali sono state mutuati i nuovi criteri?

Di seguito pubblichiamo le prime voci critiche: un documento di Legambiente Liguria e un Ordine del giorno a firma del consigliere comunale di Sarzana, Sara Frassini, presentato all’annuncio della legge e in attesa di essere discusso dal Consiglio.

IL NUOVO PIANO CASA (dal sito ufficiale della Regione Liguria)

Approvate alcune modifiche per risolvere problemi di applicazione e interpretazione. Estesa la validità fino a dicembre 2013

Il piano casa approvato un anno fa (legge 49 del 2009) non è mai decollato. Poche le domande di ampliamento di edifici esistenti, molte le obiezioni sollevate da più parti: comuni, associazioni di categoria, cittadini. La nuova Giunta eletta in primavera ha avviato subito un lungo lavoro di confronto con la maggioranza e il territorio per capire cosa non funzionava e procedere alle modifiche più opportune. Con la delibera di questa mattina la legge è stata modificata in alcuni dei punti più controversi. 
”Siamo molto soddisfatti del lavoro di questi mesi, condotto con umiltà e trasparenza – ha detto la vicepresidente e assessore all’urbanistica Marilyn Fusco – con il contributo di tutti siamo riusciti ad arrivare a una buona condivisione”.

Sparisce la definizione di edificio incongruo. Si parla nel testo modificato di edifici “suscettibili di riqualificazione architettonica e ambientale”, introducendo per un verso criteri più specifici che riducono le difficoltà di valutazione e interpretazione sollevate da diversi comuni, per un altro verso una maggiore immediatezza per l’approvazione di progetti che eccedono i limiti volumetrici di piani urbanistici comunali ma rientrano in quelli stabiliti dal Piano Casa.

Estensione agli edifici già condonati. Tecnicamente gli edifici che hanno già beneficiato di un condono vengono definiti “di tipologia 1“. Era uno dei punti più controversi l’anno scorso, quando la legge venne approvata. Con la modifica di oggi vengono mutuati nella legge ligure i criteri già applicati in altre regioni italiane.

Estensione agli impianti produttivi. Gli edifici destinati ad attività artigianali e industriali possono essere ampliati nei limiti stabiliti dalla legge (inferiori, in proporzione, a quelli per gli edifici a uso abitativo), ma con un vincolo di esclusione di cambio di destinazione d’uso per un periodo minimo di vent’anni, per evitare ovvie speculazioni. Gli interventi di ampliamento devono essere finalizzati, oltre che all’incremento dell’attività produttiva, anche al miglioramento degli ambienti di lavoro e dell’inserimento paesistico ambientale delle costruzioni. Rimangono esclusi gli immobili commerciali, agricoli e turistico-ricettivi.

I comuni avranno la possibilità, nel termine perentorio di 45 giorni dall’entrata in vigore delle modifiche alla legge, di individuare con apposite delibere le aree in cui potranno essere fatte le demolizioni e le ricostruzioni.

“Ci auguriamo che aumentino le domande – auspica Marylin Fusco – speriamo di aver rimosso tutte le difficoltà all’applicazione della legge, e che possa dare i benefici che aspettano i cittadini e le imprese. Il Piano Casa vuole solo accelerare alcune procedure, non supera e non contraddice gli strumenti e le leggi esistenti, recepisce le linee guida dell’intesa in materia tra Stato e Regioni. La nuova legge passerà in Consiglio a gennaio 2011, viste le esigenze di approvazione del bilancio: per recuperare il tempo perduto abbiamo esteso la validità fino al 31 dicembre 2013“.


Legambiente: “Non porterà nessun beneficio all’edilizia  e metterà a rischio il territorio”

La Commissione e Il Consiglio Regionale adesso modifichino radicalmente il testo

La giunta regionale ligure ha approvato  sulle modifiche al Piano Casa, votato dal precedente consiglio regionale ( L.R. 49/2009).

Su queste decisioni esprimiamo dissenso in primis perché scorrendo il testo sono numerosi i richiami a interventi da realizzare in deroga non solo agli strumenti urbanistici vigenti, ma addirittura alle norme generali di salvaguardia che scattano nel momento in cui si operano  varianti generali di revisone dei piani urbanistici

Il secondo riguarda la possibilità di ampliamenti in residenze che hanno ricevuto sanatorie, grandi o piccole, dopo aver  commesso abusi edilizi, anche solo parziali. Noi siamo sempre stati, e lo rimaniamo, convinti che non si possa premiare chi ha commesso abusi edilizi, o chi ha rilevato edifici poi sanati,  e quindi diciamo no anche a parziali possibilità di usufruire di ampliamenti e/o demolizioni-ricostruzioni con premio per questi soggetti.

La norma che estende il Piano Casa anche agli edifici produttivi non ci  sembra poi aver nulla a che spartire con le esigenze di chi ha una casa e vuole ampliarla. In questo modo si confondono e si tradiscono le finalità del Piano casa, e si rende ancora di più caotica e inefficace l’applicazione degli strumenti di Salvaguardia dei PUC e del Piano Paesistico,  essendo troppo facilmente aggirabile il controllo a priori della compatibilità con gli strumenti Urbanistici.

Chiediamo al contrario, che si ponga rimedio a un errore del Piano Casa originario ( la già citata 49/2009), estendendo la non applicazione del Piano Casa steso non solo ai Parchi di Portovenere, Alpi Liguri, Cinque Terre e Montemarcello – Magra, ma anche agli altri Parchi, e alle Aree Protette riconosciute dalla Direttiva Habitat (92/43) dell’Unione Europea, e cioè SIC, ZSC e ZPS.

Vogliamo concludere portando un dato: nella Regione Lombardia, che ha approvato un piano casa che contiene, come quello approvato dalla Giunta, ampliamenti per gli edifici produttivi, sono state attivate 189 richieste di ampliamento, contro le 120.000 domande di cittadini ed altri soggetti per il credito di imposta degli incentivi del 55% di risparmio ed efficienza energetica, e che hanno a che fare sicuramente con l’edilizia. Quindi la strada è questa, quella della riqualificazione e gestione dell’esistente e dell’uso efficiente di calore ed energia.

Ordine del giorno del consigliere  comunale Sara Frassini (indipendente eletta nelle liste PDL) – Sarzana

OGGETTO: Modifiche alla Legge Regionale 49/2009

Visto che la Legge Regionale Liguria 49/2009, recante misure urgenti per il rilancio dell’edilizia e la riqualificazione del patrimonio urbanistico esistente, approvata il 3 Novembre 2009 ha lo scopo di incentivare gli investimenti dei privati per il miglioramento delle proprie abitazioni.

Visto che in un primo momento, con la circolare PG/2009/184296 emanata il 28 dicembre 2009, interpretando l’articolo 5 comma 1 b della L.R. 49/2009, che in narrativa escludeva gli edifici condonati a fronte di un abuso edilizio di tipo 1, (cioè opere realizzate in assenza o difformità della licenza edilizia o concessione e non conformi alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici), gli uffici tecnici regionali, sbagliando,  ammorbidirono  il divieto e inserirono i fabbricati parzialmente abusivi tra quelli che potevano beneficiare della legge 49/2009.

Visto che solo successivamente, la Direzione generale pianificazione territoriale della Regione con circolare PG/2010/4421 del 12 gennaio 2010 ritirò i contenuti della circolare PG/2009/184296 emanata il 28 dicembre 2009, in quanto la circolare del dicembre forniva un’interpretazione troppo estensiva dell’articolo 5 comma 1b, ed escluse la possibilità di realizzare ampliamenti agli immobili condonati a fronte di abuso edilizio di tipo 1, ossia opere realizzate in assenza o difformità del permesso a costruire e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti.

Visto che è notizia di questi giorni che il neo Assessore Regionale all’Urbanistica ha dichiarato che la sua intenzione è quella di rimettere in discussione il testo della Legge Regionale 49/2009 riproponendo la possibilità di accedere alla legge sul piano casa anche a chi possiede un immobile “parzialmente condonato“, in linea con la circolare PG/2009/184296 emanata il 28 dicembre 2009 ed all’introduzione della possibilità di “ampliamento di manufatti destinati ad attività artigianali, industriali, agricole e turistico ricettive“ indicando che il loro volume potrà aumentare del 20% fino al limite massimo di mille metri cubi.

si impegnano il Consiglio Comunale e la Giunta nel redigere una nota che venga indirizzata all’attenzione del Presidente della Regione Claudio Burlando, dell’Assessore all’Urbanistica Marylin Fusco ed ai Capigruppo del Consiglio Regionale, nella quale, il Consiglio  esprima la contrarietà del Comune di Sarzana all’eventuale modifica della Legge Regionale 49/2009, la quale, se fosse modificata, renderebbe la Liguria unica regione che premia chi ha già sanato un fabbricato realizzato in modo abusivo con un’ulteriore ampliamento; senza considerare che la Liguria è già la regione più cementificata d’Italia in rapporto tra mc edificati ed abitanti residenti.

Nella nota si chieda che  la Liguria diventi un laboratorio urbanistico che miri al recupero dell’esistente, iniziando dai centri storici, e all’applicazione delle nuove tecnologie rinnovabili e della bioedilizia alle nuove costruzioni.

Che il Consiglio Regionale si impegni a destinare risorse utili a predisporre bandi per i comuni liguri aventi come destinatari coloro i quali debbano ristrutturare il proprio fabbricato di abitazione, con precedenza per gli edifici dei centri storici.

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Data
mercoledì, 8 dicembre 2010

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