Sarzana, che Botta!

« Non sapevano che fosse impossibile, allora l’hanno fatto »

Mark Twain


Piano Casa: la doppia faccia del direttore regionale Lorenzani

di Stefania Bernardini

Era il 2008. Il direttore generale del dipartimento territoriale, Franco Lorenzani, teneva a Genova un meeting sul paesaggio ligure.

Riportiamo integralmente un passaggio molto significativo del suo pensiero. Lorenzani ha apposto la sua firma alla proposta di legge regionale Burlando-Fusco. Uno straordinario esempio di coerenza di un superpagato commis regionale.

<<Possiamo affermare che il paesaggio costiero di levante, e quello non urbano in particolare, si trova in uno stato di sostanziale equilibrio. E’ un paesaggio di grandi e diffuse eccellenze. Quando facciamo incontri sulle questioni costiere nell’ambito di progetti comunitari, si ha occasione di confrontarsi con i colleghi francesi che parlano del loro “ Conservatoire du litoral”, cioè della legge vigente in Francia per la protezione della fascia costiera.  Qui, nonostante tutte le pressioni a “consumare il territorio”, abbiamo invece saputo mantenere il paesaggio in uno stato di sostanziale equilibrio. Di questo possiamo dunque essere fieri .
Il nostro ordinamento prevede, infatti, che sul paesaggio o meglio per la “tutela” del paesaggio ci siano dei soggetti, quali, in primis, la Regione, che insieme devono esercitare funzioni tecnico-amministrative preordinate a piani, indirizzi, autorizzazioni, dinieghi.
La principale questione da affrontare deriva dalla diagnosi effettuata sul territorio più esposto e fragile della Liguria, rappresentato dalla fascia costiera. Una diagnosi che abbiamo verificato essere condivisa e che sottolinea come la maggiore attenzione vada messa sulla costa del ponente e levante.
Come è emerso dalle nostre valutazioni nel corso del Meeting, non possiamo permetterci di procedere a “vista” con un ulteriore, indiscriminato consumo di suolo sia sulla fascia costiera che nelle porzioni di aree vallive rimaste agricole o inedificate. L’una e l’altra cosa, pretendere di salvare il paesaggio e poi, nella prassi quotidiana, continuare ad avallare scelte di ulteriore consumo di territorio, “sciucià e sciorbì”, non si può più fare. Occorrono scelte precise, quelle che abbiamo detto di volere compiere attraverso il primo atto che faremo subito dopo il Meeting,ovvero l’aggiornamento del Piano Paesistico.”

(qui il nostro sito si era già occupato dei buoni propositi di Lorenzani)

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Data
martedì, 21 dicembre 2010

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