Sarzana, che Botta!

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. »

Margaret Mead


La “Calandriniana dell’architettura”: in mostra progetto sulla Centrale Fiori

piazza calandriniProsegue nel week end dell’11 e 12 dicembre l’esposizione dei lavori dei giovani architetti battezzata “La Calandriniana dell’architettura”. La mostra è aperta dalle 17 alle 19,30. La novità saranno i disegni di uno studio di Sara Frassini sul recupero di un altro edificio storico abbandonato al degrado da anni: la centrale Fiori nel complesso del Canale Lunense.
“La Calandriniana dell’architettura” porta in piazza i progetti degli studi di giovani architetti che hanno aderito al concorso d’idee “Ri-pensiamo via Muccini e piazza Terzi”.

Come la ormai storica e affermata estemporanea estiva di pittura, la Calandriniana dell’architettura sarà un’esposizione di disegni. Il tema è la città, il territorio, sia nel disegno urbano, sia nel recupero e nella rivalutazione di alcuni paesaggi o immobili storici. Gli “artisti” in questo caso saranno sempre giovani architetti e ingegneri. L’appuntamento è per sabato, 4 dicembre, alle ore 17. Ovviamente in piazza Calandrini.

In mostra non ci saranno solo i progetti presentati il 20 novembre al Chiostro di San Francesco, che tanto interesse hanno suscitato nelle centocinquanta persone presenti e stanno suscitando sul nostro sito con punte di visite giornaliere di oltre 800 contatti. Per il Comitato la “Calandriniana dell’architettura” è l’occasione per far conoscere alla città i progetti elaborati da giovani architetti e ingegneri o studenti universitari per la valorizzazione del patrimonio storico e naturale del nostro comune.

L’esposizione è allestita in un fondo in piazza Calandrini 11, messo gentilmente a disposizione da Bruno Ferrari, uno dei soci fondatori del Comitato Sarzana, che botta! e uno degli ideatori col nipote Tommaso dell’iniziativa. Nei tre week end prima di Natale e nel ponte dell’Epifania verranno esposti i progetti degli studi Parentini, Metarchitects, Gosplan e Del Monte/Salesi, che partecipano al concorso. Alle pareti saranno esposte anche le tavole di raffronto dei Piani di Botta e  di Piarulli e il progetto di trasformazione urbana di piazza Terzi e di tutta l’area ferroviaria elaborato dal Comune, costato 72 mila euro e inspiegabilmente abbandonato per i palazzoni in mattoncino rosso. Insomma chi ha perso l’appuntamento del 20 novembre potrà recuperare.

La novità saranno gli studi su altri temi urbani aventi come oggetto il patrimonio dimenticato e abbandonato di Sarzana. Nel primo week end saranno esposti progetti elaborati in sede universitaria da Silvia Lanfranchi, consigliere del Comitato fin dalla sua costituzione. Silvia presenta il suo studio di laurea in architettura al Politecnico di Milano sui parchi urbani e sul recupero e valorizzazione di Villa Ollandini e del suo orto botanico che si estende da viale Mazzini fino alla Fortezza Castruccio in stato di scandaloso abbandono da anni. Per comprendere il valore di questo grande patrimonio pubblico lasciato all’incuria è sufficiente ricordare che un tempo era indicato nelle guide turistiche della Liguria!

Un’occasione per votare uno dei progetti in concorso. Il Comitato sceglie dunque “la piazza” per consentire ai cittadini di immaginare un centro urbano diverso con una minore concentrazione di edificazioni e di servizi in piazza Terzi, con una maggiore apertura di spazi pubblici aperti e di verde. Sarà anche l’occasione per esprimere col voto la loro preferenza per uno dei progetti in gara al concorso. Va ricordato che dopo il premio della giuria, attribuito allo studio Parentini, è previsto il voto della giuria popolare, formata da tutti i visitatori.

Il recupero di un patrimonio e la valorizzazione dei giovani L’idea di presentare in contemporanea studi di recupero di luoghi e immobili storici da tempo abbandonati è volta a richiamare l’attenzione della città e dei suoi governanti sui tesori di Sarzana e a valorizzare le professionalità emergenti, per dare loro l’opportunità di farsi conoscere, in una città avara di opportunità per i giovani laureati o laureandi.

Attendiamo altri progetti. I giovani che vorranno esporre i loro studi, i loro progetti possono contattare il Comitato. Saremo ben contenti di portare “in piazza” le loro idee. Questo è lo spirito e la finalità della Calandriniana dell’architettura.

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Data
giovedì, 2 dicembre 2010

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