I concorsi, un’opportunità per i giovani. Il caso Pantelleria: battuto Fuksas.
di Carlo Ruocco
Pantelleria è un’isola di settemila anime. Un terzo di Sarzana. Ma è bene amministrata. Per le opere pubbliche si fanno concorsi trasparenti. Non si affidano gli incarichi per familismo o affiliazione di partito. Nè all’archistar di turno sponsorizzato dalle Coop. L’archistar, se vuole, concorre e si mette in gioco. Massimiliano Fuksas a Pantelleria lo ha fatto ed è uscito sconfitto. Al suo progetto la giuria ha preferito quello di uno studio fiorentino, nuvolaB architetti associati. Sono giovani. Tra loro Giorgio Furter, sarzanese doc, trapiantato a Firenze. Ha fatto bene a lasciare Sarzana. Qui in provincia i giovani non hanno spazio. Inoltre, lavorando a Firenze, si è anche risparmiato la rabbia di sentire il sindaco Massimo Caleo piangere (in senso metaforico) perché quando i laureati si presentano da lui per chiedere lavoro, può prospettare solo un posto da commessa o da magazziniere in un supermercato (cfr. Caleo al convegno della Cgil in Comune sulla crisi economica). Intanto fa a gara con gli altri sindaci per nuovi supermercati.
Giorgio (e tanti altri giovani come lui) ha capito che dalle nostre parti per i Comuni lavorano sempre i soliti nomi, senza concorsi, ma con le credenziali di partito giuste. E non si dica che è qualunquismo. Il re è nudo. Solo i cortigiani far finta di non vederlo.
Pubblichiamo alcune tavole del progetto di water front di Pantelleria non solo per omaggio a un sarzanese che ha battuto Fuksas. Sarebbe mero campanilismo. Ma, innanzitutto, perché è un bel progetto, ben contestualizzato, armonico. E, soprattutto, per far meglio comprendere la nostra ostinazione a rivendicare il rispetto della legge, italiana ed europea, che impone i concorsi pubblici per tutti gli incarichi o le opere di valore superiore ai ventimila euro.
I concorsi sono opportunità per i giovani, rischi per le archistar. Il Comitato Sarzana, che botta! è per i concorsi. E i politici?