Contro il Piano Casa petizione alla Regione: premia gli abusi!
Una petizione popolare al Consiglio regionale, affinché bocci il nuovo Piano casa varato dalla giunta Burlando: è la proposta che il Comitato “Sarzana, che botta!” ha inviato a tutte le associazioni e a tutti i comitati della provincia che hanno a cuore la salvaguardia del territorio e del principio di legalità e di eguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi. Da sabato 11 e domenica 12 si può firmare alla “Calandriniana dell’architettura” allestita a Sarzana in piazza Calandrini 11 dalle ore 17 alle 19,30.
la raccolta firme on line potrebbe essere produttiva ? e meno faticosa !sarebbe sufficiente che i firmatari fossero semplicemente rresidenti in Liguria. Non so se sia richiesta la maggiore età, perchè mi piacerebbe firmassero anche ragazzi dai dieci anni ai diciotto, niente di più educativo!
Ormai la politica, con la p minuscola, ossia l’arte di tramestare per tenersi a galla, ha valicato ogni linea ideologica- E’ osceno e ben visibile (ma tutti tacciono!)lo scempio in atto sul territorio : alberghi sulla costa che si innalzano (turismo rampante di Marinella ?!), aree interne di chiara dimensione agricola che diventano alveari per umani (le strade di percorrenza, a che servono ?!v-S.Lazzaro)In fondo gli interessi privati, coperti dagli ideali collettivi (!!!!) devono pure incentivarsi.Il bene del territorio, che é COMUNE, chi se ne frega. CHE SCHIFO.
Nel momento attuale della storia italiana dobbiamo riappropriarci della Politica: stabilire contatti di base, anche col movimento di Grillo, anche se non condivisibile in fondo; con Libertà e Giustizia ecc.
Ormai temo che Sarzana e in generale la Val di Magra abbia passato il punto di non ritorno, e’ drammaticamente evidente l’incuria e l’abbandono del fiume magra e relativo parco, di canali e torrenti, e delle infrastrutture agricole (rete di irrigazione, e la vergognosa dismissione della sede storica della Fratellanza agricola)
e’ chiaro che la politica Sarzanese e in generale Spezzina si e’ completamente disinteressata al comparto agricolo, io credo che di fatto l’agricoltura in zona sia vista come un’ostacolo allo sviluppo edilizio.
Intanto continua a rinforzarsi il giro vizioso cemento-traffico-strade, dove ad ogni nuovo insediamento corrisponde inevitabilmente un’aumento del traffico che porta all’esigenza di nuove strade, che poi saranno a loro volta un’occasione di cementificare nuove aree e cosi’ via.
Io, che ho intenzione di continuare a fare il mio mestiere di agricoltore ed allevatore, ho gia’ messo tranquillamente nell’ordine delle cose di dovere prima o poi abbandonare Sarzana e trasferirmi in Lunigiana o Val di Vara.