Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Nessuna deroga alla sicurezza. Le FS bocciano il palazzo a ridosso dei binari

<<La società RFI spa non ha autorizzato e non ritiene di autorizzare la realizzazione di edifici abitativi/commerciali a distanza inferiore di metri 30 dal binario in esercizio della linea tirrenica>>. Piano_Botta_PArte_Pubblica_min
Con queste parole (qui la lettera) l’amministratore delegato della Rete Ferroviaria Italiana Michele Mario Elia ha risposto alla seconda segnalazione del Comitato “Sarzana, che botta!” del 22 ottobre scorso (qui) per la violazione del Decreto 753 del 1980 contenuta nella Variante di via Muccini-piazza Terzi. Parole chiare, che confermano la corretta lettura del decreto fatta dall’ex procuratore Rodolfo Attinà e recepita dal Comitato nelle Osservazioni al Piano presentate al Consiglio comunale di Sarzana e condivise, in sede di discussione (qui), dai consiglieri (e avvocati) Paolo Mione e Carlo Rampi.
La lettera dell’AD di RFI fa riferimento al decreto con la dicitura “Sicurezza abitato” a conferma che la norma non è volta soltanto a garantire la sicurezza dei convogli, come gli amministratori comunali volevano far credere.
La stessa Regione nello screening di Valutazione di Impatto Ambientale aveva dato la prescrizione di arretrare il palazzo pentagonale a trenta metri dal primo binario della linea ferroviaria La Spezia-Pisa. Nell’accettare le prescrizioni della Regione il sindaco Massimo Caleo e il dirigente del settore Territorio Franco Talevi dichiaravano di attendere la deroga delle FS, mostrando un’incompresibile sicurezza di ottenerla.
E’ il caso di dire che hanno sbagliato …. i calcoli.
Nella stessa lettera l’AD Elia annuncia l’autorizzazione per la realizzazione del terminal dei bus, della nuova strada che costeggerà la ferrovia e del parcheggio, trattandosi di strutture aperte e comunque collocate a 27 metri dal primo binario.

La coerente e rigorosa applicazione della legge da parte delle Ferrovie dello Stato dovrebbe ora indurre il Consiglio Comunale e la classe politica a una riflessione severa. La sicurezza dei futuri abitanti della zona avrebbe dovuto essere una primaria preoccupazione della civica Amministrazione e non della società RFI (Rete ferroviaria italiana) con sede legale a Roma. Non si può continuare a pensare la città solo nell’ottica del massimo profitto.

E’ il caso di sottolineare che le Ferrovie avrebbero ricavato un enorme vantaggio patrimoniale dalla concessione della deroga, in quanto il palazzo a base pentagonale previsto dal Piano Botta insiste in prevalenza in un’area di proprietà di Metropark, società del gruppo FS, che si sarebbe vista rivalutare il valore dell’area, come abbiamo rimarcato nella nostra segnalazione del 22 ottobre scorso.

Ridisegnare la Variante.

cliccare per ingrandire

cliccare per ingrandire

Se la Regione vuole dimostrare che lo screening non è stato uno scherzo, dovrà ora pretendere non solo l’arretramento del palazzo (posto che sia possibile, vista la vicinanza di via Emiliana), ma anche il ridisegno delle aree verdi, della pista ciclabile ecc.

C’è da chiedersi a questo punto (e gli avvocati Andrea Crucioli e Carlo Raggi sollevano l’obiezione nel ricorso al Tar) che valore abbia l’approvazione della Variante da parte della Provincia. Si è trattato di un’approvazione al buio. E il nuovo consiglio comunale è supino come il precedente ai dictat dell’Amministrazione o è capace di una propria valutazione autonoma, di un esercizio del proprio potere di indirizzo e di controllo?

.

…………………….

.

Lettera del Comune di Accettazione delle Prescrizioni

Lettera del Comune di Accettazione delle Prescrizioni

.

.

.

.

.

Facebook

Informazioni sull'articolo

Data
venerdì, 12 novembre 2010

Tags

Lascia un commento