Sarzana, che Botta!

« Quando il committente di una città impone case con un’architettura omogenea , l’esito ci appare sordo: le facciate non rispecchieranno più le diverse inclinazioni del gusto individuale(...) ratio medesima della loro bellezza »

Marco Romano


Scuola XXI Luglio, speculazione alle porte

di Carlo Ruocco

Con un articolo a firma di Emanuela Rosi apparso sul quotidiano La Nazione sabato 2 ottobre (che riportiamo in calce) è stato riproposto all’attenzione della città il destino della scuola elementare intitolata a una delle date simbolo della storia di Sarzana: XXI Luglio. Ce ne occupiamo perché il “caso” della scuola del capoluogo ha molte implicazioni: la gestione del territorio (piano Botta …), la tutela della storia, della cultura della città, la qualità dell’amministrare la cosa pubblica.

Troppi debiti. Per anni il sindaco Caleo ha ripetuto che i soldi per la scuola di viale XXI Luglio c’erano. Erano stanziati. Costi per la ristrutturazione coperti. Era già stato approntato un progetto e un bando di gara. Ma quei soldi non si sono potuti spendere per i vincoli del patto di stabilità. Cioè? Il Comune di Sarzana è troppo indebitato e non può contrarre altri debiti. Pena la bancarotta. E’ costretto a vendere i beni di famiglia, se vuole realizzare qualche opera.

la parte pubblica: il palazzo a mutanda a ridosso dei binari (6 piani) e sullo sfondo, il palazzo di 4 piani lungo 90 metri e l'edifico, sempre di 4 piani, che sostituirebbe il vecchio mercato

la parte pubblica: il palazzo a mutanda a ridosso dei binari (6 piani) e sullo sfondo, il palazzo di 4 piani lungo 90 metri e l'edifico, sempre di 4 piani, che sostituirebbe il vecchio mercato

Oggi il vicesindaco e assessore all’urbanistica Roberto Bottiglioni racconta una favola: un tortuoso percorso per salvare l’edificio di viale XXI Luglio dalla vendita e farlo rimanere pubblico. Per fare questo venderanno il vecchio mercato, altro edificio pubblico storico, destinato alla demolizione, per ricavare un mare di volumetrie in più. Due palazzi. Alti quattro piani non tre, come erroneamente riportato nell’articolo. I due palazzi sono lunghi sessanta metri, occupano tutta la piazza, distano solo 10/13 metri delle abitazioni esistenti. Speculazione pura. Caltagirone e Ligresti al confronto sono dilettanti allo sbaraglio.
Per allettare gli acquirenti ci metteranno su i quattro milioni di euro di fondi FAS (fondi pubblici che finiranno ai privati), che dovrebbero servire per il recupero del patrimonio immobiliare, non per una demolizione. Bottiglioni lo sa. E sa che non basterà neppure questa operazione finanziaria, che, forse, meriterebbe l’attenzione di qualche Procuratore.

Espedienti contabili insufficienti. Il vicesindaco dubita che tutto ciò sia sufficiente. Ma assicura che si batterà per non far cadere la scuola XXI Luglio in mano ai privati. Sinceramente non lo vediamo nei panni del tenente Jurgens. Più semplicemente cominci a spiegare (visto che il sindaco Caleo non lo fa) perché il Comune di Sarzana ad aprile non ha chiesto i soldi per gli interventi nella scuola XXI Luglio. La Regione li ha distribuiti a tutti. E spieghi perché i quattro milioni di fondi FAS per il recupero e la valorizzazione dei bene pubblici sono stati chiesti per piazza Terzi e per demolire il vecchio mercato, invece che per la scuola XXI Luglio. Sara Frassini, consigliere comunale, lo ha già chiesto in consiglio comunale. Ha chiuso il suo intervento con un “Per ora mi fermo qui”. La risposta del sindaco: “Meglio così”.

Meglio per chi? Una risposta è doverosa e deve essere una risposta convincente. Altrimenti è legittimo pensare che dopo la speculazione su piazza Terzi c’è alle porte un’altra speculazione in vista su viale XXI Luglio.
C’è un’esigenza di trasparenza. A cominciare dalla pubblicazione della perizia del Politecnico di Torino. Il consiglio del circolo didattico di Sarzana ne aveva fatto richiesta nel 2007. Dirigente era l’ingegner Andrea Cornetto. Non l’ha ricevuta né lui, né chi l’ha sostituito un anno fa alla guida del Circolo. Top secret.

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Ecco di seguito l’intervista di Emanuela Rosi a Roberto Bottiglioni.

Elementari senza futuro: mancano i soldi

I lavori nello storico immobile del «XXI Luglio» cancellati dai piani. Sarà venduto?

(Emanuela Rosi – 02/10/10 La Nazione)

NELL’OTTOBRE del 2005 l’allora assessore Bellettato assicurava, sul giornalino del Comune, la ferma intenzione di «portare a termine i lavori entro la fine del mandato», cioè marzo 2010. I lavori sono quelli di adeguamento e ristrutturazione della scuola elementare di viale XXI Luglio, ancora aperta per il sito del Comune di Sarzana e non solo ma in realtà chiusa ormai da cinque anni. Finito un mandato senza l’ombra di un muratore, ne è ricominciato un altro e la scuola è sparita anche dal piano triennale dei lavori pubblici approvato a giugno: da ora al 2012 non si prevede un euro. Le varie cifre legate alle alienazioni di beni comunali (per un totale di un milione e 800 mila euro) compaiono accanto a interventi vari: scuole, strade, danni alluvionali, sistemazione di aree verdi, via Landinelli, manutenzione ponti, fognature… «Saremmo pronti a fare la gara domani — assicura il vice sindaco e assessore alle politiche della pianificazione e programmazione territoriale Roberto Bottiglioni — ma servono 6 milioni di euro, quattro solo per il primo lotto. E non ci sono. Dalle vendite ne abbiamo incassati un milione e 700mila che non bastano per affidare i lavori. Bisogna trovare i soldi».

Tra il 2005 e il 2010 ci sono stati i 720mila euro di contributo della Regione scaduto nel dicembre scorso, una deliberazione della giunta regionale del 23 luglio 2008 che parla di un contributo di un milione e mezzo, e il patto di stabilità. Risultato concreto? Nessuno.

«Speriamo di poter ricavare il necessario dalla vendita del vecchio mercato» spiega Bottiglioni.

Una speranza ancora molto nebulosa. L’amministrazione comunale sta infatti facendo stime e conti per preparare entro dicembre come previsto il bando di gara per il recupero di piazza Terzi disegnato da Mario Botta: una piazza coperta delimitata da due palazzi di tre piani.

roulette_min«Dovrebbe costare sui 10 milioni — spiega il vice sindaco — chi vincerà il bando prenderà

  • i 4 milioni del contributo regionale per l’area,
  • la proprietà dei palazzi esclusi i locali per gli uffici comunali e le associazioni che ora sono nel palazzetto,
  • e probabilmente gli cederemo gli uffici di piazza Vittorio Veneto: vigili, anagrafe e collocamento.

Ma sarà una gara al rialzo e speriamo che possano venirci fuori anche i soldi per ristrutturare la scuola e rendere agibile almeno una parte della struttura».

Insomma si spera forse che il bando sia tanto «appetibile» da scatenare una gara dei privati e che rimanga al Comune qualche bene da poter vendere ricavando gli oltre 2 milioni mancanti.

«Quell’edificio oltre ad avere un notevole valore dal punto di vista architettonico è legato alla vita e ai ricordi di tutti i sarzanesi — assicura l’assessore Roberto Bottiglioni — non facciamo ragionamenti alternativi: finché non mi dimostrano che non c’è possibilità di recuperarla lotterò perché le elementari tornino lì. Mi auguro che in questo bando ci siano le condizioni per poter incassare qualcosa ma è evidente che se non si intravvedono risorse dovremo cominciare a parlare un po’ in città di come fare, capire cosa pensano i sarzanesi, ragionare con le consulte».

Insomma l’ipotesi della vendita dello storico immobile di viale XXI Luglio, dove rimangono da cinque anni archivio e biblioteca delle elementari, sembra cominciare a insinuarsi. Intanto i bambini sarzanesi continuano ad essere «provvisoriamente» ospiti negli spazi inadeguati della media Poggi e le famiglie da tempo non pensano più a quelle elementari come la scuola del capoluogo. Prima che una decisione sia presa il «XXI Luglio», già ridotto a una «scuoletta» di periferia, rischia di sparire per mancanza di alunni.

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Informazioni sull'articolo

Data
domenica, 3 ottobre 2010

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