Via Turì: fidejussioni fasulle, pagano gli abitanti. Uno scandalo!
di Carlo Ruocco
“STANGATA PER GLI ABITANTI DI VIA TURI’ DOPO I CONTROLLI DEI VIGILI”.
Così titolava La Nazione il 5 ottobre scorso (riportiamo l’articolo in calce).
Gli abitanti sono stati multati perché abitano nelle villette senza avere il certificato di agibilità, non rilasciato dal Comune perché le opere di urbanizzazione primaria non sono state completate: la ditta è fallita. La loro colpa? Avere alzato la voce per rivendicare un diritto a vedere ben spesi i soldi della collettività.
Del caso della lottizzazione di via Turì (cinque villette bifamiliari e una monofamiliare) ce ne occupammo su questo sito (cliccare Via Turì, chi pagherà 200 mila euro di lavori pubblici?) proprio per la vicenda (non isolata) di opere di urbanizzazione non ultimate dalla ditta costruttrice e di fidejussioni prestate dalla ditta al Comune a garanzia di quei lavori, assolutamente inesigibili perché scadute, emesse da una finanziaria di dubbia consistenza, svanita all’estero, contenenti errori di compilazione. Ci aveva attirato la civile protesta degli abitanti in attesa che fosse attivata la luce pubblica, l’acqua potabile, la messa in sicurezza del ponte di accesso e completate opere di sicurezza idraulica. Quelle opere dovevano essere realizzate dalla ditta costruttrice a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Gli oneri di urbanizzazione sono soldi che dovrebbero entrare nelle case del Comune. Cioè sono soldi della collettività. Il Comune, per firma del capo della ripartizione territorio Franco Talevi, vi ha rinunciato in cambio dei lavori, garantiti da due fidejussioni. La legge impone agli enti pubblici di accettare solo fidejussioni emesse da istituti di credito (banche) . Si veda a tal proposito un articolo pubblicato su Il Sole XXIV Ore (qui)
Il sindaco Caleo intervenne in polemica con noi, affermando che la fidejussione era una sola e che il permesso di costruire non era ancora scaduto, ragion per cui il Comune non poteva esigere il pagamento della fidejussione.(Cliccare per leggere la “verità” di Caleo del marzo scorso Il sindaco su via Turì: “Tanto rumore per nulla”. Ma ignora troppi dati ). Le bugie hanno le gambe cortissime. E quando il Principe Giovanni non sa più cosa dire, sguinzaglia lo sceriffo di Nottinghan contro i sudditi riottosi. Le guardie sono andate in via Turì e hanno elevato multe agli abitanti. Così imparano a protestare. Ora poniamo due domande. Chi ha la responsabilità della corretta gestione degli oneri di urbanizzazione (soldi pubblici) ha pagato? Quante volte la polizia municipale di Sarzana, comandata da Fabrizio Filattiera, alle dirette dipendenze del Capo ripartizione territorio Franco Talevi e del sindaco Caleo, che ha mantenuto per sé la delega, esegue controlli sui palazzi o villette a schiera ultimati allo scopo di verificare se sono state realizzati nel rispetto della concessione edilizia, se le opere di urbanizzazione sono state completate in ossequio alle convenzioni stipulate col comune, se chi le abita ha già ottenuto il certificato di agibilità? Una domanda simile l’abbiamo posta a marzo. Senza ottenere risposta (cliccare Via Turì, minacciate sanzioni ai residenti ).
A Sarzana tutti sanno che il caso di via Turì non è isolato. Anzi. A Sarzana tutti sanno che ci sono nuove costruzioni che hanno stanze che sono veri e propri loculi, di superficie inferiore al minimo consentito di nove metri quadrati.
Lo ignorano soltanto i vigili e l’ufficio urbanistico. L’unica differenza rispetto a via Turì è che in altri quartieri chi ha acquistato casa e vi è andato ad abitare, anche senza agibilità, dopo anni di attesa e migliaia di euro sborsati sono rimasti silenti, per paura di pagare le conseguenze di una civile protesta. Sanno che il loro appartamento, in caso di vendita, sarà deprezzato. Preferiscono subire. Anche in Sicilia accade questo.
—-
05/10/10 La Nazione – Case senza agibilità: multati
IL CASO
STANGATA PER GLI ABITANTI DI VIA TURI’ DOPO I CONTROLLI DEI VIGILI
Pioggia di ricorsi e il Comune cerca una soluzione per accoglierli
PUGNO di ferro con… guanto di velluto. La legge infatti è chiara e dura ma alla fine potrebbe arrivare una scorciatoia, lungo una strada che segue più il buonsenso che il codice. L’incredibile situazione di una decina di famiglie residenti nel complesso di villette costruite in via Turì è finita sulla scrivania dell’ufficio legale del Comune di Sarzana al quale sono stati girati i verbali redatti dal comando della polizia municipale dopo gli accertamenti effettuati qualche mese fa. Le nuove case infatti non hanno ancora ottenuto la certificazione di agibilità quindi, secondo la legge, risultano a tutti gli effetti «fantasma». Pur pagando Ici, Tarsu ed avendo ricevuto persino il certificato elettorale alle scorse amministrative di marzo, i nuovi residenti di via Turì sono ancora da considerare «fuorilegge» e dovrebbero quindi pagare la sanzione prevista. Una doccia fredda visto che sul principio sembrava che il problema potesse risolversi in fretta e soprattutto senza esborso di denaro. Invece la minaccia di sanzioni si è trasformata in realtà. Così i proprietari degli appartamenti hanno iniziato l’iter burocratico rivolgendosi prima all’ufficio legale del Comune e sono pronti a proseguire la battaglia passando, nel caso di parere negativo del Comune, al verdetto del giudice di pace. La paradossale realtà nella quale vivono numerose famiglie è esplosa qualche mese fa dopo le proteste per il mancato completamento delle opere di urbanizzazione previste da parte del costruttore, alle quali è seguito il controllo dei vigili urbani che, dopo aver concesso la residenza ai nuovi inquilini, hanno accertato la mancanza di agibilità delle villette costruite alla periferia della città. Le case erano già abitate seppure in una situazione esterna ancora precaria: strade di accesso da sistemare così come gli allacciamenti alla rete idrica e fognaria. L’impresa costruttrice nel frattempo ha chiuso i battenti e le fidejussioni emesse dalla finanziaria non sarebbero regolari, e comunque il Comune non le ha escusse. Risultato i proprietari stanno provvedendo a loro spese ma reclamano l’assoluta buona fede: hanno acquistato gli stabili in modo regolare e non si sentono affatto abusivi quindi puntano decisi a far valere le proprie ragioni. Tra tante le tante opere ancora da ultimare anche un intervento sul canale che costeggia il complesso residenziale, per il quale sarebbe già stata allertata la Provincia quale organo competente. Le multe, che superano i 500 euro, nel frattempo sono arrivate ma la trattativa per trovare una soluzione diplomatica è in corso. «Cercheremo, codice alla mano, di trovare una soluzione — spiega l’assessore all’urbanistica Roberto Bottiglioni — di certo i verbali sono un atto dovuto vista la mancanza della certificazione di agibilità. Abbiamo già incontrato le famiglie interessate e pur senza promesse abbiamo assicurato un percorso compatibile con la legge e buonsenso. Stiamo verificando attraverso il nostro ufficio legale se esiste un margine per trovare una soluzione positiva che ponga fine ad una situazione indubbiamente spiacevole». Nella stessa situazione degli abitanti di via Turì potrebbero trovarsi anche molti acquirenti di altre abitazioni che però, non avendo pubblicizzato le loro proteste, sembra siano riusciti finora ad evitare controlli e multe.
Massimo Merluzzi